Villa Spinola a Bussolengo (VR)

Villa Spinola è uno dei pochi esempi di residenza signorile d’epoca presente nel territorio di Bussolengo e certamente un modello assai insolito di residenza seicentesca, impreziosita da un profondo portico e da un insolito doppio ordine di arcate (unico esempio nel territorio veronese). La villa sorge ai margini del centro storico, lungo la strada che scende a Pescantina in un contesto paesaggistico di singolare bellezza: ossia al limite della terrazza alluvionale che domina il corso dell’Adige, la pianura di Pescantina e il territorio della Valpolicella.

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Villa Sesso Schiavo a Sandrigo (VI)

Il complesso sorge lungo Via S. Lorenzo, che conduce al centro medioevale di Lupia, ed occupa uno spazio recintato   quadrangolare.   Molteplici    sono   gli elementi che la compongono: un settore cinquecentesco, il corpo settecentesco, il rustico, una barchessa con colonnato dorico, infine la cappella dedicata a S. Lorenzo.

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Villa Albani Torlonia a Roma

Villa Albani Torlonia e tra le più alte espressioni di quel gusto antiquario per cui Roma divenne la meta privilegiata del Grand Tour, il progetto nacque per accogliere la prestigiosa raccolta di antichità del cardinale Alessandro Albani (1692-1779) dal fecondo dialogo con G.B. Piranesi (1720-1778), con  il grande incisore e cartografo G.B. Nolli (1701-1756) per la progettazione del giardino, con  A.Strigini per il sistema di fontane e con ‘il padre’ della storia dell’arte, J.J.Winckelmann (1717-1768), bibliotecario e confidente del cardinale per l’allestimento della collezione.

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Villa Majorana a Catania

Villa Majorana è una dimora di Catania, costruita su commissione negli anni 1910 come residenza di famiglia, oggi sede di studi privati. Si trova in via Androne 36. L’edificio, che possiede un disegno tradizionale ed echi secessionisti. Progettata dall’architetto Francesco Fichera per la residenza del prof. Dante Majorana. La pianta dell’edificio ha uno sviluppo ad L e i volumi sono piuttosto articolati. L’accesso alla villa avviene lateralmente attraverso una scala. Caratteristica è la torretta angolare di forma esagonale. La villa è circondata da un giardino con vegetazione mediterranea. All’ interno si possono ammirare pregevoli pitture di Salvatore Di Gregorio.

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Villa Cimbrone (Ravello – Salerno)

“Incomparabile […] che sorge tra le rose e gli oleandri su di un altopiano da dove lo sguardo spazia nel mare”. Così, nell’estate 1835 , definì Villa Cimbrone il viaggiatore tedesco Gregorovius, che non ebbe alcun dubbio in merito ad un luogo tanto emozionante e magico. Notizie attendibili di Villa Cimbrone si hanno intorno al XI secolo e si fondono con quelle del periodo d’oro di Ravello. Essa, trae le origini del suo nome, dal costone roccioso su cui insiste, facente parte anticamente di un vasto podere di lussureggiante vegetazione di oltre otto ettari, denominato «Cimbronium».

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Palazzina Marfisa d’Este (Ferrara)

La Palazzina Marfisa d’Este fu edificata intorno al 1559 per volontà del marchese Francesco, figlio di Alfonso I d’Este e di Lucrezia Borgia. Dimorando nel vicino e sontuoso Palazzo Schifanoia, egli progettò di costruire per sé una residenza estiva con giardini esclusivi e ambienti principeschi. A questo scopo, nel 1572 acquistò anche il palazzo quattrocentesco (oggi denominato Palazzo Bonacossi) confinante a sud con il boschetto dell’attuale Palazzina e vi fece erigere l’elegante Loggia del Cenacolo, affinché fosse in relazione prospettica con la loggetta della Palazzina medesima, e i due edifici costituissero idealmente un unico corpo architettonico (l’ubicazione e la rappresentazione territoriale dei Palazzi sono facilmente identificabili nella mappa del 1747 di Andrea Bolzoni, Pianta ed alzato della città di Ferrara).

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Villa Landi (Messina)

La villa castello Landi ad opera dell’architetto Carlo Falconieri dominava il Torrente Boccetta. Quest’ultima opera è tuttora esistente, sebbene alquanto rimaneggiato e soffocato da costruzioni di epoca recente e rappresenta forse la sua opera messinese più bella. Si tratta di una sorta di originale villa in stile neogotico di derivazione siculo-catalana, come egli stesso chiarisce in una lettera al committente del 1872, caratterizzata dalle merlature, dalle lesene traforate e dalle torricelle esagonali agli angoli del corpo centrale dell’edificio, in cui sono chiaramente ripresi alcuni elementi decorativi da edifici quattrocenteschi taorminesi e da alcune bifore gotiche del Duomo di Messina.

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Villa Marigola (Lerici)

Si deve tuttavia l’attuale impianto di Villa Marigola all’Architetto Franco Oliva, che dal 1926 al 1949 lavorò per il nuovo proprietario l’armatore Gio Batta Bibolini. L’architetto Oliva ridisegnò le sale della villa in stile razionalista, valorizzando la prospettiva sul Golfo dei Poeti. Mise mano anche al parco definendo che si collegasse in un unico asse il bosco sempreverde alle spalle della villa con il parterre all’italiana. Venne conservato il così detto giardino di Bocklin, una piccolo rocaille ombreggiante, una specie finta grotta, che accoglie il visitatore all’entrata della villa.

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Castello Roero a Guarene (Cuneo)

Il castello dei conti Roero, esempio di architettura barocca piemontese, domina la collina di Guarene. Esso fu costruito a partire dal 1726 per iniziativa del conte Carlo Giacinto Roero che, abbandonato il castello di Vezza, decise di ricostruire quello guarenese, radendo al suolo il maniero medievale munito di torri risalenti al 1200. Trasformato nella residenza estiva della famiglia, fu disegnato personalmente dal più noto della casata, il conte Carlo Giacinto, allievo di Filippo Juvarra

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