Veneto
MIELE DELLE DOLOMITI BELLUNESI DOP

Considerate le differenti tipologie di Miele, le caratteristiche organolettiche e melisso-palinologiche sono variabili. Sebbene vi siano queste differenze basilari, il Miele delle Dolomiti Bellunesi ha degli elementi che si riscontrano in tutte le tipologie: la purezza, la salubrità e l’alta conservabilità. Il procedimento di lavorazione inizia con la raccolta – a seconda delle diverse fioriture – e termina con la confezionatura, che deve avvenire necessariamente nel luogo di produzione.

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MIELE DELLE DOLOMITI BELLUNESI DOP

Veneto
MARRONE DI SAN ZENO DOP

L’articolo 5 del disciplinare di produzione del Marrone di San Zeno descrive in maniera dettagliata le modalità di coltivazione dei castagneti che avvengono in una fascia di vegetazione tra i 250 e i 900 m di altitudine. Per garantire le caratteristiche peculiari del frutto, il disciplinare vieta l’utilizzo di qualsiasi prodotto di sintesi.

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MARRONE DI SAN ZENO DOP

Mandorla di Avola PAT Sicilia

La mandorla di Avola è protagonista indiscussa della confetteria e di straordinari dolci come la granita, i torroni, i “geli”, e soprattutto la famosa pasta martorana, che è poi l’elemento base della sontuosa pasticceria siciliana e della sua specialità simbolo: la cassata

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Toscana
MIELE DELLA LUNIGIANA DOP

Secondo quanto disposto dal disciplinare, gli alveari possono essere stanziali o nomadi a seguito delle fioriture interessate. Per essere riconosciuto come DOP, il Miele deve seguire un procedimento di lavorazione ben preciso, i locali e gli strumenti devono essere idonei e occorre seguire tutte le misure profilattiche necessarie. Infine, il confezionamento del miele deve avvenire necessariamente nella zona geografica di produzione per garantire la rintracciabilità del prodotto e salvaguardarne la qualità.

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MIELE DELLA LUNIGIANA DOP

Toscana
FARINA DI NECCIO DELLA GARFAGNANA DOP

Per ottenere la Farina, gli alberi di castagno sono coltivati secondo la metodologia stabilita dal disciplinare. Quando i frutti sono maturi vengono raccolti, separati da quelli guasti ed essiccati in un apposito contenitore di legno denominato “metato”. A seguito della battitura (pulitura), le castagne sono molite con la tipica macina in pietra. Al termine dell’elaborato processo di produzione, la farina è immessa al consumo solo a partire dal 1°dicembre.

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FARINA DI NECCIO DELLA GARFAGNANA DOP

Cucina d’Eccellenza
Crema al Mascarpone

Per prima cosa preparate tutti gli ingredienti. Ricordate che per montare correttamente l’albume non deve essere freddo, va portato a temperatura ambiente togliendolo dal frigorifero almeno 1 h prima di utilizzarlo. Per prima cosa con uno sbattitore montate gli albumi a neve ferma. In una terrina montate i tuorli con lo zucchero fino a ottenere un composto denso e spumoso. Aggiungete il rum e il mascarpone ai tuorli e amalgamate bene il tutto. In ultimo aggiungete, con delicatezza, l’albume montato a neve. Lasciate riposare la crema al mascarpone in frigorifero 1 h circa prima di servirla. Potete spolverizzarla un del cacao amaro in polvere se lo gradite.

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Crema al Mascarpone

Campania
COLATURA DI ALICI DI CETARA DOP

Le alici per la produzione della Colatura di Alici di Cetara DOP, devono essere pescate con il metodo tradizionale, ovvero con il cianciolo o pesca a circuizione. Le alici vengono decapitate ed eviscerate manualmente, cioè “scapezzate” manualmente; è ammessa la incruscatura, che consiste nel lasciare, per massimo 24 ore, le alici già decapitate ed eviscerate, in salamoia. La salagione delle alici avviene sistemandole a mano, a strati alterni con sale marino, in contenitori di legno, detti “terzigni”, da 20 kg o botti di legno, fino ad un massimo di 200 kg di contenuto.

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COLATURA DI ALICI DI CETARA DOP

Toscana
FARINA DI CASTAGNE DELLA LUNIGIANA DOP

Per ottenere la farina è necessario un lungo ed elaborato processo di lavorazione. I castagni sono coltivati secondo le regole stabilite dal disciplinare. Dopo la raccolta, le castagne vengono essiccate in contenitori detti “gradili” per un minimo di 25 giorni. Le castagne sono macinate con i tradizionali mulini in pietra. Per garantire la qualità della farina non è possibile macinare più di 5 quintali di castagne al giorno. La molitura deve essere effettuata entro il 30 gennaio dell’anno in cui è stata effettuata la raccolta.

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FARINA DI CASTAGNE DELLA LUNIGIANA DOP