Labro sorge in un territorio storicamente e morfologicamente vocato alla spiritualità, ai percorsi dell’anima, pervaso da una forte atmosfera mistica. Rifugio di monaci e di eremiti, in fuga dal mondo. Un territorio attraversato dalle grandi vie che, nel Medioevo, conducevano i pellegrini da Santiago de Compostela, dal settentrione, fino in Terra Santa, a S. Michele, a Bari, a Roma. Le vie della grande fede: il bordone, la borraccia, la conchiglia, l’ospitalità. E, ancora, terra a lungo squassata da aspri combattimenti tra “guelfi” e “ghibellini”, tra religione e potere temporale. Il Velino rosso del loro sangue, racconta il Villani.
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