Cammino di San Giacomo di Compostela – Francia

Grandi santuari, come la chiesa di Saint-Sernin a Tolosa o la cattedrale di Amiens – alcuni dei quali sono menzionati nel Codex Calixtinus – così come altre proprietà illustrano materialmente i modi e le condizioni del pellegrinaggio per secoli. Settantuno elementi associati al pellegrinaggio sono stati selezionati per illustrare la loro diversità geografica, lo sviluppo cronologico del pellegrinaggio tra l’XI e il XV secolo e le funzioni essenziali dell’architettura, come l’ex ospedale dei pellegrini a Pons, o il “ponte dei pellegrini” sul Boralde. Inoltre, sono inclusi sette tratti del Chemin du Puy, che coprono quasi 160 km di strada.

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Biscotti baicoli PAT del VENETO

I biscotti veneziani per eccellenza sono i “baicoli” che creati due secoli fa, nelle offellerie e panetterie per le botteghe del caffè, sono ancora oggi tra i biscotti più delicati e saporiti. I “baicoli” veneziani sono molto considerati anche dai turisti stranieri i quali spesso si ricordano della loro bontà e li richiedono a distanza di anni”. Da “Il Veneto in cucina” di Ranieri Da Mosto, Giunti Martello Editore, 1978. Nelle Venezia del settecento era di moda servire questi biscotti con lo zabaione, inoltre questo famosissimo dolce secco da “tociar” (intingere) era adatto ad essere conservato facilmente anche durante i lunghi viaggi dei veneziani commercianti in mare. Il nome “baicolo” è stato dato a questo biscotto per la sua forma molto simile a quella dei piccoli branzini di laguna che portano, appunto, questo nome.

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Bigoi PAT del VENETO

I “bigoi” sono probabilmente la pasta più tradizionale del Veneto, un prodotto di origine contadina in uso fin dai tempi della Serenissima Repubblica di Venezia. La leggenda vuole che nel 1604 un pastaio di Padova, detto “Abbondanza”, venne autorizzato dall’allora Consiglio del Comune a godere del brevetto di un macchinario per lavorare la pasta, usando frumento padovano. Il signor Abbondanza riuscì a produrre con questo macchinario anche vermicelli ed altri tipi di pasta lunga. La predilezione dei padovani cadde sui “bigoli” una sorta di spaghettoni, tutti tondi, divenuti appunto la pasta tipica veneta. Da oltre trent’anni si svolge a Zanè (VI), la sagra dei “bigoi co l’arna” cioè bigoli con il sugo d’anitra. Esiste anche la variante “bigoi neri” prodotta nel comune di Mogliano Veneto (Treviso)

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Amarettoni di Sant’ Antonio PAT del VENETO

Gli “amarettoni” di S. Antonio sono biscotti che derivano dalla ricetta del “dolce del Santo”, confezionati inizialmente come semplice amaretto, sono stati successivamente modificati e sono molto apprezzati soprattutto dai pellegrini che passano ogni anno per la Basilica, richiedendoli nei punti vendita della stessa. Proprio per questo motivo hanno assunto col tempo una certa aura di culto popolare.

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Villa Valmarana Morosini – Altavilla Vicentina (VI)

La Villa Valmarana Morosini, situata ad Altavilla Vicentina in provincia di Vicenza, è uno splendido esempio di architettura veneta del XVIII secolo. Costruita per la famiglia Valmarana, una delle più illustri e influenti della nobiltà veneta, la villa rappresenta un perfetto connubio tra eleganza architettonica e bellezza naturale.

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Amigoni Jacopo

Jacopo Amigoni viaggiò e lavorò in diversi paesi d’Europa, tra cui Germania, Inghilterra e Spagna. In Germania, fu pittore di corte a Monaco di Baviera; in Inghilterra, lavorò per la nobiltà e influenzò il pittore Thomas Gainsborough. In Spagna, divenne pittore di corte per il re Filippo V. Durante i suoi soggiorni in vari paesi, Amigoni entrò in contatto con diversi artisti e movimenti culturali, contribuendo alla diffusione del gusto rococò in Europa.

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Riserva Naturale Biogenetica Acquerino – Toscana

La Riserva Acquerino è localizzata sull’Appennino settentrionale, nell’alto bacino del torrente Limentra, nel Comune di Sambuca Pistoiese. Il territorio è montano e scarsamente antropizzato, coperto quasi ininterrottamente da boschi. Particolarmente rappresentati i rimboschimenti artificiali di conifere, tra i quali spiccano quelli di douglasia, anche e soprattutto per la loro maestosità (con piante di altezza media di 35/40 m). Sono presenti esemplari secolari di latifoglie intorno al fabbricato sede del ex caserma forestale. Numerose sono le specie arboree minori come l’acero montano, il ciliegio, il sorbo degli uccellatori, il frassino maggiore, il salicone.

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Zucca santa bellunese PAT Veneto

La coltivazione delle zucche nella Val Belluna ha caratterizzato, almeno negli ultimi due secoli, l’economia domestica delle famiglie contadine. Stimolo alla coltura della zucca era l’allevamento del maiale, per il quale le cucurbitacee costituivano un alimento eccellente. Infatti la sua coltivazione si diffuse nel corso del XIX secolo proprio a seguito di un incremento dell’allevamento del maiale, reso possibile dall’introduzione e diffusione della patata all’inizio del secolo. Nell’alimentazione umana aveva dunque un ruolo abbastanza secondario. Era comunque abitudine coltivarla in consociazione con il granoturco, seminata all’interno del campo oppure, un po’ più razionalmente, veniva coltivata ai bordi del campo. Se l’alimentazione animale era il destino prevalente, la zucca trovò impiego anche nell’alimentazione umana e in forma minore per ricavarvi qualche oggetto, ciotole e soprattutto borracce. A conferma della forte tradizione e interesse per la “zucca santa” in taluni comuni bellunesi e, nello specifico, nella frazione di Caorera del comune di Vas, sono organizzate feste paesane dedicate alla cucurbitacea.

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