Ammannati Bartolomeo

Bartolomeo Ammannati (1511-1592)

Bartolomeo Ammannati nacque il 18 giugno 1511 a Settignano, un piccolo villaggio vicino a Firenze, famoso per aver dato i natali a molti scultori e artisti grazie alla presenza di cave di pietra pregiata. Sin da giovane, mostrò una grande inclinazione per l’arte, motivo per cui venne mandato a formarsi a Firenze, dove studiò scultura con Baccio Bandinelli e Jacopo Sansovino. Ammannati perfezionò la sua tecnica anche a Roma, dove entrò in contatto con le opere di Michelangelo, che influenzarono profondamente il suo stile. Ammannati si formò in un’epoca caratterizzata dalla transizione tra il Rinascimento maturo e il Manierismo, e il suo stile riflette questa commistione di influenze classiche e manieriste.

Fonte Wikipedia

Versatile ed eccellente sia come scultore che come architetto. Le sue opere combinano il classicismo del Rinascimento con le esagerazioni tipiche del Manierismo, cercando un equilibrio tra armonia e dinamismo.

Opere Principali

  1. Fontana di Nettuno (1560-1575), Firenze
    Probabilmente l’opera più famosa di Ammannati, situata in Piazza della Signoria a Firenze. La fontana rappresenta Nettuno come una figura monumentale che emerge da un carro trainato da cavalli marini, circondato da ninfe e divinità acquatiche. La scultura del Nettuno venne criticata inizialmente per le sue proporzioni, ma nel tempo divenne uno dei simboli di Firenze. Ammannati fu influenzato da Michelangelo, ma sviluppò un proprio stile con un maggiore senso di teatralità e complessità compositiva.
  2. Cortile di Palazzo Pitti (1558-1570), Firenze
    Ammannati lavorò come architetto per vari progetti a Firenze, e uno dei suoi più grandi contributi fu l’espansione e la ristrutturazione del Palazzo Pitti. Il cortile è un esempio eccellente del suo approccio all’architettura manierista, con un uso massiccio e grandioso delle forme classiche, mescolate a dettagli decorativi innovativi. Ammannati trasformò il palazzo in una residenza signorile sontuosa, mantenendo l’equilibrio tra elementi classici e nuove soluzioni architettoniche.
  3. Chiesa di San Giovannino dei Cavalieri (1562), Firenze
    Ammannati realizzò diverse opere religiose, tra cui la progettazione della facciata della Chiesa di San Giovannino dei Cavalieri a Firenze. Qui, l’artista cercò di integrare l’architettura religiosa con i principi estetici del Manierismo, utilizzando elementi decorativi complessi e forme architettoniche dinamiche.
  4. Villa di Poggio a Caiano (1558)
    In qualità di architetto, Ammannati fu chiamato a lavorare anche alla Villa Medicea di Poggio a Caiano, una delle residenze più importanti della famiglia Medici. Ammannati lavorò all’ampliamento della villa e alla progettazione del cortile, armonizzando gli elementi rinascimentali con le nuove tendenze manieriste.
Carriera ed influenza

Ebbe una carriera di grande successo, lasciando un’impronta duratura sull’arte e l’architettura del tardo Rinascimento italiano. La sua abilità di combinare il classicismo con le innovazioni manieriste lo rese un artista di transizione fondamentale tra il Rinascimento maturo e l’epoca successiva. La sua influenza si estese oltre Firenze, contribuendo a definire l’estetica del Manierismo nell’architettura italiana.

L’artista tuttavia, ebbe un ripensamento critico della sua opera nella fase finale della sua vita. Abbracciò un fervente spirito religioso e si pentì delle sue creazioni più mondane, arrivando a distruggere alcune delle sue opere che considerava troppo sensuali o pagane. Nonostante ciò, il suo lavoro, in particolare la Fontana di Nettuno e il Cortile di Palazzo Pitti, continua a essere celebrato come esempio di maestria tecnica e artistica.

Bartolomeo Ammannati fu un’artista versatile e innovativo, che si distinse come scultore e architetto in un periodo di grandi cambiamenti artistici. La sua capacità di fondere influenze classiche e manieriste, insieme al suo contributo all’architettura fiorentina, lo rendono una figura centrale nel panorama artistico del Rinascimento italiano

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