Caratteristiche botaniche:
Nome comune: Betulla bianca
Famiglia: Betulaceae
Pianta monoica/dioica: monoica
Portamento: arboreo
Foglie: foglia da triangolare affusolato a romboidale, di color verde chiaro, talvolta fragrante al germogliamento. In autunno giallo brillante
Fiori: fiori unisessuali, riuniti in amenti penduli (i femminili verde chiaro di cm 1-2, i maschili bruno-purpurei di 3-6 cm)
Frutti: nucula – infruttescenze pendule di colore bruno che a maturità si desquamano liberando i frutti alati
Periodo di dispersione del polline: G F M A M G L A S O N D
Impollinazione: anemofila
ETIMOLOGIA
Il termine Betula proviene dal latino betulla che a sua volta è di origine gallica, bed-wen, “betulla”, collegata con bitūmen. L’epiteto specifico pendula fa riferimento al portamento della sua chioma e dei rami terminali ricadenti. Alba fa riferimento al colore sul bianco della corteccia.
Distribuzione Geografica ed Habitat
La Betula pendula è un albero di origine euroasiatica settentrionale. In Italia la si ritrova più frequente sulle Alpi dove a volte forma boschi puri e particolarmente in Piemonte (ove oggi si stimano oltre 20.000 alberi di questa specie) ed in Lombardia; la troviamo inoltre nell’Appennino settentrionale, in alcune stazioni isolate in Abruzzo, nell’Appennino campano e sull’Etna.
La betulla bianca (Betula pendula Roth) è una pianta che viene dal freddo, è infatti la regina delle foreste della Russia, della Finlandia e della Lapponia ma vive in tutti i paesi dell’Europa ad esclusione della Spagna e della Grecia. In Italia si trova più o meno spontanea su tutta la fascia delle Alpi e degli Appennini, giù sino alla Campania dove è presente anche sul complesso del Somma-Vesuvio.
Una forma elegante
E’ un albero che può crescere sino a 30 metri, con una chioma non eccessivamente larga, tendente al piramidale; le foglie sono lunghe 4-6 cm e larghe 3-4, triangolari-acuminate, doppiamente seghettate, inizialmente glutinose poi glabre superiormente e ghiandolose inferiormente con ciuffetti di peli all’angolo delle nervature; il picciolo è flessuoso, lungo 1-2 cm. Ha infiorescenze staminifere pendule, lunghe 3-6 cm, le pistillifere lunghe 1-3 cm. I frutti sono acheni glabri, con due ali. La pianta tende sempre a spogliarsi in basso lasciando scoperto il tronco con corteccia bianca che si sfoglia in strisce orizzontali sottili e traslucide e che nelle piante adulte si fessura profondamente a partire dal piede e le fessurazioni hanno un colore bruno, quasi nero. I giovani rami sono penduli e glabri, rugosi.
Una betulla dall’Etna
Come spesso accade in botanica, questa pianta ha più volte cambiato il nome, B. pendula è quello attualmente valido, mentre nel passato si è chiamata anche B. alba e B. verrucosa. I nomi hanno dunque sempre descritto le sue peculiarità morfologiche.
In Italia è presente, ma è abbastanza rara, anche un’altra betulla, chiamata B. pubescens, il cui areale è limitato alla fascia alpina ed all’Appennino parmigiano. In Sicilia, sulle lave dell’Etna cresce la B. aetnensis, secondo alcuni botanici questa entità è però di dubbio valore tassonomico ed andrebbe compresa nella B. pendula.