Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Toscana
Il carciofo di Chiusure ha forma affusolata, colore scuro (moro) è particolarmente compatto e robusto con foglie color vinaccia. E’ estremamente tenero ed ha un sapore molto particolare.
Territorio interessato alla produzione
Si produce a Chiusure, frazione del comune di Asciano.
Descrizione dei processi di lavorazione
La propagazione avviene per talea: i polloni, detti “carducci”, vengono prelevati dalle piante madri migliori e poi trapiantati nel terreno in apposite buche.
Poi il terreno viene leggermente concimato; non necessita di grossi quantitativi d’acqua ed è pronto per la raccolta, rigorosamente manuale, nel periodo compreso tra aprile e maggio.
Tradizionalità
Ricordato fin dal ‘600 nel diario di un viagiatore aninimo, il carciofo è stata una vera risorsa per il territorio e l’economia delle crete per tutti i primi cinquanta anni del ‘900; intere distese ricoprivano il territorio che estende ad occidente verso Monte Oliveto, con una produzione di oltre diecimila unità annue, che venivano commercializzate in diverse zone della regione, in particolar modo nella Maremma.
Grazie alle particolari caratteristiche del terreno delle Crete Senesi, ambiente naturale privo di umidità, con faldoni di tufo sotterranei allo strato superiore di creta, il carciofo assume le sue particolari peculiarità che lo rendono unico.
Anche la tecnica di coltivazione utilizzata ricalca l’antico metodo prettamente rurale e manuale ancora presente.
Molto legati alla tardizione rurale del territorio, storicamente connessa alla pastorizia, sono anche gli usi del carciofo di Chiusure. Veniva utilizzato come strumento per cardare la lana appena tosata e per cagliare il latte prima di trasformarlo in formaggio. Un altro uso, molto frequente tra la polazione era e continua ad essere quello curativo, soprattutto nella cura del fegato, delle vie biliari o come diuretico.
Produzione
La produzione di questo carciofo sopravvive ancora oggi in pochi orti familiari nelle campagne della frazione di Chiusure.
Cipolla di Treschietto PAT Toscana
Il prodotto deve la sua tradizionalità sia alla particolarità della cultivar che si adatta perfettamente al clima montano della Lunigiana, sia alla tecnica di produzione rimasta invariata nel tempo. L’approvvigionamento delle piantine avviene per autoriproduzione in semenzaio, mantenendo così il patrimonio genetico autoctono. Non vengono generalmente utilizzate sostanze chimiche per la difesa o per la…
Focaccia di Pasqua salata di Pitigliano PAT Toscana
La focaccia salata di Pasqua di Pitigliano è una pagnotta di consistenza morbida, dal colore dorato tendente al bruno. La superficie superiore è lucida (caratteristica tipica della doratura) e presenta un disegno a quadri che viene realizzato prima della cottura esercitando sulla pasta una lieve pressione con un coltello o un manico di forchetta. Esternamente…
Lasagne bastarde della Lunigiana PAT Toscana
Le lasagne bastarde devono la loro particolarità agli ingredienti che vengono combinati fra loro, molti dei quali di origine locale. Queste lasagne sono il risultato degli scambi che nei secoli sono avvenuti in Lunigiana fra le aree di fondovalle, produttrici di grano, e quelle di montagna, produttrici di castagne.La farina di castagne conferisce a questa…
Focaccia leva di Gallicano PAT Toscana
La focaccia leva ha tipica forma rotonda, con diametro di circa 20 cm. e con uno spessore di almeno 1 cm. Ha colore giallo-marrone con evidenti maculature causate dalla cottura nei testi di ferro (detti “cotte”). SI accompagnano con fagioli giallorini all’uccelletto e salsiccia. Sono ottime farcite (lo spessore consente il taglio a metà) con…