Sentiero Italia CAI Lombardia D37N Rifugio Branca – Passo di Gavia

Rifugio Branca – Passo di Gavia Dopo una lunga serie di tappe lunghe e di dislivello elevato, la penultima in terra lombarda si presenta di lunghezza e dislivello intermedi. Dal Rifugio Branca si scende in direzione di Santa Caterina Valfurva in sinistra orografica passando per la Malga Salettina , poco distante dal Rifugio albergo Forni, per poi proseguire sul sentiero S525 fino al bivio per il Rifugio Stella Alpina. Da qui si prosegue sempre sul sentiero S525 che sale alla cima del Dosso Tresero, evitando di scendere a valle lungo la strada. Si svolta decisamente verso sud lungo il vallone che conduce prima al Rifugio Berni e proseguendo lungo la strada statale per arrivare al Passo Gavia ed al Rifugio Bonetta. Prossimamente verrà realizzato il sentiero che collega il Rifugio Berni con il Passo Gavia passando in destra orografica del Lago Bianco.

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Sentiero Italia CAI Lombardia D36N Rifugio Campo – Rifugio Branca

Rifugio Campo – Rifugio Branca Si parte dal Rifugio Campo (m. 2000) seguendo le indicazioni per la Baita del Pastore, lasciandoci alle spalle verdi prati adibiti al pascolo e le ultime baite caratteristiche della Val Zebru’. Giunti alla Baita (punto acqua con area picnic) il sentiero si dirama. Dirigendosi a sinistra, la strada prosegue verso il Rifugio Quinto Alpini (m. 2877), storico rifugio del Cai Milano. Situato su uno sperone di roccia alle pendici del ghiacciaio dello Zebru’, il rifugio e’ meta e base d’appoggio per escursionisti, alpinisti e punto di accoglienza del Sentiero Italia. Dirigendosi invece a destra e seguendo i cartelli che indicano il Passo Zebru’ si sale dolcemente lungo il sentiero che, attraversando numerosi ruscelli, abbandona i verdi prati per un paesaggio piu’ brullo e sassoso. Un breve tratto di gradoni rocciosi si supera con l’aiuto di corde metalliche per proseguire poi su sentiero meno pendente, che puo’ presentarsi innevato anche per una parte della stagione estiva. Giunti al Passo Zebru’ (m. 3010), il panorama si estende dal Gran Zebru’ (m. 3857) al ghiacciaio dei Forni fino alle Tredici cime. Si prosegue in discesa verso la Val Cedec; prima in direzione del Rifugio Pizzini (m. 2.706) e poi attraversando il torrente lungo il sentiero che in leggera discesa porta al Rifugio Branca (m. 2493).

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Sentiero Italia CAI Lombardia D35N Rifugio Monte alle Scale (Cancano) – Rifugio Campo

Rifugio Monte alle Scale (Cancano) – Rifugio Campo Si parte dal Ristoro Monte Scale con direzione la diga di Cancano. Attraversato l’impressionante muro di contenimento, si prosegue in direzione dell’Alpe Solena e poi si scende lungo la carrozzabile sino alla Malga di Boscopiano. Da qui si risale e dopo un tratto lungo la SS 38 dello Stelvio si giunge in Loc. Bagni Vecchi da dove inizia un tranquillo sentiero panoramico, chiamato localmente “Pedemontana della Reit”. Proseguendo si arriva sino in loc. Fantelle , da cui parte il sentiero verso la Val Zebrù che vi porterà alla meta Rifugio Campo.

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Ossobuco PAT Emilia Romagna

Ossobuco, sedano, carote, cipolla, prezzemolo, olio extra vergine di oliva, salsa di pomodoro. In una casseruola, fate sciogliere il burro e mettete a rosolare il battuto di grasso di prosciutto e il trito di una cipolla, una carotina e un gambo di sedano. Quando il trito è appassito, aggiungete gli ossibuchi infarinati e lasciateli insaporire bene prima da un lato, poi dall’altro. Salate ed innaffiate con mezzo bicchiere di vino bianco; a sua evaporazione unite un cucchiaio di conserva di pomodoro diluita in mezzo bicchiere di acqua tiepida. Continuate la cottura a fuoco lento e se il fondo restringesse troppo, aggiungete poca acqua calda. Un minuto prima di ritirare la casseruola dal fuoco, cospargete gli ossibuchi con la buccia di mezzo limone grattugiata e un cucchiaino di prezzemolo tritato. Servite subito.

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Minestra con punta di asparagi PAT Emilia Romagna

Minestra a base di brodo di carne e giovani aspargi. Preparare un buon brodo di carne. Fare un soffritto a base di cipolla, burro sale e pepe. Imbiondita la cipolla aggiungere acqua e , salsa di pomodoro e le punte degli aspargi già mondate. Incoperchiare e cuocere a fuoco moderato. Portato a bollore il brodo, incorporarvi il riso; a cottura aggiungere il soffritto.

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Riserva Naturale Orientata foce fiume Reno – Emilia Romagna

La Riserva fu istituita nel 1981 per tutelare la parte terminale del corso del fiume Reno, all’epoca protetto sul lato mare dalla freccia di foce in sabbia (fino agli anni ’90 del secolo scorso rivolta verso nord e disposta circa parallelamente all’attuale linea di riva andando a costituire la R.N. “Destra foce fiume Reno”), che proseguiva la sponda destra del fiume Reno fino allo sbocco a mare. Successivamente, la sabbia emersa è stata completamente erosa e, attualmente, è completamente invasa dal mare. Tutta la costa è infatti sottoposta a rapida ingressione marina a causa del progredire di concomitanti fattori di minaccia quali il procedere dell’erosione costiera, la subsidenza dell’area, l’innalzamento del livello del mare, i cambiamenti climatici e l’alterazione a livello territoriale del ciclo dei sedimenti.

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Sentiero Italia CAI Lombardia D34N Livigno – Loc. Teola – Rifugio Monte alle Scala

Livigno – Loc. Teola – Rifugio Monte alle Scale (Cancano) Un’altra tappa lunga, ma dal dislivello ridotto che unisce due importanti bacini per la produzione di energia idroelettrica: il Lago di Livigno e il Lago di Cancano. Raggiunto il Lago di Livigno ne si percorre il lato orientale fino al ponte sul Torrente Vallaccia che si attraversa prima di imboccare il sentiero che ne risale il ripido vallone fino al Passo di Alpisella a quota 2268 metri sul livello del mare. In discesa si raggiunge la sorgente del Fiume Adda e il Lago di San Giacomo di Fraele di cui si percorre la riva destra idrografica fino alla diga che lo separa dal Lago di Cancano fino alla diga nei cui pressi sorge il Rifugio Monte alle Scale.

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Merluzzo in umido PAT Emilia Romagna

Piatto a base di merluzzo, olio, burro, cipolla, aglio, prezzemolo, salsa di pomodoro, patate, acqua. Si tolgono le pinne e la coda al merluzzo salato, lo si mette a bagno per 24 ore nell’acqua che andrà spesso rinnovata. Quindi si sgocciola e si taglia in pezzi piuttosto grossi. Si fa quindi rosolare in tegame assieme al battuto di cipolla, aglio, prezzemolo, olio, burro. Si aggiunge poi la salsa di pomodoro e per ultime le patate.

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Lumache in umido PAT Emilia Romagna

Piatto a base di lumache, finocchio selvatico, conserva di pomodoro, aglio, lardo. Appena avranno finito di spurgare mettete le lumache in un tegame con aceto e sale e mescolate per circa dieci minuti. Perderanno ancora la sostanza vischiosa. Risciacquatele in acqua fredda e mettetele sul fuoco per farle bollire almeno 20 minuti. Toglietele dal fuoco e lavatele ancora in acqua tiepida. A parte mettete in una pentola: olio, lardo aglio, finocchio selvatico e un po’ di salvia tritati. Quando l’aglio è rosolato aggiungete le lumache, sale, pepe finocchio selvatico a pezzi e tre agli freschi tagliati a pezzi, fate cuocere a fuoco lento per un quarto d’ora. Poi aggiungete pomodori freschi a pezzi e versate acqua tiepida in modo da coprire tutte le lumache.

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