Curcuma, Curcuma longa (proprietà e benefici)

il nome deriva dalla parola araba “kurkum” che significa zafferano per colore giallo intenso del rizoma, che ricorda quello degli stimmi dello zafferano. La Curcuma è conosciuta in India fin dalla più remota antichità, infatti si trovano testimonianze del suo utilizzo già nei testi indiani dei Veda di 3000 anni fa. Al giorno d’oggi in India la Curcuma fa parte dell’alimentazione quotidiana ed è uno principali rimedi della medicina ayuverdica, secondo la quale svolge proprietà purificatrici sul corpo e viene impiegata in una grande varietà di disturbi come febbre, infezioni, artrite, dissenteria e problemi al fegato. In Occidente la Curcuma è conosciuta da molto tempo, ma non ha mai raggiunto la popolarità dell’uso in India.

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Brugo: pianta anti-aging

I fiori campanulati e ricchi di nettare del Brugo sono frequentemente visitati da api domestiche, bombi e lepidotteri tipici della brughiera. Nel periodo autunnale, il Brugo fornisce alle api importanti raccolti sia di nettare che di polline. Le api succhiano il nettare dai fiori che persistono a lungo sulla pianta e ne ricavano un miele molto scuro.
Il miele di Brugo è molto apprezzato e presenta la peculiare caratteristica di essere molto viscoso, a causa della presenza di una proteina, la cui concentrazione, nei mieli puri di Erica, può raggiungere il 2%; nella sua composizione il fruttosio (56%) prevale sul glucosio (40%).
Il miele di Brugo, già utilizzato dagli antichi Romani (Plinio lo chiamava “miele sericeo”), mostra una spiccata attività antibatterica, come riportato da numerose ricerche scientifiche.

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Celidonia, Chelidonium majus

Per quanto riguarda il significato, secondo alcuni autori il nome deriverebbe dal greco Chelidon, che significa rondine, in quanto la pianta fiorisce con l’arrivo di questi uccelli. Nel rinascimento di credeva inoltre che le rondini avessero l’abitudine di strofinare i rametti di questa pianta sugli occhi dei nuovi nati per favorirne l’apertura. Secondo altri autori il nome invece deriverebbe dall’espressione latina coeli donum, ossia dono del cielo, in quanto era ritenuta una pianta magica, dotata di poteri soprannaturali. Dal momento che il suo lattice ha un aspetto molto simile alla bile, secondo la teoria delle signature, era considerata una pianta utile contro l’ittero ed altri malanni epatici. In passato si riteneva inoltre che la Celidonia potesse curare gli occhi e far passare il mal di denti.

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Camomilla, Matricaria chamomilla

In passato i fiori di Camomilla venivano raccolti ed essiccati per essere usati al posto del tabacco, per i momenti in cui era troppo costoso e raro. NOTE: Curiosità: le è sempre stato attribuito un potere calmante a livello del sistema nervoso centrale. In realtà la sua azione calmante si applica maggiormente alle mucose del tratto gastro-intestinale e alle irritazioni della pelle in genere. L’impacco con i capolini di Camomilla è spesso usato per occhi e pelle irritati.

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Cannella, Cinnamomum zeylanicum

La Cannella vanta una storia millenaria è una delle piante più utilizzate al mondo da sempre. Era già conosciuta dagli antichi Egizi che la utilizzavano per imbalsamare i corpi. Apprezzata anche dagli antichi greci e latini, dove oltre che per le sue proprietà terapeutiche benefiche, era nota per il suo costo molto elevato. Molto ricercata durante l’epoca dell’Impero Romano: le importazioni di spezie tra Roma e l’India erano di ben 100 milioni di sesterzi all’anno, pari a circa 70 milioni di euro attuali, e tra queste la Cannella era una delle più acquistate. Il suo nome deriva dal termine arabo “Kinnamon” che significa odoroso per il profumo particolare e pungente che caratterizza la pianta.

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