Prodotto Agroalimentare Tradizionale dell’ Emilia Romagna
vaca rumagnola, vidlò, burela
Carne fresca ottenuta da animali appartenenti a questa razza bovina nelle varie categorie: vitelloni di varie età, scottona, vacche a fine carriera. La carne di bovina di razza Romagnola viene tradizionalmente prodotto con i soggetti maschi detti “vitelloni” di età compresa tra i 12 e i 20-24 mesi, anche se le caratteristiche della razza fanno si che i migliori risultati, in particolare per quanto riguarda la sapidità e le caratteristiche qualitative delle carni, si ottengono con i soggetti più maturi, del peso di circa 600-7000 kg e di età sui 17-18 mesi, ancora si utilizzano le “scottone” femmine del peso di circa 500-550 kg, non destinate alla riproduzione. Anche le bovine a fine carriera possono fornire carne di ottima qualità.
Tradizionalità
La razza Romagnola deriva dal Bos Taurus Macrocerus (Uro dalle grandi corna), originario delle steppe dell’Europa centrale e orientale, giunto sino a noi tra il IV e il V secolo d.C. con le invasioni dei Longobardi. E’ riconoscibile per il mantello grigio chiaro tendente al bianco, e le corna a lira nella femmina e a mezzaluna nei maschi. I primi veri scritti su questa razza sono datati alla fine del 1800 primi del 1900 con la presentazione di questi soggetti alla Fiera Internazionale di Parigi del 1900. Per lungo tempo sono stati allevati soprattutto per il lavoro nei campi e per il trasporto di materiali pesanti, negli anni trenta è iniziato anche una attività selettiva avente per oggetto non più il lavoro ma la produzione di carne, questa attività si è decisamente intensificata negli ultimi 30-40 anni ottenendo un soggetto molto apprezzato per le sue caratteristiche.
Territorio interessato alla produzione
Attualmente la zona di produzione tipica è costituita dalla Romagna storica e quindi dalle province di Ravenna, Forli-Cesena e parte di quella di Bologna.
Referenze Bibliografiche
- “Razza Bovina Romagnola” di Alfio Falaschini, Edagricole 1980;
- “L’allevatore di Bestiame di Bovino di Razza Romagnola” di Giuglio Gennari, Ravenna,1914;
- “Album di Zoognostica” di Fausto Biavati, Bologna 1946.
Ricotta PAT Emilia Romagna
Siero derivante dalla lavorazione dei pecorini e delle caciotte. Ha consistenza fondente, quasi lattiginosa, non grumosa, non pastosa, di colore bianco. Il siero viene trasferito in caldaia e riscaldato a 80-90°. Si ottiene per affioramento; dopodiché si procede alla formatura in appositi stampi.