Albano Laziale – Cisterna di Latina
L’intervento riguarda la realizzazione e la messa a sistema del cammino turistico-culturale lungo l’antica arteria romana che, attraversando i territori di Lazio, Campania, Basilicata e Puglia, collegava Roma con Brindisi. Con esso si mira a recuperare e valorizzare l’originario tracciato della via Appia – ed i suoi diversi antichi tratti basolati – per consentire, attraverso una mobilità turistica “lenta”, l’accesso e la fruizione al patrimonio culturale (centri storici, monumenti, aree paesaggistiche e aree archeologiche) che gravita su di essa.
Albano Laziale, come dimostrato da alcune evidenze scoperte (Montagnano, Colle Cappuccino, nei pressi dell’omonimo lago ecc.), fu frequentata già in tempi remoti. A parte la leggenda su Ascanio e presenze dell’epoca del bronzo (villaggio palafitticolo delle Macine) può ritenersi che intorno all’VIII secolo a.C. iniziarono a stabilirsi diversi nuclei meglio organizzati e, fra l’altro, furono creati un villaggio principale che è ricordato come Alba Longa, un luogo di culto (Mons Albanus con il santuario Iuppiter Latiaris) e la sede politica (Lucus Ferentinae) .
Tutti questi luoghi interessavano i diversi centri latini della zona ed una specie di confederazione fra queste popolazioni, ma in genere non ci sono tantissime evidenze. Ed alcune sono solo riferite come nel caso del santuario di Iuppiter di Monte Cavo (fra l’altro alla fine del settecento i frati dell’antico monastero scrissero di alcuni piccoli ritrovamenti).
Dopo i conflitti dell’epoca, la penetrazione dei romani e la costruzione della via Appia, furono poi edificate diverse ville patrizie che successivamente furono spesso inglobate nella grandissima villa dell’imperatore Domiziano.
La concreta storia di Albano -come centro abitato- iniziò tuttavia nel 202 d.C. quando l’imperatore romano Settimio Severo decise di stabilire in loco la II Legione Parthica che anni prima era stata costituita per combattere i Parti ai confini orientali dell’impero.
Questi legionari che avevano alcuni privilegi rispetto ad altri soldati furono autorizzati a sistemarsi con le loro famiglie e pertanto l’insediamento fu complessivamente importante.
Del “castrum” restano ora diverse evidenze e quelle più interessanti sono i Cisternoni, la Porta Pretoria e le Terme di Cellomaio. Quest’ultime, edificate per ordine dell’imperatore Caracalla, furono nei secoli inglobate in costruzioni successive ed alcune parti sono pure distinguibili facendo attenzione alle diverse facciate della chiesa di San Pietro ed anche visitando il museo della Legio Parthica.
2° Tappa Albano Laziale (Chiesa di San Pietro) – Cisterna di Latina
TAPPA 1 – da ROMA ad ALBANO LAZIALE