Toscana
FUNGO DI BORGOTARO IGP

Il fungo cresce in maniera spontanea nei boschi. L’inizio del periodo di raccolta deve essere non antecedente al 1° aprile e la fine non successivo al 30 novembre. Durante le operazioni di raccolta è fatto divieto di: utilizzare strumenti in legno, ferro e plastica che possono ledere e danneggiare il micelio fungino o l’apparato radicale delle piante arboree ed arbustive; danneggiare il sottostante micelio; utilizzare prodotti ottenuti per sintesi chimica al fine di stimolare la produzione o l’accrescimento dei carpofori.

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FUNGO DI BORGOTARO IGP

Emilia Romagna
MELONE MANTOVANO IGP

Il Melone Mantovano è coltivato in campo aperto o in serra. La semina inizia ad aprile e il trapianto delle piantine, invece, a partire da febbraio fino a luglio. Per ottenere le caratteristiche organolettiche per cui è famoso, il melone matura in maniera naturale senza concimazioni chimiche o forzature.

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MELONE MANTOVANO IGP

METODO DI ALLEVAMENTO IN ETICHETTA

“La crisi del coronavirus ha dimostrato la vulnerabilità di tutti noi e l’importanza di ripristinare l’equilibrio tra l’attività umana e la natura. La strategia sulla biodiversità e la strategia “Dal produttore al consumatore” sono il fulcro dell’iniziativa Green Deal e puntano a un nuovo e migliore equilibrio fra natura, sistemi alimentari e biodiversità: proteggere la salute e il benessere delle persone e, al tempo stesso, rafforzare la competitività e la resilienza dell’UE. Queste strategie sono una parte fondamentale della grande transizione che stiamo intraprendendo.”

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Emilia Romagna
Fungo di Borgotaro IGP

Il fungo cresce in maniera spontanea nei boschi. L’inizio del periodo di raccolta deve essere non antecedente al 1° aprile e la fine non successivo al 30 novembre. Durante le operazioni di raccolta è fatto divieto di: utilizzare strumenti in legno, ferro e plastica che possono ledere e danneggiare il micelio fungino o l’apparato radicale delle piante arboree ed arbustive; danneggiare il sottostante micelio; utilizzare prodotti ottenuti per sintesi chimica al fine di stimolare la produzione o l’accrescimento dei carpofori.

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Fungo di Borgotaro IGP

Emilia Romagna
COPPA DI PARMA IGP

La Coppa di Parma è il risultato della lavorazione di alcune parti specifiche del suino come la porzione muscolare del collo, aderente alle vertebre cervicali e parte delle toraciche. Il processo di lavorazione inizia con una rifilatura e trattamenti necessari a dare al prodotto le caratteristiche organolettiche. Quando è immesso al consumo, la Coppa di Parma deve essere senza macchie, di un colore rosso uniforme, con forma cilindrica e le dimensioni variano da 25 a 40 cm circa di lunghezza, e il peso non deve essere inferiore a 1.3 Kg.

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COPPA DI PARMA IGP

Emilia Romagna
PARMIGIANO REGGIANO DOP

Il Parmigiano Reggiano ha un aroma fragrante e delicato. La struttura della pasta, minutamente granulosa, frattura a scaglia. Il peso di ogni forma è minimo di 30 kg. Il diametro è pari a 35-45 cm e 20-26 cm l’altezza dello dello scalzo. La lavorazione termina con la stagionatura che deve durare minimo 12 mesi. Per essere immessa al consumo, ogni forma di Parmigiano deve avere il contrassegno secondo quanto previsto dal disciplinare di produzione.

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PARMIGIANO REGGIANO DOP

Emilia Romagna
PANCETTA PIACENTINA DOP

La Pancetta è uno dei tessuti adiposi del suino e per ottenerla è necessario sezionare il cosiddetto pancettone che comprende varie parti. Per dare alla pancetta il suo sapore così intenso e aromatico vengono aggiunti pepe e chiodi di garofano, insieme al sale. La stagionatura dura almeno 4 mesi. Le pancette salate sono poste in celle frigorifere con temperatura di 3-5°C ed umidità relativa del 70 – 90 % per un periodo non inferiore a 10 gg. La Pancetta Piacentina è di colore rosso vivo con alcuni inframezzi di grasso. Il suo sapore è sapido con un aroma speziato.

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PANCETTA PIACENTINA DOP

Marò Salsa di fave e menta PAT Liguria

Il nome sembra derivare dalla parola araba mar-a, cioè condimento, salsa. Una etimologia più spontanea riporterebbe all’uso diffuso che se ne faceva sulle imbarcazioni, quindi si potrebbe tradurre anche con salsa alla marinara.
Antichissime sono le origini di questa specialità, nota anche come pestun de fave, dal piacevole colore verde chiaro.

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Gambetto di Maiale PAT

Particolare insaccato ottenuto dalla lavorazione della zampa del maiale. Si presenta di forma triangolare, con dimensioni di 30 x 30 centimetri circa. L’abbinamento ideale è con il castagnaccio o con le verdure lesse. Il gambetto era preparato già nei primi del ‘900. Nell’alto calicese era un piatto apprezzato dai braccianti agricoli perché nutriente e ricco di calorie: il periodo di macellazione dei maiali coincideva infatti con l’inizio della lavorazione delle terre.

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