Altichiero da Zevio (1330 circa – 1390 circa) è stato un importante pittore italiano del tardo Medioevo, attivo principalmente nel nord Italia, particolarmente a Verona e a Padova. È considerato uno dei maggiori esponenti del gotico internazionale e un precursore del Rinascimento, noto soprattutto per i suoi cicli di affreschi.
Altichiero (circa 1330-1390) è stato un artista italiano del periodo gotico. È noto anche come Altichiero da Zevio, dal nome della città di Zevio, che si ritiene sia il suo luogo di nascita, e Altichiero da Verona. È accreditato come il fondatore della scuola veronese d’arte.
La sua carriera inizia a Verona, dove rimase per diversi anni, sebbene nulla si sappia del suo lavoro in quel periodo. Nel 1370 si trasferì a Padova, forse su invito del duca Francesco I Carrara, per il quale dipinse ritratti a fresco (ora distrutti) di “uomini famosi” nella Sala dei Giganti e nel Palazzo del Capitano. Le sue opere principali sopravvissute sono due cicli di affreschi realizzati a Padova. Il primo (completato nel 1379), che include una Crocifissione e scene dalla vita di San Giacomo, si trova nella Cappella di San Felice nella Basilica di Sant’Antonio; l’altro (circa 1384), con scene dalla vita di San Giorgio e di altri santi, si trova nella vicina Cappella di San Giorgio. Lo stile di questi affreschi segue quello del grande pittore fiorentino Giotto nell’uso di figure monumentali, vitali e drammaticamente correlate. Tuttavia, Altichiero mostra una maggiore attenzione alla composizione armoniosa e ai rapporti tra figure e paesaggio o architettura. Pur sacrificando parte del dramma e della validità plastica delle scene, riesce a ottenere potenti ritmi bidimensionali. Probabilmente nel 1390 Altichiero tornò a Verona, dove realizzò una serie finale di affreschi nella Chiesa di Santa Anastasia
La sua influenza e il suo stile hanno lasciato un’impronta significativa sulla pittura italiana del XIV secolo, e la sua abilità nell’integrare figure e ambienti lo rende un artista di grande rilievo
Opere e stile
Altichiero è famoso principalmente per i suoi cicli di affreschi, che si distinguono per la narrazione dettagliata e per l’abilità nel rappresentare figure umane e paesaggi in modo realistico e drammatico.
- Cappella di San Giacomo (Cappella di San Felice), Basilica del Santo, Padova (1372-1379): Qui Altichiero realizzò uno dei suoi cicli di affreschi più celebri, che narrano la vita di San Giacomo e San Filippo. Questi affreschi sono notevoli per la loro complessa composizione e per la vivace rappresentazione dei personaggi, con un’attenzione particolare ai dettagli architettonici e prospettici.
- Oratorio di San Giorgio, Padova (1379-1384): Commissionato da Raimondino Lupi di Soragna, l’oratorio è decorato con un ciclo di affreschi che raccontano le storie di San Giorgio, Santa Caterina e Santa Lucia. L’opera è apprezzata per la sua ricca narrazione e per l’uso innovativo della prospettiva, che anticipa lo sviluppo del Rinascimento.
Lo stile di Altichiero è caratterizzato da una transizione dal gotico verso un maggiore realismo, specialmente nelle rappresentazioni delle figure umane e nelle scene di gruppo. Le sue composizioni sono dinamiche, con un uso sapiente della luce e dell’ombra che conferisce profondità e volume alle figure.
Altichiero è stato una figura fondamentale nella pittura italiana del XIV secolo, in particolare per il suo contributo allo sviluppo della prospettiva e del realismo. La sua influenza si estese a molti artisti successivi, contribuendo alla transizione dall’arte medievale a quella rinascimentale. I suoi affreschi, in particolare quelli a Padova, sono considerati capolavori dell’arte gotica e sono stati studiati e ammirati per secoli.
Morì intorno al 1390, lasciando un’importante eredità nel panorama artistico italiano. Le sue opere continuano ad essere apprezzate per la loro bellezza e per l’innovazione tecnica che apportò alla pittura del suo tempo.
Alessandrina, arte
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La “Scuola di Atene” e il suo cartone rappresentano il culmine dell’ideale rinascimentale di bellezza e razionalità. L’opera non solo celebra il passato classico ma incarna anche l’ottimismo intellettuale del Rinascimento, diventando un modello di equilibrio artistico e intellettuale per generazioni successive