Agnello di razza massese PAT Toscana

  Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Toscana (Pisa)

La razza Massese ha la struttura somatica tipica dell’animale da latte: scheletro leggero, ventre capace, muscolatura asciutta, mammella voluminosa prima della mungitura con pelle sottile elastica e capezzoli di buon sviluppo e giustamente distanziati . Il vello, aperto o semiaperto a bioccoli conici con lana piuttosto liscia, è di colore grigio-piombo, con parte apicale meno scura nelle femmine e quasi nera nel maschio (sono accettati mantelli colore nero, marrone e grigio chiaro).

Le femmine effettuano il primo parto a 16 mesi, con un periodo di interparto medio di 10 mesi, a causa dei cicli estrali che si ripetono durante tutto l’anno e che favoriscono la tendenza ad avere 3 parti in due anni. L’agnello massese viene macellato e venduto quando raggiunge il peso di 10-13 kg. La sua carne è più magra rispetto a quella di altre razze ovine e ha un sapore simile a quella del capretto.

Gli ovini vengono allevati in genere negli ovili tradizionali, alimentati a pascolo o, quando le condizioni atmosferiche lo permettono, a foraggio secco integrato con mais di produzione locale, crusca e avena. Durante i mesi estivi nella provincia di Massa le greggi vengono trasferite sulle montagne lunigianesi.
L’agnello viene allevato esclusivamente con il latte e macellato quando ha fra i 25 e i 40 giorni di vita. La produzione copre tutto l’arco dell’anno, ma le nascite sono concentrate nei periodi tra febbraio e aprile e in settembre e ottobre.

Tradizionalità

La carne di agnello massese deve la sua qualità alla razza di origine locale e alle tradizionali tecniche di alimentazione e di allevamento: il tipo di pascolo e le condizioni climatiche sono determinanti.
La razza è originaria della Val di Forno, nell’antico territorio di Luni, in provincia di Massa Carrara. La Val di Forno, insieme alla Val di Magra ed alla Valle del Serchio, gode di grande fama per l’allevamento ovino fin da epoca remota. Già L.M. Columella (De re rustica) nel I secolo a.C. loda le pecore della Val di Magra e, successivamente, Marziale ne esalta l’attitudine a dare buone produzioni di latte insieme ad una certa produzione di lana generalmente scura e grossolana.
Questa razza è inserita nell’elenco per la tutela e la valorizzazione delle razze e varietà locali (L.R. n°64/04).
L’Associazione Nazionale della Pastorizia si occupa della tenuta del Libro genealogico di questa razza.

Produzione

Ogni fattrice produce in media 1,5 agnelli l’anno (3 agnelli ogni 2 anni) con un’alta percentuale di gemellarità. Nella provincia di Massa si contano circa 4000 capi (si intendono adulti) distribuiti in 38 allevamenti, i produttori più significativi di agnello massese sono quattro e macellano annualmente circa 1500 capi di circa 8 kg ciascuno. Nella provincia di Lucca ci sono circa 1800 capi in 11 allevamenti, nella provincia di Pisa si contano 3000 capi distribuiti in 8 allevamenti, di questi 4 si trovano all’interno del Parco di Migliarino San Rossore.

L’allevamento è praticato tanto in piccoli greggi stanziali, secondo la forma diffusa nel passato in questa razza, quanto in allevamenti medio-grandi. Il prodotto viene venduto prevalentemente in zona e, in minor quantità, anche nel resto della regione; la clientela è costituita in minima parte da privati che acquistano l’agnello direttamente in azienda, mentre una grossa fetta della produzione è destinata all’autoconsumo.

Territorio di produzione

Provincia di Massa, Lucca, Pisa e Pistoia.

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