Anisetta, anisèta PAT Emilia Romagna

Prodotto Agroalimentare Tradizionale dell’ Emilia Romagna

Liquore a base di anice verde: il suo nome deriva proprio dalla pianta che ne è la principale aromatizzatrice. L’anisetta esce dopo il filtraggio in sacchetti di juta a 74°, in un lungo processo che parte alle sei di mattina fino alle tre del pomeriggio, specialmente in giornate senza vento, poiché questo potrebbe danneggiare irrimediabilmente il liquido. Il concentrato va poi miscelato con acqua e zucchero e portato a 38° e invecchiato tre mesi.

Curiosità – Trattasi di un liquore utilizzato soprattutto per il confezionamento dei dolci tradizionali reggiani quali la Spongata, i tortellini di Natale e la torta di riso reggiana. Ottimo digestivo a fine pranzo, si usa anche per correggere il caffè. Oltre ad insaporire i dolci viene utilizzato come condimento che accompagna cotechini, bolliti e cacciagione al forno. Diluito con l’acqua è un ottima bibita.

Tradizionalità

Un elisir prodotto dal 1834 nel laboratorio dello speziale Ero Cavalli Cocchi, in prossimità del ponte di S. Pellegrino, molto amata dai reggiani per le sue qualità digestive. Gli ingredienti sono molto ricercati, con l’anice dell’Andalusia, il seme stellato della Polinesia e quella di Faenza simile al seme di finocchio. L’anice è un seme conosciuto e molto usato fino dall’antichità per le sue qualità digestive, tanto che nel I Secolo a. C. era sottoposto ad una tassazione. In questa produzione rimane tutta l’esperienza e la tradizione degli speziali reggiani, dai Largader agli Anceschi, dagli Schafner ai Perli, tutti di origine svizzera.

Territorio di produzione

La zona di produzione è da considerarsi l’intera Provincia di Reggio Emilia, principalmente le zone dei Comuni di Rubiera e Scandiano.

Bibliografia

  • Maioli G., I racconti della tavola a Reggio Emilia, Bologna, Ges, 1980.
  • La cuciniera maestra. Ovvero metodo facile per cucinare esposto chiaramente con l’aggiunta di ricette per la compilazione di liquori e la conservazione dei cibi, Reggio Emilia, L. Bassi, 1984.

Bracciatello PAT Emilia Romagna

Si tratta di un composto dolce realizzato con farina, uova, strutto e lievito madre (oggi lievito di birra). Sulla spianatoia, alla fontana di farina si uniscono il lievito sbriciolato, le uova intere, lo strutto ed un pizzico di sale. Ottenuto un impasto omogeneo ed elastico lo si lascia riposare e lievitare per un paio, d’ore…
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Fiocco di culatello PAT Emilia Romagna

Insaccato ricavato dalla lavorazione di una parte della coscia di suino. Sezionata la coscia del maiale ed estratta la parte per realizzare il culatello rimane il fiocco. Dopo la opportuna rifilatura delle carni segue una lavorazione identica a quella del culatello, ma, essendo più magro, necessita di una stagionatura più breve. Il suo peso varia fra i…
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Sorbolo PAT Emilia Romagna

Liquore a base di bacche di Sorbo domestico. Si utilizzano le bacche raccolte a fine ottobre quando, a completa maturazione, risultano farinose e dolciastre. Le sorbe vengono messe in infusione con alcool a gradazione opportuna e lasciate a macerare per 30 giorni in un luogo privo di luce a temperatura ambiente avendo cura di agitarle…
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