Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Sicilia
Bevanda alcolica ottenuta per distillazione del miele o dal miele di sceratura dei favi o delle arnie, opportunamente fermentato in idromele.
Descrizione delle metodologie di lavorazione, conservazione e stagionatura
Si usa principalmente il miele di timo, o di eucalipto, zagara, carrubo, millefiori comunque prodotto sui Monti Iblei. Il miele va lavorato fino a diventare “gileppo di miele”; l’Acquavite di miele Iblea viene distillata in alambicco discontinuo di rame a bagnomaria di vapore e si ottiene come acquavite alla gradazione alcolica, inferiore a 80 % vol. L’acquavite va consumata al di sotto di 45% vol. Il prodotto finale
può essere diluito con acqua distillata , ad una gradazione che va da 38% Vol. a 42% Vol.
Tradizionalità
La produzione dello spirito re’ fascitrari è localizzata in pochi comuni della Val di Noto ed in particolare a Sortino, piccolo paese dell’entroterra collinare del siracusano (L. Ajovalasit e P. Columba -Un. di Palermo: “Prodotti tipici da scoprire: Spiritu re’ Fascitrari” – Estr. da Economia Agro Alimentare, Anno III, n. 1, 1998).In questi luoghi gli apicoltori sono detti “fascitrari” perché usavano le arnie costruite con gli arbusti di ferula, i “fascetri”. Questo metodo, tanto innovativo quanto antico consentiva, addirittura, la raccolta del miele senza bisogno di disperdere le famiglie di api che animavano i “fascetri”.
Sebastiano Burgaretta nel libro “Api e miele di Sicilia”– Ed. Museo E. Valle del Belice, 1982, spiega che tale pratica si tramanda negli iblei da alcuni secoli, ma a partire dal secondo dopoguerra del XX secolo gli ultimi avamposti di arnie semi-razionali resistono solo a Sortino, il paese a ridosso di Pantalica (la necropoli “alveare di pietra” riconosciuta dall’Unesco nella WHL), capitale del regno di Hyblon in cui, stante i racconti del Maurolico (sec. XVI), si insediò Xuto (da qui Xutinum, Sciortino, Sortino) fratello di Eolo, che grato per l’ospitalità, donò agli apicoltori la ricetta dell’Ambrosia
Piddiato PAT
Il Piddiato è un formaggio nato come recupero dei pecorini andati a male, infatti suddetti formaggi venivano reimpostati e quindi successivamente commercializzati. Il nome Piddiato (impastato) è dovuto a questa doppia lavorazione.
Cuccia PAT Sicilia
Dolce a base di grano cotto, condito con crema di ricotta, crema pasticcera o crema al cioccolato, tradizionalmente preparato in occasione della Festa di Santa Lucia il 13 dicembre.
Ingredienti: grano, crema di ricotta, crema bianca o al cioccolato, cannella in polvere.
Cannolo tradizionale di Piana degli Albanesi e Santa Cristina Gela PAT
Prodotto di pasticceria costituito da una cialda di colore marrone con superficie increspata da caratteristiche bolle diffuse, con ripieno di crema di ricotta ottenuta da ricotta di latte di pecore allevate in Sicilia, miele e scaglie di cioccolata fondente (almeno al 70% di cacao).