Caratteristiche botaniche:
Nome comune: Carpino nero
Famiglia: Coryalaceae
Pianta monoica/dioica: monoica
Portamento: arboreo/arbustivo
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Foglie: Caduca, di tipo semplice e bifacciale, con inserzione alterna ed opposta mediante un corto picciolo. La lamina fogliare è ovata, con apice appuntito e base arrotondata o cordata. La nervatura è di tipo penninervio, con minimo 12 nervature secondario per lato
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Fiori: infiorescenze unisessuali maschili rappresentate da amenti lunghi da 5 a 12 cm, posti in gruppi di 2-3. Gli amenti femminili sono più tozzi e si trovano all’apice dei rametti. La fioritura avviene nei mesi di aprile-maggio
Frutti: Achenio con pareti molto inspessite (nucula) delle dimensioni di 1-2 cm, avvolto da brattee chiare. I frutti sono riuniti in infiorescenze pendule molto dense e compatte
Periodo di dispersione del polline: G F M A M G L A S O N D
Impollinazione: anemofila
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Il Carpino nero o Carpinella, pianta originaria dell’Europa sud-orientale, si trova in un vasto areale che va dalla Francia medidionale, all’Italia, Balcani fino al medio Oriente e al Caucaso. Presenta elevata adattabilità ecologica, e in Italia è dissuso nelle zone collinari e montane fino a 1300 metri. Foma bellissimi boschi su tutte le Prealpi calcaree.
Corologia:Il Carpino nero ha un’area di distribuzione che si estende dalla Francia meridionale, alla penisola Balcanica, all’Asia minore e al Caucaso. Tipo corologico: Circumbor.; in Italia si comporta come sp. pontica.
Fenologia:I fiori maschili compaiono all’inizio dell’autunno tra settembre-ottobre; i femminili ad aprile-maggio in contemporanea alla comparsa delle foglie nei rami giovani.
Habitat: Specie frugale, eliofila e termofila, predilige stazioni ben esposte, terreni più o meno profondi, calcarei, mediamente fertili; si adatta anche a substrati argillosi purché non asfittici.
Forma biologica:Microfanerofita, mesofanerofita
Curiosità: Specie ad accrescimento moderato che si diffonde per seme. Emette polloni, e governato a ceduo produce molta legna da ardere. Ha un legno rossiccio e duro, con raggi midollari poco visibili. L’interesse economico della specie è principalmente collegato all’uso come combustibile del suo legno. Il Carpino nero si presta inoltre ad essere adoperato sia nelle alberature che nei rimboschimenti. La sua corteccia ha proprietà tintorie.
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Pino dell’Himalaya, Pinus wallichiana
Questo albero è spesso conosciuto come pino del Bhutan, (da non confondere con il pino bianco del Bhutan recentemente descritto, Pinus bhutanica, una specie strettamente imparentata). Altri nomi includono pino blu, pino dell’Himalaya e pino bianco dell’Himalaya. In passato, era noto anche con nomi botanici non validi Pinus griffithii McClelland o “Pinus excelsa” Wall., Pinus…
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Catalpa, Catalpa bignonioides
Per lo più alberi a foglia caduca, che in genere crescono fino a 12-18 m di altezza e 6-12 m di larghezza. Un alberello di 10 anni sarà di circa 6 m di altezza. Possono essere riconosciuti per le grandi dimensioni, per la forma trilobata a cuore delle foglie, per i vistosi fiori bianchi o…
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Gelso bianco, Morus alba
Il gelso bianco è un albero caducifoglie e latifoglie, ad accrescimento piuttosto rapido, è longevo e può diventare secolare, alto fino a 15–20 metri, con tronco che si presenta irregolarmente ramificato, chioma densa, ampia e arrotondata verso la sommità. Presenta radici di colore aranciato carico, robuste, profonde ed espanse, poco adatte a terreni secchi e…
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Maclura o Arancio degli Osagi, Maclura pomifera
La Maclura pomifera è originaria del Nord America (parte centrale degli Stati Uniti) dove viene chiamata Osage orange (arancia degli Osagi), dal nome della tribù di nativi che risiedeva nella zona di crescita di questo albero.
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