Pan Martin PAT

Il pan Martìn viene cotto sotto il testo già caldo su un letto di foglie di castagno per un’ora e mezza. Il luogo dove viene posto tradizionalmente il testo è l’essiccatoio, struttura di dimensioni variabili con muratura in pietrame a secco, internamente non intonacato; il solaio è costituito da una grata in legno su cui vengono disposte le castagne, in fase di essiccazione. Il pan Martìn è ottimo consumato caldo insieme al latte, ai formaggi e ai salumi dell’entroterra.

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Ossa dei morti e pane dei morti PAT Liguria

Biscotti secchi tipici del mese di novembre. Il pane dei morti ha la forma di un panino contrassegnato da una croce incisa, le ossa dei morti ricordano invece un lungo grissino o possono essere anche di forma tendenzialmente rotonda.

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Olivo PAT

L’origine di questo secolare albero è incerta. Per lungo tempo si ritenne che il centro di origini fosse il medio oriente mentre ricerche più recenti indicano come più probabile culla i monti del Caucaso, le pendici dell’altopiano iraniano e le coste della siria e della Palestina.
L’olivo era pianta così stimata in epoca romana, che Columella, scrittore e agronomo latino, lo definiva il più importante degli alberi, olea prima omnium arborum est.
Nella tradizione ligure, la diffusione dell’olivo viene attribuita ai monaci Benedettini che si insediarono in epoca medievale a Portofino, sull’isola del Tino e di Gallinara e ad Albenga. Furono sempre i monaci a divulgare e migliorare le tecniche di coltivazione oltre ad insegnare alle popolazioni locali come rubare alla natura terra da coltivare, con la costruzione dei muretti a secco. Si presuppone che proprio nei loro orti monastici venne selezionata la cultivar Taggiasca che prende il nome da Taggia, luogo di origine.

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Olio extra vergine di oliva Arnasca PAT

Dalla prima spremitura delle olive monovarietali locali deriva l’olio extravergine di oliva di Arnasco con caratteristiche organolettiche particolari rispetto ad olii ottenuti da olive, sempre coltivate nelle zone limitrofe, ma di diversa varietà. Presenta un retrogusto che ricorda il pinolo (da qui infatti il sinonimo della cultivar, Pignola), la presenza di un leggero amarognolo, supportata da un’intensità di fruttato, di intensità maggiore rispetto ad altre qualità presenti nella zona da cui deriva. Il leggero amarognolo e il fruttato più intenso consentono agli oli ottenuti dalla varietà Arnasca una vita più lunga.

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Olio extra vergine di oliva Colombaia Colombara Culombera PAT

L’olio di Colombaia si presenta alla vista di colore giallo dorato intenso, al naso si apre elegante ed armonico con sentori di frutta fresca ed erbacei marcati. In bocca è complesso ed elegante, fruttato con richiami di erbaceo ed infine retrogusto delicatamente amaro. Inoltre è un olio che potenzialmente può esprimere livelli davvero molto elevati di polifenoli (antiossidanti naturali) se l’intera filiera produttiva è gestita in modo ottimale. Caratteristiche Chimiche ottimali: acidità 0,25 , perossidi 4-8, polifenoli totali 350- 400

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Moco delle Valli della Bormida PAT

Le varietà (cultivar) utilizzate negli impianti sono quelle rappresentative per le due zone a maggiore vocazione e che quindi caratterizzano il territorio.
In particolare nella val Fontanabuona troviamo cultivar come la Del Rosso e la Dall’orto (più sensibile alla siccità e quindi più delicata) mentre in valle Sturla la cultivar più frequente è la Tapparona.

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