Prodotto Agroalimentare Tradizionale del PIEMONTE
Il Cardo Gobbo di Nizza Monferrato, appartenente alla varietà Spadone, ha un’altezza di circa 80 cm. Le foglie sono piuttosto larghe con nervatura bianca e lembo tendenzialmente intero dalla forma tipica, profondamente diversa dalle altre cultivar. Le coste sono bianche, croccanti e dolci. L’imbianchimento del cardo di Nizza Monferrato è un’operazione molto onerosa e caratteristica che avviene esclusivamente sotto terra. Il prodotto finale si presenta bianco per la perdita della clorofilla, le coste fogliari assumono la caratteristica gobba e perdono gran parte della fibrosità diventando croccanti e dolci per la riduzione dei principi amari.
Territorio di produzione
L’area di produzione comprende Nizza Monferrato ed i comuni limitrofi in provincia di Asti.
Metodo di preparazione
La semina, manuale o meccanica, si effettua in pieno campo verso la metà di maggio. Per il controllo delle erbe infestanti non vengono utilizzati erbicidi. L’imbianchimento del cardo di Nizza Monferrato avviene esclusivamente sotto terra: almeno 20 giorni prima della raccolta, le piante devono essere legate a ciuffo e messe in un solco laterale alla fila e ricoperte da uno strato di terreno. Il prodotto finale si presenta bianco per la perdita della clorofilla e le coste fogliari assumono la caratteristica gobba e perdono gran parte della fibrosità.
La raccolta del cardo inizia della prima decade di ottobre e si effettua a mano.
Storia
E’ nel ‘700 che il “Cuoco Piemontese” cita la ricetta più classica a base di cardi: “si fa bollire dell’olio, aglio e sale, si stempera dentro delle acciughe, ed in questa salsa calda si bagna il cardo”. Questa salsa calda non è altro che la “bagna caoda”, piatto simbolo della gastronomia piemontese.Sicuramente già noto nell’Ottocento, il cardo gobbo di Nizza Monferrato si diffonde nei terreni sabbiosi del Belbo all’inizio del Novecento. I cardaroli più anziani conservano diplomi di partecipazione all’esposizione di orticoltura e frutticoltura di Casale Monferrato degli anni ’20 e ’30.
Curiosità
Se consumato crudo in pinzimonio, il cardo va pulito con cura liberandolo dai filamenti ed immerso in acqua resa acidula con limone per evitare che diventi scuro. Se cotto, durante la bollitura devono essere aggiunte alcune gocce di limone per evitare che diventi di colore bluastro.
Il cardo nicese è ottimo consumato crudo con la bagna cauda.
Seirass stagionato PAT
Il Seirass stagionato è un latticino della tipologia “ricotta”, prodotto a partire da siero di lavorazione di formaggio presamico di vacca, capra o pecora in purezza o misti. Oggigiorno è poco prodotto, limitato particolarmente al periodo estivo e di alpeggio, il Seirass stagionato in passato era la principale modalità di consumo della ricotta perché, attraverso…
Cardo avorio d’Isola d’Asti PAT
Il Cardo Avorio di Isola d’Asti ha un’altezza di circa 100-120 cm, sensibilmente superiore a quella delle cultivar comunemente diffuse e ne costituisce un carattere distintivo. Le foglie sono tendenzialmente frastagliate e di colore verde grigiastro. Le coste sono giallognole o verde giallognole, qualora non avvenga l’imbianchimento ossia la rincalzatura sino ai due terzi della…
Paglierina PAT
Formaggio a latte vaccino intero, a pasta molle di breve stagionatura e a crosta fiorita. La forma è cilindrica bassa e leggermente allargata. Peso da 200 a 400 g. La crosta è definita “fiorita” o “muffettata” per la tipica presenza di muffe nobili di colore bianco, è frequente vederla con i tipici segni di “rigatura”…
Pan dolce di Cannobio PAT
Il Pan dolce di Cannobio, tipico di questa cittadina del Verbano-Cusio-Ossola sulla riva del lago Maggiore, è un dolce da forno di forma rettangolare, dorato e spolverato di zucchero a velo. Gli ingredienti utilizzati per la preparazione sono: farina di nocciole, farina di mandorle, zucchero, farina di grano tenero, burro, tuorlo d’uovo, albume e vaniglia….