Prodotto agroalimentare tradizionale della regione Toscana
I carciofini sott’olio hanno dimensioni piuttosto ridotte e forma simile a quella di una noce. Il colore è variabile dal giallo paglierino al verde giallognolo. La consistenza è sempre morbida e il sapore dolciastro con retrogusto amarognolo. Il prodotto viene conservato in barattoli di vetro utilizzando olio di oliva. Particolarmente rinomati sono i carciofini sott’olio della provincia di Grosseto e quelli di Livorno.
I carciofini, una volta lavati, vengono sfogliati fino al raggiungimento delle parti più tenere e messi a bagno con acqua e limone e qualche pezzetto di pane per 2-3 ore. Vengono successivamente risciacquati e posti a bollire in una pentola con due parti di acqua e una di aceto di vino e poco sale. Trascorsi 5 minuti dall’inizio della bollitura, vengono scolati e disposti su un panno bianco pulito a testa in giù per circa 1 ora, fino cioè all’asciugatura. Vengono poi messi nei vasi di vetro con olio extravergine di oliva, qualche rametto di nepitella (Satureia calamintha) e grani interi di pepe. Sono carciofini da conservare e mangiare dopo 60 giorni dalla preparazione. Particolarmente utilizzati sono i carciofi della cultivar “violetto di Toscana”, del peso di circa 20-30 g, dopo averne eliminato le foglie più esterne. La produzione avviene nei mesi di aprile e maggio.
Tradizionalità
La qualità dei carciofini è legata all’impiego di cultivar locali e alla tradizionale tecnica di trasformazione. Si consumano come antipasto o come contorno abbinati alla carne e al vino rosso; in Maremma, in particolare, si consumano con il tipico vino Morellino di Scansano.
Produzione
Nel grossetano la distribuzione dei carciofini sott’olio non va al di là della zona di produzione; la commercializzazione avviene per vendita diretta in azienda, vendita e degustazione negli agriturismi o vendita ai vari negozi locali di prodotti tipici, sempre più numerosi sul territorio.Nella provincia di Livorno si stima una lavorazione di 700.000 carciofi l’anno, venduti prevalentemente nella zona e in minima parte anche all’estero (Germania) a privati direttamente in azienda e ai negozianti locali. Uno dei principali impedimenti alla produzione consiste nel reperire la materia prima: i carciofi morellini negli ultimi anni sono sempre meno diffusi ed hanno prezzi sempre più alti.
Territorio interessato alla produzione:
La provincia di Livorno e tutta la Maremma Grossetana.
Agnello di Zeri PAT
La pecora zerasca è molto rustica, di taglia media con testa proporzionata e profilo rettilineo o leggermente marcato; le corna, sempre presenti nei maschi, compaiono talvolta anche nelle femmine. La colorazione predominante del vello, della testa e delle estremità risulta il bianco uniforme seguito, per quanto riguarda la testa e gli arti, dal bianco irregolare…
Paonazzi sott’olio PAT Toscana
I paonazzi o lardaioli rossi sono funghi lattari la cui denominazione botanica è Tricholoma o Higrophorus russula. Sono molto diffusi nel territorio senese e nella Maremma grossetana nel tardo autunno. I paonazzi sott’olio sono in genere tagliati a piccoli pezzi, confezionati in vasetti di vetro e ricoperti di olio di oliva.
Pane di Pontremoli PAT Toscana
Il pane di Pontremoli ha un aspetto dorato, la forma è generalmente rotonda. La cottura in forno a legna e le foglie di castagno gli conferiscono una fragranza ed un aroma particolari. La pezzatura è di circa 1 kg.