Actinidia PAT Lazio

Prodotto Agroalimentare Tradizionale del LAZIO

Bacca di forma cilindrico-ovoidale, con buccia sottile, di colore bruno chiaro con fondo verde, ricoperta da una fine peluria. La polpa è verde smeraldo, la columella è biancastra, morbida, circondata da una corona di piccoli e numerosi semi neri disposti a raggiera. Il peso commerciale oscilla tra i 70 e i 200 g. Consumata al giusto grado di maturazione, ha sapore dolceacidulo, gradevole.

Actinidia chinensis (Actinidia deliciosa)

METODO DI PRODUZIONE

Le forme di allevamento adottate sono il tendone e/o la pergoletta. Il terreno, fresco e profondo, ben drenato e ricco di ferro e magnesio, è coltivato nell’interfilare e diserbato lungo il filare, oppure inerbito con taglio periodico della vegetazione erbacea. L’irrigazione è praticata mediante la tecnica dell’aspersione o della nebulizzazione sotto-chioma. La potatura è eseguita nel periodo invernale. La raccolta del frutto avviene tra fine ottobre e inizio novembre ma, la particolare radiazione globale e la mancanza o quasi di gelate precoci nella zona, dà la possibilità di posticipare la raccolta fino alla seconda decade di novembre, permettendo il raggiungimento nei frutti di un contenuto zuccherino di 6,5-7 gradi Brix. Il maggior grado zuccherino, consentendo l’abbassamento della temperatura di conservazione di alcuni decimi di gradi centigradi, assicura una conservazione, anche in atmosfera normale, di almeno due o tre mesi in più rispetto alla media. I frutti raccolti vengono lavorati nei centri specializzati, calibrati meccanicamente e conservati a bassa temperatura.

CENNI STORICI

La provincia di Latina è tra le prime in Italia ad ospitare impianti specializzati nella coltura dell’Actinidia a partire dai primi anni ‘70. Nel 1971 viene realizzata una piantagione sperimentale a Borgo Montenero di San Felice Circeo, mentre nel 1974 a Borgo Flora si mettono a coltura i primi due ettari, descritti in un articolo della rivista Pontina Informazione, edita dalla Camera di Commercio di Latina, nell’anno 1975. Dal 1970 numerosi sono gli articoli pubblicati sia su quotidiani che su riviste specializzate a tiratura nazionale ed internazionali, che testimonino il progressivo sviluppo dell’Actinidia nella provincia pontina. Anche il mensile Italia Agricola , nel 1975, pubblica un articolo sull’argomento. Nel 1978 viene organizzato a Torino il primo convegno sull’Actinidia, nel corso del quale la zona dell’Agro Pontino è indicata quale zona italiana particolarmente vocata a tale produzione.

Territorio di produzione

Provincia di Roma: Ardea, Artena, Lanuvio. Provincia di Latina: Aprilia, Cisterna di Latina, Cori, Latina, Pontinia, Priverno, Sabaudia, Sermoneta, Sezze

Ricotta secca PAT Lazio

La sua presenza storica nella produzione e nei mercati locali è plurisecolare e riscontrabile da documenti storici. La Ricotta secca è citata nell’Atlante dei Prodotti Tipici: “I Formaggi”, redatto dall’Istituto Nazionale di Sociologia Rurale (1991), anche se si fa riferimento solo alla ricotta secca prodotta in provincia di Rieti.

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Ricotta viterbese PAT Lazio

La ricotta veniva mangiata prevalentemente dai pecorai, che rivendevano per necessità il più ricercato formaggio e lasciavano per casa la meno pregiata ricotta. Fu chiamata, pertanto, “il formaggio dei poveri”. Oggi è considerata un alimento ottimo per i bambini e per gli adulti sia per la sua composizione nutrizionale che per la sua facile digeribilità,…

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Ricotta di pecora e capra dei Monti Lepini PAT del Lazio

Ricotta dolce ottenuta dal siero della lavorazione di latte ovino e caprino, con aggiunta di una minima percentuale di latte ovi-caprino al momento della coagulazione. Si presenta con una struttura grumosa, asciutta e compatta, pezzatura da 0,5 a 1 kg, forma tronco-conica, sapore dolce, mai salato.

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