Fonte e per approfondimento Area Marina Protetta Isole Egadi
Natura e Ambiente
L’Area Marina Protetta Isole Egadi, situata di fronte alla costa nord occidentale della Sicilia, è stata istituita con Decreto Ministeriale del 27 dicembre 1991 e nasce con la finalità della tutela degli habitat naturali, con particolare riferimento alla salvaguardia delle risorse marine e alla regolamentazione della pesca e alla necessità di conservare la biodiversità, in un ottica di sviluppo sostenibile. La riserva, con i suoi 53.992 ettari, oltre a essere la più grande d’Europa, presenta la caratteristica di essere il primo punto di arrivo per numerosi organismi marini, i cui movimenti sono spesso collegati con l’andamento della corrente atlantica. Tale flusso di acqua dall’oceano giunge in superficie in corrispondenza delle Egadi e assume notevole importanza, portando un carico biologico e modificando, poco a poco, la propria struttura termoalina, di salinità, plancton e ittiofauna. La riserva è suddivisa in quattro zone a differente livello di protezione e con diverse possibilità d’accesso e limitazioni nella fruibilità.
L’istituzione della Amp, che segue come evoluzione naturale la determinazione della riserva marina, è stata decretata per tutelare il delicato e complesso sistema submarino presente nei “canyon” che separano le isole fra loro. L’isola di Marettimo, infatti, è separata da Favignana e Levanzo da uno stretto canale profondo 350 m.
Nelle Egadi è presente circa il 25% delle specie protette o vulnerabili del Mediterraneo, una biodiversità tra le più elevate del questo mare. Si pensi che al solo habitat a coralligeno sono associate 1.241 specie di invertebrati, 315 specie di macroalghe e 110 specie di pesci, tra queste ricordiamo foca monaca, tonno rosso, tartaruga marina, uccello delle tempeste, insieme a grandi pesci pelagici come tursiope (delfino costiero), stenella, capodoglio, varie specie di squali e mante, centinaia di specie di pesci. Da non dimenticare il bivalve Pinna nobilis, la Patella ferruginea, l’Astroides calycularis, o habitat quali il coralligeno e il marciapiede a Vermeti, mini barriera corallina costruita dal mollusco gasteropode Dendropoma petraeum.
La compresenza di fondali misti sabbia-roccia ha infatti determinato un ecosistema unico nel suo genere, dove le forti correnti costituiscono elemento di vitalità per i grandi predatori.
A Favignana ad esempio i fondali sono sabbiosi: “terreno” ideale per una serie di rilevanze vegetazionali quali la posidonia e la pavonica, nota come coda di pavone.
I fondali dell’AMP ospitano la più grande e meglio conservata prateria di Posidonia oceanica del Mediterraneo (12.500 ettari). La Posidonia è una pianta acquatica che forma delle praterie sottomarine, svolgendo tre fondamentali funzioni ecologiche: area nursery per i giovanili degli organismi marini, barriera a protezione delle coste dall’erosione, eccezionale produzione di ossigeno e assorbimento di CO2.
Uno dei punti di maggior interesse è certamente lo Scoglio Corrente, “spazzato” spesso da forti correnti: il fondale roccioso si alterna a banchi sabbiosi a Posidonia. A nord dello scoglio Palombo, su un fondale di 18 metri, si trova poi il relitto di una piccola nave mercantile, spesso visita di appassionati di snorkeling.
I turisti in vacanza alle Egadi potranno certamente approfittare per visitare a Favignana l’insenatura di Cala Rossa, che presenta fondali prettamente sabbiosi, più al largo sostituiti da fondali di sabbia-roccia ricoperti da Posidonia.
Nell’isola di Levanzo questa tipologia di fondale misto appare più chiaramente, grazie alla straordinaria trasparenza delle acque che permette alla luce di penetrare fino a grandi profondità. Nello specchio di mare antistante Capo Grosso, percorso da forti correnti, una successione di terrazze rocciose presentano una grande varietà di organismi animali e vegetali e già a 18 metri, tra i massi e nelle zone più in ombra, sono presenti gorgoniacei ed alghe verdi. Nelle zone più profonde sono comuni le aragoste, mentre tra le rocce e la Posidonia sono numerosi, in base al periodo, i molluschi cefalopodi come polipi e polpi.
Altra specie comune in questi fondali, come del resto in quelli delle altre isole, è la Pinna nobilis, il più grande mollusco bivalve del Mediterraneo, specie protetta in quanto a rischio di estinzione.
Infine vanno segnalate le stupende grotte sommerse e semisommerse di Marettimo, le cui pareti sono ricoperte da un gran numero di coloratissimi organismi costruttori delle barriere coralline. L’Area Marina Protetta è inoltre ricca di reperti archeologici, che possono essere osservati grazie agli svariati itinerari istituiti.
Fonte e per approfondimento Area Marina Protetta Isole Egadi
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