Agrumi, Arancio di Muravera PAT Sardegna

Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Sardegna

La produzione di agrumi nel Sarrabus ha privilegiato le seguenti varietà: Washington Navel, Tarocco, Mandarino, Clementine , altri agrumi e altre cultivar 5%. Tra queste, sono annoverate:

Washington navel di Muravera

Linea di una cultivar ombelicata, arrivata a Muravera ai primi del ‘900. Gli agricoltori locali hanno selezionato i cloni migliori nel corso degli anni, mettendo in atto, al tempo stesso, delle tecniche colturali che hanno fatto in modo di conferire al prodotto delle caratteristiche di eccellenza e peculiarità : viene utilizzato prevalentemente l’arancio amaro quale portainnesto che conferisce alla produzione una maggiore sapidità e colorazione del frutto; viene inoltre effettuata una particolare scelta del sito di coltivazione, scegliendo terreni profondi, ben drenanti, dotati di un’elevata fertilità e ottime capacità edafiche.

Descrizione pianta: La pianta è vigorosa e di sviluppo medio, con marcata tendenza a ramificarsi orizzontalmente o verso il basso, per cui ha un caratteristico portamento raccolto. Le foglie sono grandi e di colore verde scuro. I fiori si presentano con antere di colore crema essendo prive di polline.

Frutto: Il frutto è ovoide o schiacciato o ellittico, di colore arancio scuro, di pezzatura media o grossa (g 120- 250; ma troviamo frutti anche di 500 g) con ombelico tanto più pronunziato quanto più grossa è la grana del frutto. La polpa è di tessitura fine e soda, di straordinaria qualità e senza semi. Maturazione da metà dicembre a marzo. E’ un agrume da tavola e non da industria, sia per la serbevolezza del frutto, sia per il fatto che possiede un albedo fine che si distacca facilmente dal frutto, rendendo molto rapida e facile la sua preparazione. Generalmente sono frutti apireni, caratteristica molto richiesta dal consumatore.

Arancio tardivo di Muravera

Arancia tardiva locale con caratteristiche concorrenziali a Valencia. Le particolari condizioni pedoclimatiche del Sarrabus favoriscono un periodo di maturazione discretamente lungo dal tardo autunno fino all’estate. Il consumo del tardivo è prevalentemente indirizzato come arancia da spremuta.

Descrizione pianta: La pianta è vigorosa, di sviluppo notevole, dal portamento assurgente e con grande adattabilità e rusticità. L’epoca di maturazione è la più tardiva tra le cultivar di arancio ed i frutti si mantengono bene sugli alberi. La produttività è elevata.

Frutto: I frutti , sono di pezzatura media, forma sferica o leggermente oblunga, di colore arancio e con superficie finemente papillata e punteggiata. Si può presentare la tendenza al reinverdimento dei frutti. La
buccia è di medio spessore, abbastanza aderente alla polpa. La pellicola dei segmenti è coriacea e spessa, la polpa è arancio con aroma particolarmente gradevole ed intenso. Elevata è la succosità. I semi sono assenti o poco presenti. I frutti presentano maturazione tardiva, possono conservarsi sulla pianta sino a tutto luglio e proprio per queste eccellenti caratteristiche di produttività e di qualità hanno una grande diffusione nel mondo .

DESCRIZIONE DELLE METODICHE DI LAVORAZIONE, CONSERVAZIONE E STAGIONATURA

Gli agrumeti sono stati realizzati nei siti di tradizionale e di consolidata vocazione per giacitura e microclima favorevole. I sesti di impianto e le cultivar sono attualmente la risultanza di metodiche consolidate di coltivazione agrumicola che privilegiano limitate lavorazioni, bassi apporti di concime, potatura a mano, raccolta a mano, limitati interventi di fitofarmaci e utilizzo di acqua di falda.

Queste metodiche rappresentano una costante che si tramanda di generazione in generazione sin dai primi anni del ‘900. La maggior parte degli agrumeti di Muravera sono piccoli appezzamenti di circa 1 ettaro , ma non mancano aziende che contano anche 10- 20 e anche 40 ettari. I sesti d’impianto sono 5×5 o 6×5, ed i porta innesti sono costituiti da arancio amaro. Le pratiche agronomiche sono saldamente ancorate alla tradizionalità: la potatura e la raccolta sono rigorosamente effettuate a mano, l’irrigazione è prevalentemente a spruzzo sotto chioma; è altresì consuetudine che gli apporti di sostanze nutritive siano somministrate in modo prudente per non forzare la produzione per ettaro nell’ordine dei 120 quintali. La lavorazione del terreno prevede il metodo delle due lavorazioni: una a fine inverno o inizio primavera, onde interrare il concime e l’altra in estate, per il controllo delle infestanti.

La particolare ubicazione della bassa valle del Picocca – Flumendosa, protetta a monte dal massiccio dei Sette Fratelli, (luogo di alcune esondazioni, come quella del 1951, che ha lasciato uno strato di limo fino di un metro, origine della nota fertilità espressa dalla qualità dei suoi agrumi) ha reso unici gli areali produttivi. La lotta ai parassiti ottiene soddisfacenti risultati mediante l’uso di oli minerali ed il tradizionale rame. La notevole ventilazione da brezza marina e i frangivento molto diffusi vengono ritenuti fattori coadiuvanti. La raccolta dei frutti fatta rigorosamente a mano, a maturazione ottimale, evita accidentali lesioni al frutto che viene riposto in appositi cestini o sacchi a tracolla.

Tradizionalità

Le origini della coltura degli agrumi nel territorio del Sarrabus risalgono con ogni probabilità alla dominazione spagnola. Nella prima metà dell’ ottocento alcune fonti storico bibliografiche rivelano che esisteva già la coltura dell’agrume nella piana della foce del Flumendosa, , territorio considerato a vocazione superiore rispetto alle altre aree agrumicole della Sardegna in quanto dotato di fertilità addirittura “prodigiosa”.La produzione agrumicola del Sarrabus in forma intensiva si è sviluppata a partire dagli anni ’60, tale impostazione culturale e metodologica ha assunto oramai la forma della tradizionalità nella normale pratica agricola locale.

Territorio di produzione: La sub regione del Sarrabus ed in particolare il territorio del comune di Muravera Musei (SU)

Capretto sardo da latte PAT Sardegna

Il Capretto sardo deve rispondere alle seguenti caratteristiche organolettiche; la carne deve avere colore chiaro o rosato, dal sapore delicato e selvatico dovuto all’alimentazione fatta esclusivamente di latte materno, prodotto da capre che vivono allo stato brado nei pascoli mediterranei e che si alimentano di pascoli e di macchia mediterranea.

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Le testimonianze raccolte evidenziano che l’allevamento della pecora nera di Arbus è stato da sempre praticato grazie alla rusticità e l’adattabilità di questa razza (recentemente riconosciuta con l’istituzione del registro anagrafico) ai pascoli cespugliati di collina che caratterizzano il paesaggio agricolo di questo comune, situato nella parte sud occidentale della Sardegna e con oltre 47…
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