SCARICA in formato PDF DISCIPLINARE VINO SAVUTO DOP
La Denominazione di Origine Protetta “Savuto” identifica gli omonimi vini prodotti nelle tipologie Bianco, Rosso e Rosato. Per il Rosato è prevista anche la variante Classico, per il Rosso quelle Classico e Superiore.
Uvaggio
Per i vigneti utilizzati nella produzione del vino Savuto bianco è richiesta una particolare composizione ampelografica che contempla i vitigni: Montonico (non oltre il 40%), Chardonnay (massimo 30%), Greco bianco (massimo 20%), Malvasia bianca (massimo 10%) oltre ad altri a bacca bianca, idonei alla coltivazione in Calabria (massimo 45%). Per Rosso e Rosato, invece, sono richiesti i vitigni: Gaglioppo (fino al 45%), Aglianico (fino al 45%), Greco nero e Nerello cappuccio (da soli o insieme, ma non oltre il 10%) e altri vitigni a bacca nera, identificati come sopra (massimo 45%).
Caratteristiche chimico-fisiche ed organolettiche
Il Savuto bianco (titolo alcolometrico volumico totale minimo 10,5% vol.) ha un aspetto giallo paglierino che può essere vivacizzato da riflessi verdolini; l’odore è fine e caratteristico e si associa a un sapore secco e armonico. Il Rosato (11% vol.) ha una delicata colorazione rosa tenue, che tende al cerasuolo; altrettanto delicato e caratteristico è l’odore, abbinato a un sapore secco, sapido e armonico. Il Rosso (12% vol.) e il Rosso superiore (13,5% vol.), invece, si presentano color rubino, con odore intenso e caratteristico e sapore secco, pieno e armonico.
Zona di produzione delle uve
La zona di produzione si sviluppa in corrispondenza della bassa valle del fiume Savuto, in un territorio che interessa tredici diversi comuni.
Specificità e note storiche
Il vino Savuto era conosciuto e apprezzato già in epoca romana, decantato sia da Plinio che da Strabone. Nel corso dei secoli si è verifica una forte riduzione dei vigneti dedicati, con conseguente contrazione della produzione, che si è stabilizzata solo a partire dal XV secolo.