Bracciatello PAT Emilia Romagna

Prodotto Agroalimentare Tradizionale dell’ Emilia Roma

Si tratta di un composto dolce realizzato con farina, uova, strutto e lievito madre (oggi lievito di birra). Sulla spianatoia, alla fontana di farina si uniscono il lievito sbriciolato, le uova intere, lo strutto ed un pizzico di sale. Ottenuto un impasto omogeneo ed elastico lo si lascia riposare e lievitare per un paio, d’ore coperto da un canovaccio. Si lavora nuovamente l’impasto per suddividerlo in 6/7 pezzi a cui si da la forma di bracciale. Solitamente, prima della cottura in forno, le piccole ciambelle venivano immerse per pochi istanti in acqua bollente.

Tradizionalità

 Dolce legato al periodo pasquale: si fa benedire assieme alle uova sode e si consumano entrambi a colazione il giorno di Pasqua.

Referenze bibliografiche

  • AA.VV. “Mangiari di Romagna. Gastronomia, folclore, dialetto letteratura” Guidicini e Rosa Editori, Bologna 1979.
  • Quondamatteo, “Grande dizionario (e ricettario) gastronomico romagnolo” Imola, Grafiche Galeati, 1978.

Territorio interessato alla produzione

Provincia di Forlì-Cesena, Appennino romagnolo (Valle del Bidente).

Ciccioli PAT Emilia Romagna

II prodotto deriva da carne e grasso di suino nazionale, con aggiunta di sale, aromi. La preparazione è effettuata tramite la cottura dell’impasto formato da tagli di grasso e cotenne in caldaia ad una temperatura di circa 120 °C per circa 4 ore. Successivamente si effettua la pressatura per separare il prodotto dallo strutto, quindi…

Continua a leggere

Saba o sapa PAT Emilia Romagna

E’ tradizionalmente preparato nelle campagne dal secolo scorso fino alla fine degli anni Cinquanta. Saba è il termine dialettale usato in Emilia-Romagna per indicare questo prodotto a base di mosto, anche conosciuto con il nome Sapa. Nelle Georgicae è descritta in maniera accurata la tecnica enologica in uso nell’agro bolognese ai tempi di Columella, nella quale si…

Continua a leggere

Susina di Vignola PAT Emilia Romagna

Le prime testimonianze scritte che esplicitano la presenza della coltura del susino in Vignola risalgono alla fine del secolo scorso. Un primo documento è rappresentato da una lettera del Sindaco al direttore della cattedra ambulante di agraria di Modena, datata 22 luglio 1899; da essa si ricava che le coltivazioni legnose erano abbastanza sviluppate con…

Continua a leggere

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *