Prodotto agroalimentare tradizionale della regione Toscana
Barba di prete, scorza nera
Si tratta di un ortaggio con radice fittonante di colore marrone all’esterno e bianca all’interno. La lunghezza arriva fino a circa 25 cm; dopo la cottura il sapore è dolciastro, la consistenza pastosa. La barba massese, prodotta da giugno ad ottobre, viene confezionata in mazzi. È ottima cucinata fritta o in umido come accompagnamento al pollo ruspante. Viene seminata a spaglio; il caratteristico terreno sabbioso della zona di pianura vicina al mare favorisce una buona crescita. Di primaria importanza è anche l’influenza del clima che, assieme al terreno, conferisce a questo vegetale il caratteristico sapore dolciastro che lo distingue dalle altre radici.
Tradizionalità
Raffaello Raffaelli nella sua Monografia storica e agraria del circondario di Massa e Carrara del 1881 riferendosi nello specifico alla barba di prete annota che “nel Massese tali erbe si seminano ai tempi debiti nei luoghi che hanno servito agli agli e alle cipolle”.
Produzione
La produzione di barba massese è scarsissima e si può considerare a livello esclusivamente hobbistico.
Territorio interessato alla produzione:
Si produce nel Valdarno aretino e nell’area fiorentina, province di Arezzo e Firenze.
Ricciarelli, R. di Pomarance, R. di Massa Marittima PAT Toscana
Il prodotto deve la sua tradizionalità sia ai sistemi di lavorazione, rimasti inalterati grazie alla manualità di persone che hanno acquisito esperienza nel tempo, sia alla particolarità del gusto tipico della pasta di mandorle, sia a quella della forma. Anche la confezione risulta tipica, perché vengono confezionati con una carta azzurra nella quale sono rappresentati…
Pesca Michelini PAT Toscana
Pesca a pasta bianca, con “gota” rossa una volta matura; somiglia alla regina di Londa ma è più grossa di questa e inoltre matura prima pur essendo una pesca a maturazione tardiva ed alquanto scalare. È una pesca molto succosa e di ottime qualità organolettiche. La pianta è di vigoria molto elevata; la produttività è…
Zafferano aretino PAT Toscana
Si narra che lo zafferano venisse coltivato, nelle case più “danarose”, già agli inizi del secolo, in vasi, allo stesso modo del basilico . La particolarità della coltivazione viene comunque annoverata al terreno affermando che i terreni renosi, friabili e che facciano defluire l’acqua in modo tale da non compromettere i bulbi ne conferiscano una…