Nella zona del Grappa, ricca di specie floreali, la produzione di miele ha avuto un notevole sviluppo e, soprattutto nell’ultimo secolo, ha assunto dimensioni notevoli e produzioni di qualità elevate, apprezzate per le particolari caratteristiche organolettiche che il prodotto riesce a manifestare. Storicamente, questo è un territorio ideale per l’apicoltura, soprattutto perché è possibile valorizzare il così detto “nomadismo interno”, intendendo con ciò la possibilità di spostare gli alveari da 200 metri sul livello del mare, fino ai 1780 m del Monte Grappa. Tutto questo favorisce maggiore forza e sviluppo delle colonie d’api ed una qualità e quantità indiscussa di produzione.
View More Miele del grappa PAT VenetoMese: Ottobre 2024
Miele del delta del Po PAT Veneto
Il “miele del delta del Po” è stato prodotto nella zona sin dai tempi dell’antica Roma. Esistono fonti storiche che ne attestano la produzione nel territorio fin dall’epoca di Plinio il Vecchio. Questi infatti scrive: “gli apicoltori si muovevano per mesi lungo il corso del Po per sfruttare gli ambienti delle sponde del fiume lussureggianti di piante, fiori e radure.” Sembra che il toponimo Melara, comune dell’alto Polesine, derivi da “Mellaria a melle colendo”, una frase di Plinio il Giovane che significa: luogo dove si raccoglie il miele.
View More Miele del delta del Po PAT VenetoPAT PESCI della Regione VENETO
PAT PESCI VENETO
View More PAT PESCI della Regione VENETOTrota iridea della valle del Chiampo PAT
Nella valle del Chiampo, in provincia di Vicenza, vengono allevate le trote della specie iridea, che rispetto alle altre razze è di più facile allevamento e minor costo di produzione. Questo allevamento viene attuato sin dagli anni ‘60 del secolo scorso, dopo che nella vicina valle dell’Astico si era avviato con successo l’allevamento delle trote Fario.
View More Trota iridea della valle del Chiampo PATTrota iridea del Sile PAT
In Veneto, in particolare lungo il corso del fiume Sile (il più grande fiume italiano da risorgive), favorita dalle numerose acque fresche di risorgiva presenti nella zona, sono stati avviati, sin dalla fine degli anni ‘50, i primi esempi di “troticoltura” in Italia, che ne hanno reso caratteristico il prodotto e sono stati presi da esempio per lo sviluppo dell’acquacoltura in altre zone del Veneto. Le particolari caratteristiche dell’acqua di questo fiume, infatti, ben rispondono alle esigenze di riproduzione e allevamento delle trote: una temperatura media attorno ai 13° C e una quantità sufficiente di ossigeno per i processi digestivi sono le condizioni che hanno consentito lo sviluppo dell’industria trevigiana che, nata spontaneamente per iniziativa di alcuni imprenditori, oggi riesce ad immettere nel mercato tra i 10 e i 15 mila quintali di pesce all’anno. Per far meglio conoscere ai consumatori le caratteristiche di questi prodotti e le tecniche di allevamento si svolge nel mese di settembre la manifestazione “Peschiere aperte nel Parco del fiume Sile”.
View More Trota iridea del Sile PATAndrea di Bartolo
Andrea di Bartolo ha avuto un ruolo importante nel mantenere viva la tradizione del gotico senese durante il passaggio verso il Rinascimento. Pur non essendo altrettanto innovativo come alcuni dei suoi contemporanei, il suo lavoro è stato un collegamento fondamentale tra la generazione del padre e quella successiva, con artisti come Sassetta e Giovanni di Paolo che avrebbero dominato la scena senese nel XV secolo. La sua attenzione alla bellezza spirituale e la delicatezza del segno lo rendono una figura significativa all’interno della tradizione medievale italiana.
View More Andrea di BartoloTrota fario delle valli vicentine PAT
L’Italia è uno dei Paesi maggiori produttori al mondo di trote e nel Veneto gli allevamenti si concentrano nella provincia di Vicenza. Pesce caratteristico di torrenti e ruscelli, la trota può vivere anche in laghi e corsi di fondovalle purché con acque fresche e molto ossigenate. Sin dal 1956 nelle acque che scorrono nei comuni di Valdastico, Posina, Laghi, Cismon e Velo d’Astico vengono allevate le trote Fario. Sono le caratteristiche delle acque presenti nelle valli, nonché quelle dell’acqua montana limpida e fredda, a dare un habitat ideale allo sviluppo dell’allevamento di questi pesci.
View More Trota fario delle valli vicentine PATSeppia bianca di Chioggia PAT
Vari documenti attestano la rinomanza della Seppia di Chioggia, fin dal tempo di Plinio il Vecchio (I secolo d.C.), periodo nel quale già venivano utilizzati attrezzi come la “nassa”, il “trimaglio” e il “cogollo”, usati ancora oggi. Testimonianze risalenti agli anni ‘30 del secolo scorso, riportano che della seppia non si buttava niente poiché i sacchetti che contengono il nero, si vendevano a Trieste per la produzione dell’inchiostro e l’osso, dopo la sua essiccazione, veniva venduto agli orafi e usato come calco per la fabbricazione di gioielli.
View More Seppia bianca di Chioggia PATSchia della laguna di Venezia PAT
La schia è un crostaceo di dimensioni ridotte che vive sul fondo della laguna veneta e alle foci dei fiumi che in questa sfociano. Rappresenta una delle specie ittiche un tempo considerate poco pregiate e snobbate dalle tavole più raffinate, ma ora rivalutate a livello gastronomico e conseguentemente a livello economico. La pesca di questo crostaceo, come di tutta la fauna ittica lagunare, affonda le sue radici ai tempi remoti risalenti all’epoca della fondazione dei primi insediamenti in laguna, quando gli abitanti “considerarono il territorio che li circondava come elemento indispensabile sia per la loro sopravvivenza e autonomia politica che per lo sviluppo dei traffici commerciali. Fu nella Laguna che nacquero e si svilupparono la tradizione dei pescatori, la loro duplice attività lagunare e marinara, l’arte del progettare e costruire strumenti e sistemi per lo sfruttamento del ricchissimo patrimonio ittico, le reti per ogni tipo di pesca e le tecniche di coltivazione di pesci, molluschi e crostacei nelle valli da pesca” (G. Favaretto).
View More Schia della laguna di Venezia PATCaparosòlo de Ciosa PAT
Il Caparosòlo de Ciosa rappresenta non solo un prodotto gastronomico di qualità, ma anche una parte importante della cultura marittima e culinaria di Chioggia. La pesca delle vongole è un’attività che coinvolge le comunità locali da generazioni, contribuendo a preservare le tradizioni della laguna. Le sagre del pesce, molto diffuse a Chioggia e nelle zone limitrofe, celebrano il caparosòlo insieme ad altre specialità ittiche del territorio, promuovendo il patrimonio gastronomico locale.te le ricette a base di stoccafisso.
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