Sicilia
LIMONE DI SIRACUSA IGP

Il disciplinare di produzione ammette tutti e tre i metodi di coltivazione (convenzionale, integrato, biologico), ma a prescindere dal metodo, ogni frutto certificato “Limone di Siracusa” IGP è sempre commestibile in ogni sua parte, per espresso divieto di utilizzo di pesticidi e cere in post-raccolta, garantito dal disciplinare.

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LIMONE DI SIRACUSA IGP

Sicilia
PESCABIVONA IGP

La metodologia di coltivazione della Pescabivona segue le buone prassi che si sono susseguite nel tempo. Il disciplinare prevede che gli impianti abbiano una densità da un minimo di 400 ad un massimo di 1250 piante per ettaro e la concimazione dei terreni coltivati è praticata in inverno e in estate. Il frutto è raccolto a mano e il disciplinare non prevede un momento di inizio della raccolta perché occorre valutare volta per volta come sono maturati i frutti.

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PESCABIVONA IGP

Sicilia
UVA DA TAVOLA DI MAZZARRONE IGP

La densità di piantagione è compresa tra 800 e 1600 piante per ettaro per il tendone e tra le 1800 e 2500 piante per ettaro per la “contro spalliera”. La produzione unitaria massima consentita di Uva da Tavola di Mazzarrone è di 300 quintali per ettaro per i vigneti allevati a “tendone” e in quintali 200 per ettaro per quelli a “contro spalliera”.

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UVA DA TAVOLA DI MAZZARRONE IGP

Sicilia
POMODORO DI PACHINO IGP

La coltivazione del Pomodoro di Pachino è descritta all’articolo 5 del disciplinare di produzione. Considerate le caratteristiche dell’ortaggio, la coltivazione si svolge in serra o all’interno di un tunnel ricoperto da materiale protettivo. Anche in estate le coltivazioni di pomodoro sono protette in strutture ricoperte da una rete, per evitare l’attacco di insetti. Per tutelare l’alta qualità del prodotto le piantine sono fornite solo da vivai specializzati e autorizzati dall’Osservatorio per le malattie delle piante. La raccolta del prodotto viene effettuata ogni 3-4 giorni, a seconda delle condizioni climatiche.

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POMODORO DI PACHINO IGP

Sicilia
CAROTA NOVELLA DI ISPICA IGP

Per coltivare la Carota Novella di Ispica, il terreno deve essere arato per circa 40-60 cm. La coltura deve ruotare per circa 4 anni e, secondo quanto stabilito dal disciplinare, è escluso ogni tipo di consociazione. La fertilizzazione è divisa in due fasi: pre-semina e post-emergenza e prevede 400–500 quintali per ettaro di concimi misto-organici. Da ultimo, la raccolta avviene dal 1 febbraio al 15 giugno e la lavorazione termina entro il 15 giugno, data finale per l’immissione al consumo.

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CAROTA NOVELLA DI ISPICA IGP

Sicilia
UVA DA TAVOLA DI CANICATTI IGP

Le caratteristiche della coltivazione dell’Uva da tavola di Canicattì sono ampliamente descritte nel disciplinare e la Regione Sicilia può indicare idonee prescrizioni per garantire la qualità della coltivazione dei vigneti. L’uva è coltivata in vigneti allevati a tendone delle seguenti dimensioni: da 2.80 x 2.80 a 3 x 3; “mono palco” e/o “doppio palco”. Infine, per garantire la protezione delle piante i vigneti sono coperti. L’immissione al consumo dell’uva si realizza allo stato fresco nei mesi autunno-invernali fino alla prima/seconda decade di gennaio.

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UVA DA TAVOLA DI CANICATTI IGP

Puglia
CARCIOFO BRINDISINO IGP

La metodologia di coltivazione del Carciofo Brindisino è ampiamente descritta all’articolo 5 del medesimo disciplinare. La coltivazione ha un ciclo biennale e quella del carciofo è alternata con colture miglioratrici, da rinnovo o seminativi. La raccolta dei carciofi si svolge a mano tagliando il gambo ad una lunghezza non superiore a 10 cm. Il carciofo è un prodotto ad alta conservabilità e, dopo la raccolta, è conservato in luoghi freschi per non alterare le sue caratteristiche organolettiche.

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CARCIOFO BRINDISINO IGP

Sicilia
ARANCIA DI RIBERA DOP

L’Arancia di Ribera è prodotta nelle tre seguenti modalità: tradizionale, ossia con metodologie consolidate nel tempo; integrato, ossia con l’aggiunta delle regole stabilite dalla Regione Sicilia e, infine, biologica in conformità al Regolamento CEE 2092/91. Tutte le modalità di coltivazione sono descritte nel dettaglio nel disciplinare di produzione all’articolo 5.

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ARANCIA DI RIBERA DOP

Sicilia
CILIEGIA DELL’ETNA DOP

Le fonti che regolano la coltivazione della Ciliegia dell’Etna sono gli standard di “Buona Pratica Agricola” della Regione Siciliana, gli “Standard Tecnici” previsti dal disciplinare in applicazione del Reg. (CE) 1257/99 e le norme per l’agricoltura biologica del Reg. (CE) 834/2007. L’obiettivo di queste norme è quello di tutelare le caratteristiche del prodotto e dell’agrosistema della zona geografica di coltivazione. Il disciplinare prevede che la densità di piantagione massima ammessa è di 625 piante per ettaro e la raccolta segue la naturale maturazione del frutto e deve essere effettuata a mano con il peduncolo per evitare infezioni e marciumi.

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CILIEGIA DELL’ETNA DOP

Sicilia
FICODINDIA dell’ETNA DOP

Come noto, il Ficodindia non è un frutto autoctono della zona di produzione, ma da quando è stato importato dagli Spagnoli nelle zone del Regno delle Due Sicilie si è ben adattato al territorio. L’intero metodo di ottenimento è descritto in maniera dettagliata nel disciplinare che ne riporta le singole fasi. Al termine di questo procedimento è effettuata la raccolta dei frutti di prima fioritura ” Agostani”, nella seconda decade di agosto, e dei frutti “Bastardoni” o “Scozzolati” di seconda fioritura, nel periodo settembre-dicembre.

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FICODINDIA dell’ETNA DOP