Puglia
CARCIOFO BRINDISINO IGP

La metodologia di coltivazione del Carciofo Brindisino è ampiamente descritta all’articolo 5 del medesimo disciplinare. La coltivazione ha un ciclo biennale e quella del carciofo è alternata con colture miglioratrici, da rinnovo o seminativi. La raccolta dei carciofi si svolge a mano tagliando il gambo ad una lunghezza non superiore a 10 cm. Il carciofo è un prodotto ad alta conservabilità e, dopo la raccolta, è conservato in luoghi freschi per non alterare le sue caratteristiche organolettiche.

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CARCIOFO BRINDISINO IGP

Sicilia
VASTEDDA DELLA VALLE DEL BELICE DOP

La Vastedda della Valle del Belice ha una forma che ricorda una focaccia con le facce leggermente convesse. Il peso è variabile tra i 500 e i 700 grammi. E’ un formaggio privo di crosta la cui superficie è di colore bianco avorio, liscia e compatta e la pasta non è granulosa. Il sapore è tipico del formaggio di pecora con note lievemente acidule.

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VASTEDDA DELLA VALLE DEL BELICE DOP

Puglia
MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA DOP

Al consumo, la Mozzarella di Bufala Campana, oltre a quella tondeggiante, può assumere diverse forme come le trecce, le ciliegine, i nodini e i bocconcini. Il colore bianco porcellana si unisce al sapore delicato e dolce che contraddistingue la Mozzarella di Bufala Campana da altri latticini. Infine, è importante che la superficie sia lucida e il peso vari da 10 a 800 gr. Esclusivamente per le trecce, il peso è di 3 kg. Per evitare ogni forma di contraffazione, quando è immessa al consumo, la Mozzarella di Bufala Campana deve recare il contrassegno previsto dal disciplinare di produzione seguito dalla dicitura DOP.

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MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA DOP

Sicilia
ARANCIA DI RIBERA DOP

L’Arancia di Ribera è prodotta nelle tre seguenti modalità: tradizionale, ossia con metodologie consolidate nel tempo; integrato, ossia con l’aggiunta delle regole stabilite dalla Regione Sicilia e, infine, biologica in conformità al Regolamento CEE 2092/91. Tutte le modalità di coltivazione sono descritte nel dettaglio nel disciplinare di produzione all’articolo 5.

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ARANCIA DI RIBERA DOP

Sicilia
CILIEGIA DELL’ETNA DOP

Le fonti che regolano la coltivazione della Ciliegia dell’Etna sono gli standard di “Buona Pratica Agricola” della Regione Siciliana, gli “Standard Tecnici” previsti dal disciplinare in applicazione del Reg. (CE) 1257/99 e le norme per l’agricoltura biologica del Reg. (CE) 834/2007. L’obiettivo di queste norme è quello di tutelare le caratteristiche del prodotto e dell’agrosistema della zona geografica di coltivazione. Il disciplinare prevede che la densità di piantagione massima ammessa è di 625 piante per ettaro e la raccolta segue la naturale maturazione del frutto e deve essere effettuata a mano con il peduncolo per evitare infezioni e marciumi.

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CILIEGIA DELL’ETNA DOP

Lazio
MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA DOP

Al consumo, la Mozzarella di Bufala Campana, oltre a quella tondeggiante, può assumere diverse forme come le trecce, le ciliegine, i nodini e i bocconcini. Il colore bianco porcellana si unisce al sapore delicato e dolce che contraddistingue la Mozzarella di Bufala Campana da altri latticini. Infine, è importante che la superficie sia lucida e il peso vari da 10 a 800 gr. Esclusivamente per le trecce, il peso è di 3 kg. Per evitare ogni forma di contraffazione, quando è immessa al consumo, la Mozzarella di Bufala Campana deve recare il contrassegno previsto dal disciplinare di produzione seguito dalla dicitura DOP.

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MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA DOP

Sicilia
FICODINDIA dell’ETNA DOP

Come noto, il Ficodindia non è un frutto autoctono della zona di produzione, ma da quando è stato importato dagli Spagnoli nelle zone del Regno delle Due Sicilie si è ben adattato al territorio. L’intero metodo di ottenimento è descritto in maniera dettagliata nel disciplinare che ne riporta le singole fasi. Al termine di questo procedimento è effettuata la raccolta dei frutti di prima fioritura ” Agostani”, nella seconda decade di agosto, e dei frutti “Bastardoni” o “Scozzolati” di seconda fioritura, nel periodo settembre-dicembre.

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FICODINDIA dell’ETNA DOP

Sardegna
CULURGIONIS d’Ogliastra IGP

La produzione dei Culurgionis si divide nella fase di preparazione della sfoglia e del ripieno. La prima fase segue la metodologia tradizionale con gli ingredienti descritti nel disciplinare di produzione. Per la preparazione dell’impasto, i formaggi sono miscelati secondo le percentuali fisse fino al 25% del ripieno totale, con l’aggiunta di olio extravergine. Non appena pronto, l’impasto si amalgama con la pasta ed è posto su una sfoglia circolare che viene poi ripiegata sul ripieno in entrambi i lati e lavorata per assumere la forma di spiga di grano e confezionata.

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CULURGIONIS d’Ogliastra IGP

Sardegna
AGNELLO DI SARDEGNA IGP

In commercio, è possibile trovare l’agnello di Sardegna IGP in tre tipologie: agnello da latte (con peso fra 4,5 e 8 kg.), agnello leggero (con peso fra 8,5 e 10 kg.) e da taglio (con peso fra 10 e 13 kg.). La sua carne si differenzia per il sapore sempre gradevole dovuto alla scarsa dotazione della parte grassa, di grassi saturi a tutto favore di acidi grassi insaturi, e un’alta digeribilità. In considerazione di queste qualità.

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AGNELLO DI SARDEGNA IGP