Kannolli i Horës se Arbëreshëvet e i Sëndastinës (pronuncia: Kannoghi i hores e Arbresvet e i Sendastines).
Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Sicilia ( Piana degli Albanesi e di
Santa Cristina Gela )
Descrizione del prodotto
Territorio interessato alla produzione: Territori amministrativi dei Comuni di Piana degli Albanesi e di Santa Cristina Gela in Provincia di Palermo.
Descrizione sintetica del prodotto: Prodotto di pasticceria costituito da una cialda di colore marrone con superficie increspata da caratteristiche bolle diffuse, con ripieno di crema di ricotta ottenuta da ricotta di latte di pecore allevate in Sicilia, miele e scaglie di cioccolata fondente (almeno al 70% di cacao).
Descrizione delle metodiche di lavorazione e stagionatura: Per ottenere la Cialda (in lingua Arbëreshë: Shkorce, pron.: Scorc): viene impastata la farina, di grano tenero siciliano maiorca molito a pietra, con vino siciliano, va aggiunto poi lo strutto, fino ad ottenere un impasto omogeneo e profumato che si lascia riposare. L’impasto viene poi steso in una sfoglia di altezza variabile di 3-5 mm.; con la tradizionale forma vengono ritagliati dei rombi, in mezzo ai quali viene posta la canna (cilindro). Le due estremità più brevi vengono sovrapposte sul cilindro e chiuse. La sfoglia viene quindi fritta in padella con strutto già alla temperatura di circa 250°C. La ricotta (in lingua Arbëreshë: gjize, pron.: ghiz) di latte di pecora deve essere fresca, ma deve avere depositato quanto più siero possibile, va setacciata e ben amalgamata dopo aver raggiunto il miele puro. La cioccolata a scaglie, tagliata con coltello a mano, va aggiunta alla ricotta solo prima di riempire la cialda; occorrono circa 120 gr. di crema di ricotta, ottenuta come sopra, per riempire una cialda. Il riempimento viene eseguito tradizionalmente a mano e solo prima della somministrazione per non compromettere la croccantezza della cialda.
Materiali e attrezzature specifiche utilizzate per la preparazione e il condizionamento: Tradizionale forma a rombo da ritaglio creata da artigiani locali; canna (cilindro) su cui viene avvolto l’impasto prima della frittura per conferire la tipica forma del cannolo; setaccio per lavorare la ricotta in crema.
Elementi che comprovino che le metodologie siano state praticate in maniera omogenea e secondo regole tradizionali per un periodo non inferiore ai 25 anni
Diverse sono le fonti del tardo ‘800 che attestano la presenza del prodotto nelle tavole pasquali e natalizie degli albanofoni. Nel tardo ‘900 si ha dettaglio di attività commerciali che si riferiscono al cannolo. Dagli anni ’60 il cannolo diventa dolce tradizionale e tipico che si prepara tutto l’anno ad eccezione del periodo estivo più caldo. Negli anni ’70 si trova molta documentazione inerente il cannolo negli archivi dell’Azienda Autonoma Provinciale per l’Incremento Turistico e, dagli anni ’80 e ’90, si individuano anche corpose documentazioni fiscali.
Rosmarino PAT Sicilia
Pianta aromatica a portamento arbustivo. Vegeta su terreni rocciosi ed asciutti Ha foglie strette ed aghiformi, biancastre nella pagina inferiore e fiori ermafroditi irregolari disposti in grappoli ascellari. Essiccazione all’ombra.
Crispelle PAT Sicilia
Dolci natalizi a base di semola di grano duro, lievito e finocchietto, conditi con zucchero e cannella o miele e cannella. Lavorazione dell’impasto con molta acqua, così da avere una consistenza filante, lasciata lievitare per qualche ora, va versata a forma di noce nell’olio bollente per la frittura.
Pasta Reale di Erice PAT Sicilia
Pasta di mandorle con cui si realizzano diversi dolci tipici, dai celeberrimi “Frutti di Martorana” (così chiamati dal convento di Palermo le cui suore furono le prime produttrici) all’Agnello Pasquale, ripieno di confettura di cedro, ereditato dalla tradizione religiosa ebraica.