Agatarco di Samo è stato un pittore greco attivo durante il V secolo a.C., noto principalmente per le sue innovazioni nella prospettiva e per il suo lavoro nel campo della scenografia teatrale. È considerato uno dei pionieri nella rappresentazione prospettica nella pittura greca antica, un contributo che avrebbe influenzato profondamente l’arte occidentale nei secoli successivi.
View More Agatarco di SamoGiorno: 12 Luglio 2024
Morete o barbusti della Val Leogra PAT Veneto
La produzione di “luganeghe” in Veneto, a seconda delle zone, ha varianti nella modalità di preparazione e negli ingredienti usati. Nella Val Leogra, oltre alle luganeghe tradizionali, si confezionano anche le “morete” che prendono il nome dalla tipica colorazione rosso scuro, dovuta alle parti del maiale utilizzate per la loro preparazione.
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Jacques-Laurent Agasse è ricordato come uno dei principali pittori di animali del suo tempo, capace di combinare un’accurata osservazione scientifica con un senso artistico raffinato. Le sue opere sono apprezzate per la loro precisione, vivacità e per la capacità di catturare la bellezza e la grazia degli animali. Oggi, i suoi dipinti sono presenti in diverse collezioni pubbliche e private, continuando ad essere ammirati per la loro qualità e il loro fascino senza tempo
View More Agasse Jacques LaurentLuganeghe della Val Leogra PAT Veneto
La produzione di “luganeghe” è diffusa in gran parte del territorio veneto e, a seconda delle zone, ha varianti nella modalità di preparazione e negli ingredienti usati. È questo il caso della Val Leogra dove si producono le tradizionali salsicce, fatte con le carni pregiate del maiale.
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La luganega (salsiccia) è un prodotto tipicamente contadino e le “pezòle” o “luganeghe de tripan” sono caratteristiche della tradizione culinaria agordina, confezionate dalle famiglie per riuscire a utilizzare tutte le carni del maiale, anche quelle meno pregiate. Il termine “tripan”, in Ladino-Veneto significa cotenna e dunque il nome indica la presenza nell’impasto della cotenna del maiale.
View More Luganeghe de tripan PAT VenetoRiserva naturale integrale Piscina delle Bagnature – Lazio
La Riserva comprende un susseguirsi di ambienti diversi, dove si alternano il querceto con dominanza di cerro e farnetto e sporadiche farnie, aree di pineta artificiale e un vasto settore periodicamente allagato, con giunchi, menta acquatica, Iris, Callitriche. La lama d’acqua, che può raggiungere i 50/60 cm, permane per diversi mesi l’anno; costituisce un habitat preferenziale per numerose specie di crostacei, anfibi e insetti. Attività in corso di monitoraggio rettili e anfibi
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La luganega trevigiana (salsiccia) è di colore rosato più o meno intenso, con dimensioni: lunghezza circa 9-10 cm., diametro 3-4 cm, insaccata nel budello di maiale e legate di continuo in file di 2/3 metri.
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La luganega (salsiccia) è un prodotto tipicamente contadino, usualmente consumato nel periodo invernale intercorrente tra l’uccisione del maiale e la maturazione dei salami. Nella tradizione padovana i primi riscontri di questi prodotti si ritrovano fra le ricette Ruzzantiane risalenti al 1530 circa.
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Agasia di Efeso, sebbene non ben documentato, rappresenta un importante scultore dell’antichità le cui opere, in particolare il Borghese Gladiatore, continuano a essere celebrate per il loro realismo e dinamismo. La sua capacità di infondere vita e movimento nel marmo ha assicurato la sua fama attraverso i secoli, rendendolo una figura significativa nello studio della scultura antica.
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La “lugànega da riso” o “lugànega bianca trevisana” era un salume ormai quasi scomparso dalla cucina trevigiana, quando il fortunoso ritrovamento di un barattolo con la scritta “luganega bianca”, con all’interno la dosa dello “spezier” trevigiano Antonio Perissinotto (da parte della figlia Teresa mentre riordinava la casa paterna di Treviso), dette impulso a un’avvincente attività volta a ricercare, documentare e disciplinare l’originale ricetta nella sua composizione di carni e spezie. Sicuramente la vicinanza di Venezia aveva favorito la preparazione della “dosa”, con l’utilizzo di cannella, chiodi di garofano, pepe, noce moscata, macis, coriandolo e altre diverse spezie elencate nel testo della ricetta.
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