Trentino Alto Adige
MELE DEL TRENTINO IGP

Le I.G.P. Mele del Trentino sono coltivate in un ambiente che garantisce l’ottenimento di produzioni di elevata qualità, l’impianto dei frutteti deve essere adeguato alla giacitura dei terreni, spesso declivi, le tecniche di produzione adottate nella zona prevedono obbligatoriamente l’inerbimento tra le file per tutta la vita dell’impianto, questa pratica riveste particolare importanza sia per la dotazione nutrizionale del terreno, attraverso una continua restituzione naturale di elementi, sia per la sua struttura fisica e biologica, salvaguardate dal mantenimento ed arricchimento della dotazione di sostanza organica. L’inerbimento del terreno rappresenta inoltre una valida tecnica di difesa del territorio montano dal rischio di erosioni superficiali.

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MELE DEL TRENTINO IGP

Trentino Alto Adige
MELA ALTO ADIGE, SÜDTIROLER APFEL IGP

La Mela Alto Adige IGP è coltivata in terreni ben drenati e che si trovano ad un’altitudine che varia dai 200 ai 1.000 metri s.l.m. La raccolta si esegue in base alla maturazione dei frutti ed esclusivamente a mano. Successivamente, le mele sono trasportate nei luoghi di lavorazione in cassetta e lavate con acqua fredda. Infine, dopo la cernita, sono immesse al consumo.

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MELA ALTO ADIGE, SÜDTIROLER APFEL IGP

Toscana Farro della Garfagnana IGP

Il Farro della Garfagnana IGP può provenire da tre specie differenti: “Triticum monococcum”, “Triticum dicoccum” e “Triticum tricoccum”. Quando è immesso al consumo, il Farro della Garfagnana ha un chicco con striature biancastre a seguito della “brillatura” e una consistenza farinosa.
Metodo di coltivazione
Il Farro della Garfagnana è coltivato in terreni situati dai 300 ai 1000 metri di altitudine. Il terreno è concimato con sostanze organiche ed è severamente vietato l’uso di diserbanti o concimi chimici. Infine, la produzione massima è di 25 quintali per la granella vestita. Una volta raccolto, il seme è brillato con apposite macchine e immesso al consumo. Il farro coltivato con la tecnica tradizionale è classificato come prodotto biologico.
Legame tra il prodotto e il territorio
La Garfagnana (provincia di Lucca) è probabilmente l’unico areale in Toscana dove il farro è sempre stato coltivato. L’apprezzamento che ai giorni nostri viene riservato al Farro della Garfagnana ha origini lontane ed è rimasto invariato nel tempo, a testimonianza della qualità e unicità del prodotto.

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Toscana
MARRONE DEL MUGELLO IGP

Conformemente al disciplinare, le modalità di coltivazione, la potatura e la concimazione non devono alterare le caratteristiche del frutto. Negli impianti, infatti, è vietata ogni somministrazione di fertilizzanti e fitofarmaci di sintesi. Infine, la resa massima è di kg 2.500 frutti per ettaro.

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MARRONE DEL MUGELLO IGP

Toscana
FAGIOLO DI SORANA IGP

La coltivazione del Fagiolo di Sorana avviene secondo la metodologia tradizionale. La concimazione è di tipo organico ed è vietato il diserbo chimico. Quando le valve del baccello si aprono spontaneamente (deiscenza) sono raccolte a mano e lasciate seccate al sole per 3-4 giorni. I baccelli, infine, sono conservati in contenitori di legno con aggiunta di pepe e grano per evitare lo sviluppo di insetti.

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FAGIOLO DI SORANA IGP

Toscana
CASTAGNA DEL MONTE AMIATA IGP

I terreni dove le fustaie di castagne da frutto sono coltivate si trovano in una fascia compresa tra i 350 e i 1000 m.s.l.m. e derivano rocce vulcaniche e arenacee con componente silicea, idonei a conferire al frutto le caratteristiche organolettiche sopra citate. La somministrazione di fertilizzanti di sintesi e il ricorso a fitofarmaci nella fase produttiva sono vietati. La raccolta, che avviene a mano e con mezzi atti a non deturpare le caratteristiche del prodotto, si svolge dal 15 settembre al 15 novembre di ogni anno.

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CASTAGNA DEL MONTE AMIATA IGP

Sicilia
LIMONE DELL’ETNA IGP

Le tecniche di coltivazione dei limoneti idonei a produrre i limoni denominati IGP “Limone dell’Etna” sono riconducibili a quelle tradizionalmente seguite nell’ambiente di coltivazione, miranti all’obiettivo di mantenere il giusto equilibrio vegeto-produttivo e di conseguenza assicurare l’ottenimento di produzioni di elevata qualità, come storicamente riconosciute dal consumatore. La densità di piantagione massima consentita è di 700 piante per ettaro. La raccolta dei frutti dalla pianta deve essere effettuata a mano quando i frutti si siano liberati dall’eventuale rugiada condensatasi durante la notte precedente, ed il loro distacco deve essere effettuato con l’ausilio di forbicine da raccolta per il taglio del peduncolo. La raccolta va fatta ad un livello di sviluppo dei frutti tale da garantire la buona qualità organolettica ed estetica degli stessi.

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LIMONE DELL’ETNA IGP

Sicilia
CAPPERO DELLE ISOLE EOLIE IGP

La coltivazione del Cappero delle Isole Eolie può essere effettuata sia in coltura specializzata che in coltura promiscua. La propagazione deve avvenire per talea, al fine di tutelare il patrimonio genetico che nei secoli si è affrancato sul territorio. Le talee devono provenire da piante-madri identificate che abbiano manifestato nella fase vegetativa e produttiva tutto il potenziale genetico caratteristico del territorio.

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CAPPERO DELLE ISOLE EOLIE IGP

Sicilia
PESCA DI LEONFORTE IGP

La pesca può essere coltivata con tre modalità: convenzionale, integrata e biologica. Per ottenere un frutto di alta qualità, il terreno è coltivato solo con concimi organici ed è ammesso l’apporto di azoto per un limite massimo di 150 kg per ettaro. La forma di coltura, secondo quanto previsto dal disciplinare, dovrà garantire un’adatta esposizione ai raggi solari in tutte le parti della chioma per facilitare la distribuzione dei prodotti antiparassitari in maniera uniforme. La massima produzione per ettaro non deve superare le 25 tonnellate.

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PESCA DI LEONFORTE IGP

Sicilia
LIMONE INTERDONATO DI MESSINA IGP

Per la coltivazione dei limoni possono essere utilizzate le seguenti tecniche: integrata e biologica. La raccolta inizia il 1° settembre e termina il 15 aprile e viene effettuata a mano con il solo ausilio di forbici. La resa di prodotto fresco è compresa tra 80-130 kg/pianta.

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LIMONE INTERDONATO DI MESSINA IGP