Prodotto Agroalimentare Tradizionale dell’ Emilia Roma
al cantarëli
Farina bianca, farina gialla, olio extravergine di oliva zucchero, e’ test – teglia. Le variabili nella preparazione di questo dolce sono innumerevoli e dipendenti dagli ingredienti a disposizione. Pastella ottenuta impastando in acqua tiepida, e con un po’ di sale, farina bianca e gialla. La “pasta” va gettata a cucchiaiate sopra il testo e poi cotta rivoltandola di qua e di là. Per condire le cantarelle: una spruzzata d’olio e un po’di zucchero. Vanno mangiate calde o fredde.
Tradizionalità
un antico dolce romagnolo, povero all’origine, ricavato da un impasto di farina e acqua cotto sulla piastra e condito con olio ed un pizzico di zucchero. Si chiamavano “il dolce dei poveri” per la semplicità degli ingredienti e si preparavano specialmente in occasione del carnevale durante le veglie, quando la famiglia si riuniva attorno al fuoco.
Referenze bibliografiche
- Quondamatteo, L. Pasquini, M. Caminiti “Mangiari di Romagna”, Grafiche Galeati – Imola 1975;
- Quondamatteo, Grande dizionario (e ricettario) gastronomico romagnolo, Imola,Grafiche Galeati, 1978;
- Liliana Babbi Cappelletti, Civiltà della tavola contadina in Romagna, 1993 Idealibri s.r.l. Milano;
- Ercolani, Vocabolario romagnolo – italiano, italiano – romagnolo, Ravenna, Edizioni del Girasole, 2002 (prima edizione 1971);
- Alessandro Molinari Pradelli, La Cucina della Romagna in cento ricette tradizionali, 1998 Newton & Compton editori s.r.l..
Territorio interessato alla produzione
Provincia di Forlì-Cesena.
Tasto (tast) PAT
Tasto o “tast” La materia prima è costituita dalla pancetta di vitello che viene lavorata e farcita per ottenere un prodotto che, per il consumo, viene cotto.