Anolini PAT Emilia Romagna

Prodotto Agroalimentare Tradizionale dell’ Emilia Romagna

Pasta ripiena da gustarsi dopo cottura nel brodo La pasta si ottiene amalgamando la farina bianca, le uova e l’acqua. Gli ingredienti principali del ripieno sono: carne magra di manzo, burro, formaggio grana, pangrattato e uova. Gli “avein” hanno una forma particolare di piccola mezza luna e si distinguono da prodotti analoghi di altre zone soprattutto per la presenza nel ripieno della sola carne di manzo, preferibilmente la sottocoscia, cucinata come “stracotto piacentino”. La cottura di questo tipico piatto veniva una volta effettuata con una pentola speciale in terracotta detta “stuvon”, anche la sfoglia differisce perché nella preparazione piacentina si utilizzano meno uova.

Tradizionalità

E’ il classico piatto piacentino consumato nel periodo natalizio o nei giorni di festa. E’ presente nei menù di tutti i ristoranti che offrono la cucina tipica. Il nome “Avein” proviene dalla parola latina anulus che significa anello. Viene chiamato anello lo strumento utilizzato per tagliare la forma semitonda. Gli anolini hanno assunto nell’uso comune anche il nome di “Amvei” derivante dall’utilizzo che ne fanno alcune persone con l’aggiunta di vino nel brodo (surbì). Nel XVIII secolo gli anolini comparvero degnamente sulla reale di Spagna, infatti il Cardinale Giulio Alberoni, Primo Ministro di Filippo V, in una sua lettera al Conte Rocca scrive “fò fare la lepre alla piacentina, gli anolini, e paste nel brodo …”. Nell’ottocento il poeta piacentino Valente Faustini (1858-1922) decantò gli anolini come minestra succulenta, adattissima per iniziare degnamente un buon pranzetto. La considerazione che gode questo prodotto e molto viva anche al giorno d’oggi, lo dimostra il fatto che frequentemente vengono intessute lodi agli anolini.

Referenze bibliografiche:

  • Rapetti A., La scure, n° 270 del 13 novembre 1938
  • Articolo sulla Libertà di Anguissola G., 21 dicembre 1955
  • Morini M., Piacenza città che piace – E.P.T., 1962 pag. 36-37
  • A. Gosetti della Salda, “Le ricette regionali italiane” – ed. Solares, 1967
  • La cucina piacentina ricettario – Til.Le.Co, 1969, pag. 13
  • Articolo sulla Libertà di Maggi S., 24 ottobre 1975

Territorio interessato alla produzione

Provincia di Piacenza.

Piadina della Madonna del Fuoco PAT Emilia Romagna

Tipica in occasione della ricorrenza religiosa della Madonna del Fuoco – 4 febbraio – che è anche patrona di Forlì. Per devozione, la vigilia della solennità si digiunava. L’usanza è viva e vitale. Nei deschi dei vecchi tempi a mezzogiorno non c’era che la piadina zuccherata.

Continua a leggere

Crescente o carsent PAT Emilia Romagna

La crescente bolognese trae origine dalla pasta che cresceva degli impasti fatti dal fornaio nella sua lavorazione quotidiana. Praticamente si tratta dell’elaborazione dell’eccedenza produttiva dell’impasto: l’eziologia del suo nome nel dialetto bolognese mette in luce la sua origine, crescente “carsent” che cresceva. Il fornaio faceva il suo impasto quotidiano e ne teneva indietro una parte…

Continua a leggere

Salame di Canossa o salame di Castelnuovo Monti PAT Emilia Romagna

Le carni impiegate provengono da suini allevati con alimenti naturali, le razze sono altamente selezionate e attraverso decenni di prove sperimentali volte alla creazione di un ecotipo locale, indirizzato all’industria agro-alimentare. I tagli scelti di suini sono tritati finemente, a parte sono preparati i cubetti di grasso da aggiungere all’impasto. Le due componenti sono quindi…

Continua a leggere

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *