Angelica, Arcangelica

NOME COMUNE: Angelica

NOME SCIENTIFICO: Angelica archangelica L.

FAMIGLIA: Ombrellifere

NOMI POPOLARI: Erba degli angeli, Arcangelica ed Angelica di Boemia

NOMI STRANIERI:

  • (Eng) Angelica
  • (Fra) Angélique officinale
  • (Ger) Engelwurz
  • (Esp) Angélica

DESCRIZIONE E STORIA

DESCRIZIONE BOTANICA

  • Portamento: pianta perenne dal fusto ramificato, striato, robusto e glabro. Alta fino a 1,5m.
  • Foglie: verdi, con la pagina fogliare inferiore più chiara. Ovate e con margine dentato.
  • Fiori: bianchi, gialli o verdastri divisi in ombrelle.

ETIMOLOGIA DEL NOME/STORIA E TRADIZIONI: Largamente usata in passato nella medicina popolare. Molto apprezzata per le sue proprietà tanto da esserle attribuito il nome di “Erba degli angeli” e successivamente “Angelica”. Si narra che l’arcangelo Raffaele sia apparso nei sogni si un uomo, il cui paese era afflitto dalla peste, e abbia rivelato le proprietà di questa pianta. L’uomo seguì le indicazioni dell’arcangelo e la popolazione riuscì così a superare la malattia. Da quel momento in poi l’Angelica fu utilizzata per la cura di malattie infettive, per purificare il sangue e per altri svariati disturbi.

NOTE: Nell’uso culinario, le quantità utilizzate sono prive di rischio.

DOVE SI TROVA

HABITAT: Pianta originaria dal Nord Europa e dall’Asia. Maggiormente diffusa nell’Europa nord-orientale mentre in Italia è abbastanza rara. Si può trovare in luoghi umidi, in prossimità dei ruscelli, in montagna ad alta quota.

TEMPO E MODALITA’ DI RACCOLTA O COLTIVAZIONE: Il seme deve essere seminato appena raggiunge la giusta maturazione, in un terreno umido e in profondità appena comincia l’autunno. All’autunno seguente si trapianta l’intera pianta oppure i germogli di piante di almeno 2 anni di età. Si semina ad intervalli di 60cm l’uno dall’altro. La radice si raccoglie nel primo autunno. I frutti possono essere raccolti dalle ombrelle in estate. Il fusto viene raccolto in estate inoltrata mentre le foglie possono essere raccolte a fine primavera.

UTILIZZO

PARTE UTILIZZATA: radice, frutti e sommità

COME SI USA IN CUCINA: Molto usata nel dolciario, in particolare per la produzione di aperitivi e liquori. Una preparazione particolare è il fusto candito: si tagliano i fusti in pezzettini da 3cm e si cucinano in acqua e zucchero fino a che non si ammorbidiscono. Poi subiscono una seconda caramellizzazione con 500g di zucchero e 250ml di acqua per circa un’oretta. Successivamente si filtra, si fa seccare e si cosparge il tutto con lo zucchero a velo. Conservare in un vaso di vetro con chiusura ermetica.

Verbena: uso e coltivazione

La verbena è una pianta conosciuta come ornamentale e ne esistono molte varietà diverse che crescono sino anche a 80 centimetri di altezza e hanno un portamento cespuglioso o arbustivo. Le foglie della verbena sono solitamente di colore scuro, a forma lanceolata, margine dentato e ricoperte da una leggera peluria; i suoi fiori ricordano vagamente…

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Epilobio, Epilobium angustifolium

Per quanto riguarda il significato, il nome epilobio deriva dalle parole greche epi, che significa sopra, e lobos, che significa baccello. Tale nome fa riferimento alla particolare conformazione dell’apparato riproduttivo femminile. Si tratta di una pianta di una certa importanza dal punto di vista storico-botanico in quanto nel 1973 il botanico Sprengel, osservandola, fu il…

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Erisimo, Sisymbrium officinale

Si raccoglie la pianta intera in fiore nel periodo di maggio-giugno. Si recidono i fusti per circa 15-20 cm dalla sommità. Si riuniscono in mazzetti e si lasciano essiccare all’ombra e in un luogo areato. Successivamente si conservano in vasetti di vetro o di porcellana ben chiusi. Si consiglia l’uso della pianta fresca, in quanto…

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