Antiche varietà di mandorla piacentina: mandorla piacentina PAT Emilia Romagna

Prodotto Agroalimentare Tradizionale dell’ Emilia Romagna

Le mandorle sono semi commestibili ricavati dal frutto dell’albero di mandorlo (Prunus dulcis), originario dell’Asia centrale e meridionale. La mandorla piacentina è uno degli alimenti più nutrienti e versatili, ampiamente utilizzato in cucina, pasticceria

Le mandorle sono ricche di nutrienti, tra cui proteine, grassi monoinsaturi e polinsaturi, vitamina E, magnesio, calcio e fibre. Sono anche una buona fonte di antiossidanti, che possono contribuire alla salute generale. Le mandorle sono un alimento versatile e nutrienti che offrono numerosi benefici per la salute quando consumate con moderazione. Sono parte integrante di molte cucine nel mondo e vengono apprezzate per il loro sapore e la loro versatilità.

Referenze bibliografiche

  • Bertacchini, 1859, “Monografia di Bobbio ovvero cenni storici, statistici, topografici ed economici”- Pinerolo, pag. 31.

Territorio di produzione

In particolare zone collinari delle vallate: Val Trebbia (Campora), Val Chero, Val Chiavenna (Prato Ottesola), Val d’Arda (Lugagnano), Valle dello Stirone (Vigoleno), Piacenza.

Gramigna gialla PAT Emilia Romagna

Fondato nel 1920 dai Signori Augusto ed Erasmo Barbieri, il Pastificio Barbieri in quasi un secolo di piena attività ha conquistato l’affezione e l’apprezzamento dei consumatori non solamente in Italia, ma anche nei Mercati Esteri.

Continua a leggere

Tartufo bianco PAT Emilia Romagna

La probabile origine del nome, ma non definitiva, è che tartufo derivasse da territùfru, volgarizzazione del tardo latino terrae tufer (escrescenza della terra), dove tufer sarebbe usato al posto di tuber. lo storico Giordano Berti, fondatore dell’Archivio Storico del Tartufo, ha dimostrato in modo convincente che il termine tartufo deriverebbe da terra tufule tubera. Il termine tartufo deriva quindi, secondo Berti, dalla…
Continua a leggere

Cardi in umido PAT Emilia Romagna

Cardo fresco cotto in salsa di pomodoro. Dopo aver ripulito i cardi delle punte, dei filamenti e del torsolo, si tagliano le costole a pezzi di 4-5 cm e si immergono in acqua acidulata con succo di limone, così non anneriscono. In una casseruola (preferibilmente di coccio) ampia, soffriggere il pesto di lardo, al quale aggiungere i…
Continua a leggere

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *