Riserva Naturale Biogenetica Fungaia – Toscana

La Riserva di Fungaia è situata nell’alta Valle del Tevere poco a monte dell’invaso di Montedoglio alla destra orografica del fiume, occupa le pendici orientali del Monte Fungaia ed è stata istituita con DM 13 luglio 1977. L’estensione è di 113,90.00 ha, l’altitudine minima di 400 m s.l.m e la massima di 663 m s.l.m. Costituita principalmente da terreno collinare con media pendenza, presenta alcune zone calanchive, di interesse per la presenza di avifauna nidificante e di passo.

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Moeche e masanete PAT

Il granchio è un crostaceo che vive nei fondali sabbiosi delle lagune, nelle acque salmastre dei fiumi e nelle acque dei porti. È dunque molto diffuso anche nella laguna veneta, dove ha trovato un habitat adatto alle sue esigenze e l’apprezzamento da parte delle popolazioni della zona. Quella della coltura e della lavorazione dei granchi è una tradizione antica che si tramanda di generazione in generazione.

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Cefalo del Polesine PAT

I cefali vivono liberamente nelle acque salmastre e marine, su fondi sabbiosi e melmosi e costituiscono un tradizionale prodotto delle valli e delle lagune costiere. Sono molto comuni sotto costa, nelle lagune, alla foce dei fiumi ed anche in mare aperto. Possono essere anche allevati nelle valli da pesca, dove risalgono naturalmente o vengono immessi artificialmente, crescono in ambienti naturali e vengono pescati ancora oggi con tecniche tradizionali, con l’amo, con la fiocina ma soprattutto con una grande rete da posta lunga anche 40 metri, che si immerge nei canali delle valli tirandola verso terra per raccogliere i pesci.

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Andrea del Castagno

Andrea del Castagno (1419-1457) è stato un importante pittore italiano del primo Rinascimento, attivo principalmente a Firenze. Conosciuto per la sua abilità nel rappresentare il corpo umano in modo vigoroso e realistico, Andrea si distinse per l’uso drammatico della luce e delle pose monumentali, anticipando alcuni sviluppi della pittura manierista Andrea nacque a Castagno, un piccolo villaggio nei pressi di Firenze. Si trasferì presto in città, dove probabilmente studiò sotto la guida di Filippo Lippi o fu influenzato da Masaccio, fondamentale per il suo interesse nella prospettiva e nel chiaroscuro. Lavorò anche a Venezia, dove eseguì alcune decorazioni andate perdute, ma fu principalmente attivo nella sua città natale e nelle sue vicinanze.

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16 ottobre – Giornata Mondiale dell’Alimentazione

16 ottobre Il tema della Giornata Mondiale dell’Alimentazione di quest’anno – “L’acqua è vita, l’acqua ci nutre. Non lasciare nessuno indietro” – punta i riflettori sull’acqua come fondamento della vita e del cibo. L’acqua è indispensabile per vivere, ma non è alla portata di tutti. Insieme, le nostre azioni possono contribuire alla sicurezza alimentare e delle risorse idriche per tutti, senza lasciare nessuno indietro.

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Cefali delle valli da pesca venete PAT

I cefali vivono su fondi rocciosi, sabbiosi e melmosi. Sono molto comuni sotto costa, nei porti, nelle lagune, alla foce dei fiumi ed anche in mare aperto (fino a 350 m di profondità). Nella gronda lagunare veneta sono molto comuni e fanno parte della tradizione culinaria locale. Vivono liberamente nelle zone costiere o lagunari dell’alto Adriatico o vengono allevati nelle valli da pesca, dove risalgono naturalmente o vengono immessi artificialmente, crescono in ambienti naturali e vengono pescati ancora oggi con tecniche tradizionali, con l’amo, con la “fossina” (fiocina) ma soprattutto con la “trata”, una grande rete lunga anche 40 metri, che si immerge nei canali delle valli tirandola verso terra per raccogliere i pesci.

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Branzino delle valli da pesca venete PAT

La pratica di prelevare il pesce novello negli ambienti lagunari aperti, al momento della sua monta dal mare, per poi trasferirlo all’interno delle valli chiuse da pesca, ha una tradizione secolare ed è strettamente connessa allo sviluppo stesso della vallicoltura. Il branzino o spigola tradizionalmente presente nella laguna veneta, è tra i pesci più ricercati per la qualità delle carni. Attualmente il suo allevamento in forma intensiva si sta specializzando sempre più, incoraggiato da un mercato in costante sviluppo.

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Anguilla delle valli da pesca venete PAT

La vallicoltura costituisce una delle forme più antiche di allevamento ittico. In Italia le origini si possono far risalire ai primi rudimentali sistemi di stabulazione ed ingrasso del pesce messi in atto lungo le coste tirreniche dagli antichi romani e, prima ancora, da etruschi e fenici. Il paesaggio del territorio del delta del Po e della laguna veneziana, vede una diffusa presenza di valli da pesca di acqua salmastra, poco profonde, in parte di origine naturali in parte dovute all’intervento dell’uomo, che ha arginato le zone più basse del delta invase dall’acqua, trasformando queste aree in zona per la pesca. A partire dalla seconda metà dell’Ottocento gli interventi di bonifica determinarono una notevole contrazione delle superfici acquee investite a valle, che furono in parte convertite all’agricoltura. Tuttavia il Veneto resta la prima regione italiana per estensioni vallive. La pesca viene esercitata con sistemi tradizionali, e riconducibili ad una metodologia che affonda le sue radici in secoli di tradizione peschereccia

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