Riserva Naturale Biogenetica Bibbona – Toscana

L’intera Riserva è ricoperta quasi esclusivamente da bosco. Oltre alla presenza di Cipressi (Cupressus sempervirens) presenti lungo la strada di accesso, troviamo perlopiù vegetazione della macchia mediterranea con lecci (Quercus ilex), corbezzolo (Arbutus unedo), mirto (Myrtus communis) e altre sclerofille.

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Anatolia, Arte dell’

L’arte dell’Anatolia è una fusione straordinaria di culture e stili, risultato della sua posizione strategica tra Oriente e Occidente. Dall’arte preistorica e delle grandi civiltà antiche, fino al periodo islamico e ottomano, essa ha contribuito in modo significativo al patrimonio artistico globale, lasciando un’eredità di monumenti e opere di grande valore storico e culturale.

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Dolce nadalin o pandoro di Verona PAT del VENETO

Le origini del “pandoro di Verona” si legano al “pan de oro” un dolce conico della Serenissima, riservato ai nobili, che veniva ricoperto da sottili foglie d’oro zecchino. Tuttavia la morbidezza dell’impasto fu importata da Vienna dove pasticceri italiani producevano brioche per la Casa Reale Asburgica. Questo dolce diventò nel 1260 una specialità natalizia veronese detta “nadalin” con base a forma di stella a otto punte, non molto alto; fu creato per festeggiare il primo Natale dopo l’investitura dei nobili Della Scala a Signori di Verona. Solo nell’ottocento il dolce cambiò forma: venne alzato, le punte ridotte a cinque e chiamato “pandoro”. Questo si diversificava dal “nadalin” per la morbidezza dell’impasto e per la mancanza della glassa. Ben presto il “pandoro” divenne il simbolo di Verona che, riprodotto nei laterizi, veniva utilizzato come decoro delle colonne nelle abitazioni dei nobili.

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Dolce del Santo PAT del VENETO

Il “dolce del Santo” deriva da un’antica tradizione dei frati della Basilica del Santo, che donavano ai poveri della città e ai viandanti, fuori dal Sagrato della Basilica, il pane per alleviare la loro fame. Col tempo, i mastri pasticceri della zona, memori di quella tradizione e per accontentare le richieste dei turisti sempre più numerosi, hanno elaborato la ricetta del pane, creando un prodotto dolciario apprezzato e rinomato.

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Dolce bissioleta PAT del VENETO

La “bissioleta” è una specialità dolciaria tipica della cucina povera, dei biscotti da forno secchi, non farciti, ad impasto unico e forma tipica ad “esse” o a “serpentello” di colore marroncino chiaro. I biscotti sono prodotti con farina, burro, fecola, zucchero, uova, latte, lievito, sale, aromi naturali.

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Colomba pasquale di Verona PAT del VENETO

La colomba fu creata a Verona, alla fi ne dell’Ottocento. La sua origine risale ai pani plastici della tradizione egiziana e greca, che continuò poi con quella romana e avevano funzioni magiche e votive. Queste tradizioni, mutate nei significati, si mantennero col Cristianesimo ed assunsero, nelle varie regioni e province, forme e significati diversi; nel periodo pasquale, centro della fede cristiana, questa manifestazione a Verona è continuata con la produzione di pani dolci. Nella seconda metà dell’Ottocento, con l’introduzione del lievito di birra in sostituzione del lievito naturale e il progresso della tecnica molitoria (nel 1830 compaiono i mulini a cilindri), le tecniche dolciarie andarono sempre più raffinandosi creando delle vere e proprie attività di fine pasticceria con l’aggiunta di mandorle, nocciole e frutta candita, come la “colomba pasquale di Verona”; si tratta dell’espressione d’un alto livello di pasticceria artigianale che rappresenta un’importante specializzazione agroalimentare dell’industria veronese.

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Amsterdam, scuola di

Lo stile della Scuola di Amsterdam è caratterizzato dall’uso di forme espressive e scultoree, e da una particolare attenzione ai dettagli decorativi. Le influenze principali provengono dall’Art Nouveau, dal gotico, e da alcuni elementi dell’architettura navale. Gli edifici della Scuola di Amsterdam sono noti per l’uso espressivo dei mattoni, spesso di colori diversi, e per le facciate altamente decorative con curve e linee fluide.

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