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Prodotto Agroalimentare Tradizionale del LAZIO
Carciofo del tipo “romanesco” con capolino di grossa pezzatura, sferico, compatto, con brattee verdi tendenti al violaceo. Si tratta di una coltura pluriennale. Si impiantano i carducci da agosto a fine ottobre e si raccolgono i carciofi a marzo-aprile. La sua tipica fragranza, la morbidezza del “cuore”, i teneri petali lo rendono apprezzatissimo sulle tavole dei buongustai.
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METODO DI PRODUZIONE
Il Carciofo di Sezze, apprezzato per le sue proprietà organolettiche, deve le sue caratteristiche al luogo di produzione. Il clima eccezionale dell’area, riparata a nord-est dai Monti Lepini e riscaldata a sud-ovest dalla brezza tirrenica, unito alle caratteristiche esclusive dei terreni di coltura, costituiscono l’elemento principe che determina la qualità del carciofo locale. Dal 1970 a Sezze si tiene la Sagra del carciofo: nel corso degli anni la tradizionale kermesse si è arricchita di contenuti diventando un evento di rilevanza nazionale.
ZUPPA DI UOVA E CARCIOFI DI SEZZE
Ingredienti:
- 1 lattuga
- 4 carciofi
- 4 uova
- 200 g di pomodoretti
- 4 fette di pane casareccio
- cipolla
- olio d’oliva
- 50 g di pecorino grattugiato
- pepe
Procedimento
Aggiungere alla cipolla tritata e rosolata in olio, i carciofi tagliati a fettine sottili e la lattuga a listarelle. Quando le verdure sono appassite, unire il pomodoro a spicchi e il pepe. Fare restringere il sugo per circa 10 minuti. Coprire con un litro di acqua bollente e cuocere con coperchio a fuoco dolce. Preparare in una padella 4 uova in camicia cotte nel brodo e trasferirle sulle fette di pane poste in scodelle. Prima di servire rompere le uova, coprire il pane con la minestra,
Territorio di produzione
Provincia di Latina: Sezze, Priverno, Sermoneta, Pontinia
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Ricotta secca PAT Lazio
La sua presenza storica nella produzione e nei mercati locali è plurisecolare e riscontrabile da documenti storici. La Ricotta secca è citata nell’Atlante dei Prodotti Tipici: “I Formaggi”, redatto dall’Istituto Nazionale di Sociologia Rurale (1991), anche se si fa riferimento solo alla ricotta secca prodotta in provincia di Rieti.
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Ricotta viterbese PAT Lazio
La ricotta veniva mangiata prevalentemente dai pecorai, che rivendevano per necessità il più ricercato formaggio e lasciavano per casa la meno pregiata ricotta. Fu chiamata, pertanto, “il formaggio dei poveri”. Oggi è considerata un alimento ottimo per i bambini e per gli adulti sia per la sua composizione nutrizionale che per la sua facile digeribilità,…
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Ricotta di pecora e capra dei Monti Lepini PAT del Lazio
Ricotta dolce ottenuta dal siero della lavorazione di latte ovino e caprino, con aggiunta di una minima percentuale di latte ovi-caprino al momento della coagulazione. Si presenta con una struttura grumosa, asciutta e compatta, pezzatura da 0,5 a 1 kg, forma tronco-conica, sapore dolce, mai salato.