Prodotto Agroalimentare Tradizionale del Veneto
Capezzoli di Venere.
Il prodotto dolciario “capezzoli di Venere” è un “bon bon” liquoroso, da consumo fresco, a forma di noce, umbonata per dare la forma di “capezzolo”, di colore cacao. Le materie prime impiegate sono: pasta di marroni, zucchero, cacao magro, liquore a base di Rum.
Gli ingredienti vengono esclusivamente impastati a mano immettendo in giuste quantità i vari componenti. La predisposizione di ogni singolo pezzo è eseguita manualmente senza alcun ausilio d’attrezzatura per miscelare o per lo stampaggio.
È un prodotto fresco quindi non abbisogna di cottura o raffreddamento. Il confezionamento è fatto in vassoi e non viene eseguito l’incartamento. Il prodotto, da consumare entro breve tempo, si conserva naturalmente senza aggiunta di conservanti e/o additivi; unico accorgimento è quello di mantenere il prodotto in un luogo fresco. Ottimo se accompagnato con un vino bianco dolce.
Tradizionalità
La ricetta per la preparazione dei “capezzoli di Venere” appartiene alla tradizione pasticcera della cittadina di Legnago, nel veronese, e veniva utilizzata per feste di compleanno e matrimoni. Dopo un lungo oblio, questo prodotto dolciario fu riscoperto quando, grazie al pezzo teatrale “Amadeus” di Pether Shaffer (1979) e all’omonimo film diretto da Milos Forman (1984), tornò alla ribalta il musicista legnaghese Antonio Salieri (1750-1825), compositore ed autore musicale che entrò, sin da giovane, alla corte di Vienna (1766) e nelle grazie dell’Imperatore Giuseppe II.
Ogni volta che il Salieri partiva però dalla sua Legnago era solito portare in dono alla corte viennese dei dolci molto apprezzati, in particolare i “capezzoli di Venere”; Ignaz von Mosel (1772-1844) nel 1827 scrisse “Sulla vita e le opere del Salieri”: “Salieri era più di corporatura piccola che robusta… beveva solo acqua, ma amava molto pasticcini e dolci…”.
Territorio interessato alla produzione Legnago, in provincia di Verona.
Speck del Cadore PAT Veneto
Casel bellunese PAT Veneto
Formaggio misto pecora fresco dei Berici PAT Veneto
Il formaggio misto pecora fresco è presente nel territorio da molto tempo perché nelle case contadine vi era sempre l’allevamento promiscuo di ovini e bovini, quest’ultimi fornivano una produzione di latte più cospicua di quella pecorina. C’era quindi una maggior convenienza nel miscelare il latte delle due specie con una maggiore quantità di latte vaccino.