Ravanello lungo PAT Sardegna

Il seme, auto prodotto nelle aziende orticole, è tramandato di generazione in generazione nella maggior parte delle famiglie di orticoltori sestesi. Le tecniche di coltivazione sono rimaste pressoché immutate nel tempo e sono improntate ai seguenti principi: limitate lavorazioni; assenza di trattamenti antiparassitari; ridotte concimazioni minerali; diserbo manuale; raccolta manuale. Questa particolare tipologia di ravanello è stata progressivamente soppiantata da varietà tonde, selezionate dalle industrie sementiere, dalle caratteristiche organolettiche meno marcate. Difficile stabilire il periodo di introduzione della coltivazione di questo ravanello nell’Isola e stabilire quindi se si tratta di una specie autoctona o introdotta nei secoli passati. Dai documenti, depositati presso l’organizzazione di produttori “Ortosestu”, si apprende che fin dagli anni ’70 esso veniva venduto al mercato ortofrutticolo all’ingrosso di Cagliari con la denominazione di ravanello lungo.

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Prezzemolo PAT Sardegna

Gli anziani del paese sostengono che nel comprensorio di Sestu la coltivazione del prezzemolo sia tradizione antica. La sopravvivenza di questa tipologia di prezzemolo fino ai nostri giorni si deve principalmente all’usanza delle donne sarde di predisporre piccoli appezzamenti dedicati alle coltivazioni di erbe aromatiche nei quali il prezzemolo non mancava mai. Nel Comune di Sestu questa aromatica ha assunto, nel corso del tempo, una importante valenza economica tanto da guadagnarsi l’appellativo di “oro degli ortolani”, in virtù della sua capacità di garantire un reddito costante durante tutto l’arco dell’anno. Il seme, autoprodotto nelle aziende orticole, era tramandato di generazione in generazione nella maggior parte delle famiglie di orticoltori sestesi.

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