- Regione: Piemonte
- Provincia: Alessandria (AL)
- Zona: Italia Nord Occidentale
- Popolazione Residente 2022 : 90.825 (M 44.072, F 46.753)
- Densità per Kmq: 460,1 Superficie: 203,95 Kmq
- CAP 15121-15122 Prefisso Telefonico 0131
- Codice Istat: 006003 Codice Catastale: A182
- Denominazione Abitanti: Alessandrini
- Santo Patrono: San Baudolino Festa Patronale: 10 novembre
Storia
Alessandria è stata ufficialmente fondata il 3 maggio 1168. Tuttavia, in questo preciso momento storico, la Città aveva già raggiunto una configurazione topografica, urbanistica ed amministrativa ben definita. Alessandria, infatti, viveva e prosperava sulle rive del Tanaro da ben prima che si decidesse di creare una vera Città come comunità libera e indipendente: semplicemente non aveva ricevuto un riconoscimento ufficiale e, quindi, non dipendeva da alcun potente vicino. La vera essenza della fondazione di Alessandria va, quindi, individuata nella volontà di dare risposte alle reali esigenze delle popolazioni locali, dei territori e dello sviluppo economico, secondo un modello degno di entrare negli annali della storia europea. Alessandria si fondò con l’unione demica dei tre insediamenti di Gamondio, Marengo e Bergoglio con il supporto della Città di Genova e dei comuni della Lega Lombarda in contrasto con il Marchesato del Monferrato, principale alleato di Federico Barbarossa.
Il nome Alessandria sarà assunto in onore di Papa Alessandro III, sostenitore delle azioni della Lega Lombarda contro il Sacro Romano Impero. Negli scritti del Barbarossa, Alessandria veniva infatti definita con spregio ‘Alexandria de palea’ e cioè Alessandria della palude. Da qui l’errore del termine ‘palea’ italianizzato in ‘paglia’ con cui la città viene definita ancora oggi. Note e storicamente comprovate sono le vicende della partecipazione di Alessandria alla guerra, come alleata della Lega Lombarda, e la sua vittoriosa resistenza all’assedio cui fu sottoposta dall’esercito dell’Imperatore Barbarossa.
Fu proprio in quella circostanza che nacque la leggenda di Gagliaudo Aulari, l’astuto alessandrino che riuscì con uno strattagemma a vincere la strenua resistenza dell’assedio dell’Imperatore Barbarossa. Concluso il periodo eroico della sua nascita ed affermazione, inizia per Alessandria un lasso di tempo, durato oltre un secolo, in cui subì gravi colpi – come la peste del 1191 – ma, nello stesso tempo progredì anche in campo economico e urbanistico. Si dotò di un buon ordinamento giuridico ed economico e fece costruire il “Palazzo del Pretorio”, oggi “Palatium Vetus”, che costituiva il centro amministrativo-politico della città.
Politicamente la città terminò presto l’esperienza di libero comune cadendo, prima, sotto il dominio dei Visconti, poi degli Sforza e legando le proprie sorti al Ducato di Milano fino al 1535, senza mai perdere completamente la propria autonomia amministrativa. Sono di quegli anni le leggi cittadine volte al potenziamento dell’agricoltura e alla disciplina delle acque. Con la morte di Francesco II Sforza, iniziò la dominazione spagnola sul ducato di Milano e, quindi, anche sulla Città di Alessandria. Nel 1706, dopo la battaglia di Torino che vide la sconfitta degli Spagnoli, la città passò sotto la dominazione dei Savoia.
Nel 1728, venne abbattuto il quartiere di Bergoglio sulla sponda sinistra del Tanaro per costruirvi l’attuale Cittadella che conferì ad Alessandria un carattere principalmente militare. Alla fine del secolo l’intero Piemonte fu colpito dalle battaglie conseguenti alle mire espansionistiche di Napoleone Bonaparte (fu abbattuto in questi anni, per ordine dell’imperatore l’antico Duomo romanico cittadino) e nel 1802, dopo la battaglia di Marengo (vinta dalle truppe transalpine), Alessandria fu ufficialmente annessa alla Francia assieme a tutta la regione, diventando capoluogo del Dipartimento di Marengo. Successivamente, nel 1814, la città venne conquistata dagli austriaci e rientrò a far parte del Regno di Sardegna con la restituzione ai Savoia. Tutte le successive dominazioni si presero cura soprattutto della Cittadella, ingrandendone le opere esterne.
Durante il Risorgimento, Alessandria fu un importante centro liberale e fu proprio dalla città piemontese che partirono i moti del marzo 1821 con Santorre di Santarosa, ufficiale di stanza nella Cittadella di Alessandria; per questo, diversi cittadini che avevano aderito alla Giovine Italia vennero sottoposti a processi sommari e condannati per cospirazione: ne rimase vittima anche il patriota Andrea Vochieri, nel 1833.
Nell’ottobre 1859 fu scelta come capoluogo di una delle prime quattro province piemontesi, per una fetta di territorio che comprendeva anche l’astigiano. Il 25 luglio 1899 diventò la prima città italiana capoluogo di provincia ad essere governata da una giunta a maggioranza socialista.
La nascita delle Ferrovie e l’incremento dei commerci nel Nord-Italia, alla fine dell’Ottocento, trasformarono Alessandria in uno dei punti nevralgici per il mercato italiano. Per la sua posizione, al centro di Torino, Milano e Genova, in questo periodo la città conobbe un grande incremento demografico che portò la riurbanizzazione e l’espansione del territorio cittadino e un importante sviluppo nell’industria, testimoniato dal successo di aziende come Paglieri, Gandini, le varie argenterie, la Cicli Maino, e soprattutto, la Borsalino.
Durante l’epoca Fascista Alessandria mantenne la sua importanza; negli anni trenta furono eretti importanti edifici pubblici opere architettoniche, come il Dispensario Antiturbercolare, progettato da Ignazio Gardella e il Palazzo delle Poste, decorato dai mosaici di Gino Severini.
Nel corso della seconda guerra mondiale, la città subì ripetuti e pesanti bombardamenti aerei; nel dopoguerra Alessandria seguì le sorti dell’Italia settentrionale, conoscendo inizialmente quello sviluppo e quella forma di benessere che si diffuse nel corso degli anni sessanta con il boom economico, arrivando a superare i 100.000 abitanti nel 1970.
Il motto della città, come riportato dallo Stemma comunale, è “Deprimit elatos, levat Alexandria stratos” (Alessandria umilia i superbi ed esalta gli umili).
Origine del nome
Anticamente fu denominata Civitas Nova, Città Nuova. Questo nome fu poi accompagnato da Alexandria, in onore di papa Alessandro III che sosteneva la libertà comunale. In alcuni documenti è documentata con il nome di Rovereto, dal latino roburetum, luogo piantato a roveri. Dal XII secolo in poi fu chiamata definitivamente Alexandria, anche se in alcuni documenti del 1180 la troviamo menzionata con il nome di Palea, in riferimento al terreno paludoso e ricco di erbe.
Comuni confinanti
- Bosco Marengo
- Castellazzo Bormida
- Castelletto Monferrato
- Frugarolo
- Montecastello
- Oviglio
- Pecetto di Valenza
- Pietra Marazzi
- Piovera
- Quargnento
- Sale
- San Salvatore Monferrato
- Solero
- Tortona
- Valenza
Musei nel Comune di Alessandria
- Antiquarium di Villa del Foro
- I Percorsi del Museo Civico di Palazzo Cuttica
- Teatro delle Scienze
- Sale d’Arte
- Museo Etnografico “C’era una volta”
- Museo del Fiume
- Museo del Cappello Borsalino
- Marengo Museum
Chiese e altri edifici religiosi alessandrini
- Chiesa di San Lorenzo
- Chiesa di Santa Maria di Castello
- Chiesa di Santa Maria del Carmine
- Chiesa di San Rocco
- Chiesa di San Giovannino
- Chiesa di San Giacomo della Vittoria
- Chiesa di San Francesco
- Chiesa di Nostra Signora di Loreto
- Chiesa della Beata Vergine del Monserrato
- Chiesa della Beata Vergine Assunta
- Chiesa dei Santi Stefano e Martino
- Chiesa dei Santi Alessandro e Carlo
- Cattedrale
- Chiesa di Santa Lucia
Teatri: Teatro Comunale di Alessandria
Cittadini Illustri: Umberto Eco (1932-2016), scrittore e filosofo
Gemellaggi
- Hradec Krláové (Repubblica Ceca), dal 1961
- Rosario (Argentina), dal 1988
- Jericho (Palestina), dal 2004
- Argenteuil (Francia), dal 1960
- Alba Iulia (Romania), dal 2008
- Karlovac (Croazia), dal 1963