Spongata di Corniglio PAT Emilia Romagna

Questa tecnica contraddistingue la Spongata di Corniglio dalle altre, ottenute invece dall’unione di due dischi di pasta chiusi alle estremità. Ciò è permesso grazie ad una pasta più plastica e non eccessivamente elastica, che deve risultare, dopo cottura, consistente e friabile allo stesso tempo, ma può essere fatto solo manualmente. Il fagotto viene inserito in uno stampo in legno, precedentemente unto, che presenta un decoro intagliato a mano, e viene schiacciato. La superficie risulta avere lo stesso disegno, in negativo, dello stampo. La cottura in forno prevede una temperatura di 180°-190°C, per circa 30 minuti, ma il tempo varia in base alle pezzature. Una volta cotta, la spongata viene spolverizzata di zucchero a velo. Il confezionamento è manuale.

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Spongata di Busseto PAT Emilia Romagna

Dolce tipico del periodo natalizio diffuso in alcune zone delle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena. Di antiche tradizioni, con molta probabilità di origine ebraica (precisamente portata in Italia da ebrei provenienti dalla Spagna), tanto che la spongata fu inviata in dono al duca Francesco Sforza di Milano nel 1454.

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Spianata o schiacciata PAT Emilia Romagna

C’era poi un motivo logistico, specie d’estate, allorché si cominciava a lavorare presto e si aveva bisogno di anticipare la colazione. Il pane aveva tempi più lunghi di cottura e non era mangiabile caldo, al contrario della schiacciata, croccante e desiderabile appena sfornata

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1.5.1A Integrazione di spazi verdi nelle aree urbane

L’integrazione di spazi verdi nelle aree urbane è essenziale per creare ambienti più sostenibili, armonici e resilienti, contribuendo al benessere delle persone e all’equilibrio degli ecosistemi urbani. La biophilia svolge un ruolo chiave nel promuovere questa prospettiva di progettazione urbana.

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Villa La Magia a Quarrata (PT)

Villa La Magia a Quarrata è un tesoro che unisce l’arte, la storia e la natura in un’armoniosa sinfonia. Visitare questa villa è un viaggio attraverso il tempo, un’esperienza che permette di immergersi nella bellezza e nell’eleganza del Rinascimento italiano, tra le dolci colline della Toscana.

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Asparagus acutifolius: asparago selvatico

Oltre alle sue qualità culinarie, l’Asparagus acutifolius è una scelta eccellente per l’ornamentazione del giardino. La sua crescita vigorosa e le foglie spinose conferiscono un tocco rustico e selvaggio. L’Asparagus acutifolius incarna la perfetta fusione tra utilità culinaria e valore estetico. La sua presenza in giardino non solo delizia il palato con i suoi germogli saporiti ma aggiunge anche una nota decorativa e selvaggia che arricchisce il paesaggio. Coltivare e apprezzare l’asparago selvatico è un invito a esplorare la diversità del mondo vegetale e ad abbracciare la bellezza inaspettata che la natura offre

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Sentiero Italia CAI Lombardia D19S Rifugio Fratelli Calvi – Rifugio Antonio Baroni al Brunone

Rifugio Fratelli Calvi – Rifugio Antonio Baroni al Brunone Dal rifugio Calvi (2050 m) si scende al lago Rotondo, si attraversa il suo emissario e ci si porta sul versante boscoso della valle del F. Brembo, che si percorre in leggera discesa fino alla Baite del Poris (1956 m). Si sale ora nella valle, si incrocia il sentiero 246, si attraversa il fiume a quota 2030 m circa e, continuando, si arriva al pianoro posto tra le cime del pizzo del Diavolo e del pizzo Poris (incrocio con sentiero 248). Si punta al vallone che conduce al passo di Valsecca (2496 m), che si sale con qualche tornante. Dal passo, punto panoramico spettacolare, ci si abbassa sul versante della Valsecca su roccette ed erba che conduce in breve al bivacco Frattini (2125 m). Dal bivacco si scende ancora con qualche curva ai prati sottostanti e, ancora in discesa con moderata pendenza, fino alla valle del Salto (1900 m circa). Superata detta valle si sale prima con pendenza più decisa, poi più lieve, per attraversare tutta la costa che scende dal pizzo Gro e dalla Cima Soliva per arrivare infine all’incrocio col sentiero 227 che sale da Fiumenero e, poco avanti, al rifugio Baroni al Brunone (2295 m). Questa tappa segue fedelmente il Sentiero delle Orobie occidentali.

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Sentiero Italia CAI Lombardia D19N Frasnedo – Filorera

Frasnedo – Filorera Da Frasnedo si prende il sentiero che sale lungo la valle e si raggiunge, dopo aver sorpassato il Bivacco Primlpia, il Passo di Primalpia. Da qui inizia la discesa, che soprassati i laghetti dello Spluga, conduce verso Cevo.  Poco prima dell’abitato di Cevo un ponte consente di attraversare la valle. Circa 50 metri prima di imboccare questo ponte il sentiero presenta un bivio: una direzione porta appunto a Cevo, l’altra, priva di indicazioni, porta a Cataeggio.

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