Il Farro della Garfagnana IGP può provenire da tre specie differenti: “Triticum monococcum”, “Triticum dicoccum” e “Triticum tricoccum”. Quando è immesso al consumo, il Farro della Garfagnana ha un chicco con striature biancastre a seguito della “brillatura” e una consistenza farinosa.
Metodo di coltivazione
Il Farro della Garfagnana è coltivato in terreni situati dai 300 ai 1000 metri di altitudine. Il terreno è concimato con sostanze organiche ed è severamente vietato l’uso di diserbanti o concimi chimici. Infine, la produzione massima è di 25 quintali per la granella vestita. Una volta raccolto, il seme è brillato con apposite macchine e immesso al consumo. Il farro coltivato con la tecnica tradizionale è classificato come prodotto biologico.
Legame tra il prodotto e il territorio
La Garfagnana (provincia di Lucca) è probabilmente l’unico areale in Toscana dove il farro è sempre stato coltivato. L’apprezzamento che ai giorni nostri viene riservato al Farro della Garfagnana ha origini lontane ed è rimasto invariato nel tempo, a testimonianza della qualità e unicità del prodotto.
Categoria: Ortofrutticoli e Cereali
Emilia Romagna
SCALOGNO DI ROMAGNA IGP
Per coltivare lo Scalogno, l’impianto è realizzato tra novembre e dicembre e la raccolta avviene a partire dal mese di giugno dell’anno successivo. Il disciplinare prevede che lo Scalogno non possa essere coltivato in successione a se stesso o altre liliacee (aglio o cipolla) e devono trascorrere almeno 5 anni per il ritorno dello Scalogno sullo stesso terreno. La produzione unitaria massima è di 60-80 quintali a ettaro.
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Lazio
Lenticchia di Onano IGP
La Lenticchia di Onano IGP designa il prodotto della specie di L. esculenta M. appartenente alle cultivar ecotipo locale Lenticchia di Onano e Eston.
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Lazio
OLIO DI ROMA IGP
L’olio extravergine di oliva Olio di Roma IGP è ottenuto dai frutti dell’olivo delle varietà Itrana, Carboncella, Moraiolo, Caninese, Salviana, Rosciola, Marina, Sirole, Maurino Pendolino, Frantoio e Leccino per un minimo dell’80 %. Possono inoltre concorrere altre varietà fino a un massimo del 20%.
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Sicilia
PESCA DI DELIA DOP
Per la tipologia pesche a polpa gialla o bianca il periodo di maturazione va dal 25 maggio al 15 luglio per le varietà precoci, dal 16 luglio al 20 agosto per le varietà di media epoca e dal 21 agosto al 10 ottobre per le varietà tardive. Per le varietà Nettarine a polpa gialla il periodo va dal 10 giugno al 15 luglio per le varietà precoci, dal 16 luglio al 20 agosto per le varietà di media epoca e dal 21 agosto al 10 ottobre per le varietà tardive. Le peculiari caratteristiche gustative della Pesca di Delia IGP sono il tenore zuccherino e la durezza della polpa dovute dalle maggiori quantità di sostanze nutritive che la pianta riesce a destinare al frutto rispetto ad altri frutti della stessa tipologia ottenuti nelle altre zone di coltivazione.
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Sicilia
PISTACCHIO DI RAFFADALI DOP
Il Pistacchio di Raffadali DOP è caratterizzato da una forma allungata e da un colore verde. Il sapore è dolce, gradevole e pronunciato ed è molto ricco di olio.
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Campania
RUCOLA DELLA PIANA DEL SELE IGP
All’aspetto la Rucola della Piana del Sele IGP è caratterizzata da foglie larghe 2-5 cm e lunghe 8-25 cm, pennatifide o pennatosette o pennatolobate, con lobi stretti, lunghi fino a 4 cm e denticolati. Esse, inoltre, sono glabre ed opache-glaucescenti. Il segmento apicale è allungato-trilobo e le foglie superiori, se presenti, risultano a segmenti ristretti. La consistenza delle foglie è croccante, il loro aroma si contraddistingue per essere speziato e piccante particolarmente intenso e penetrante, con una accentuata nota di sapidità.
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Veneto
RADICCHIO DI CHIOGGIA IGP
La metodologia di coltivazione si differenzia a seconda della tipologia precoce e tardiva. Ad accomunare entrambe le tipologie c’è la fase di raccolta, eseguita sempre con la recisione della radice sotto le foglie basali del grumolo. Dopo la raccolta viene eseguita la toelettatura delle piante direttamente nel campo dove sono estirpate le parti che non sono poste al commercio. Tutta la procedura è eseguita con il tipico coltellino chiamato “roncola”.
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Veneto
RISO NANO VIALONE VERONESE IGP
Per garantire le qualità del riso, la coltivazione non si può svolgere sullo stesso terreno per più di 6 anni e la resa massima è di 70 quintali per ettaro. La semente utilizzata deve essere della varietà Vialone Nano. L’umidità del risone essiccato, per essere avviato alla lavorazione, non deve essere superiore al 14%. Le operazioni di essiccazione dovranno essere eseguite in locali idonei. Al termine dei processi di “sbramatura” e “sbiancatura” il riso è pronto per essere immesso al consumo.
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Veneto
INSALATA DI LUSIA IGP
Per coltivare l’Insalata è necessario che il terreno abbia la percentuale di sabbia non inferiore al 30% e una quantità di argilla non superiore al 20%. Le piantine possono essere coltivate in pieno campo o in coltura protetta e la produzione massima è suddivisa in 55 tonnellate per la cultivar Cappuccina e 50 tonnellate per la cultivar Gentile (ad ettaro). Alla raccolta segue la pulizia del cespo con l’eliminazione delle foglie basali e la collocazione dei cespi di lattuga in contenitori per essere immessi al consumo.
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