One Spadina Crescent

La ristrutturazione e l’ampliamento di One Spadina Crescent per la Facoltà di Architettura, Paesaggio e Design (DFALD) John H. Daniels dell’Università di Toronto incarna un approccio olistico al design sostenibile. Il progetto si è concentrato sul contesto della città e sui modelli di utilizzo dinamici nel tempo, invece di concentrarsi esclusivamente su quadri di accreditamento statici. Il progetto ha cercato di distinguersi in termini di efficienza di utilizzo, efficienza energetica / idrica / dei materiali, tessuto edilizio adeguatamente isolato, qualità ambientale interna, paesaggio e urbanità. Cosa più importante, il progetto ha anticipato la natura dinamica dell’educazione e della tecnologia al design attraverso la sua flessibilità e resilienza.

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Asilong Christian High School

Il New Science Center dell’Amherst College offre strutture all’avanguardia e uno spazio flessibile per supportare i programmi scientifici e gli studenti del college nel corso del secolo successivo, riducendo nel contempo il consumo di energia del 76% rispetto a un tipico edificio di ricerca.

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GEOTERMIA – Linee guida
9. Requisiti per il riconoscimento di impianto geotermico pilota sperimentale

Ai fini del riconoscimento di un impianto geotermico pilota, appare opportuno richiamare i contenuti dell’art. 1 comma 3-bis del D. Lgs. 11 febbraio 2010, n. 22: “3-bis. Al fine di promuovere la ricerca e lo sviluppo di nuove centrali geotermoelettriche a ridotto impatto ambientale di cui all’articolo 9 del decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387, sono altresì di interesse nazionale i fluidi geotermici a media ed alta entalpia finalizzati alla sperimentazione, su tutto il territorio nazionale, di impianti pilota con reiniezione del fluido geotermico nelle stesse formazioni di provenienza, e comunque con emissioni di processo nulle, con potenza nominale installata non superiore a 5 MW per ciascuna centrale, per un impegno complessivo autorizzabile non superiore ai 50 MW; per ogni proponente non possono in ogni caso essere autorizzati più di tre impianti, ciascuno di potenza nominale non superiore a 5 MW.

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9. Requisiti per il riconoscimento di impianto geotermico pilota sperimentale

GEOTERMIA – Linee guida
8. Monitoraggio e controllo del campo geotermico, della microsismicità, della subsidenza e delle pressioni di poro

Le presenti Linee Guida hanno l’obiettivo di definire in questo Capitolo, specificatamente per la geotermia, gli standard iniziali di osservazione degli effetti delle attività antropiche a seguito di operazioni di reiniezione di fluidi nel sottosuolo e, in particolare, di stabilire le procedure e i protocolli di monitoraggio, e l’analisi dell’evoluzione spazio-temporale di alcuni parametri descrittivi della sismicità, della deformazione del suolo e della pressione di poro. Tali standard dovranno comunque essere aggiornati e perfezionati mediante una fase sperimentale su casi pilota rappresentativi di diverse casistiche, prima di una loro applicazione generalizzata.

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8. Monitoraggio e controllo del campo geotermico, della microsismicità, della subsidenza e delle pressioni di poro

GEOTERMIA – Linee guida
7. Qualità dell’Aria

Le emissioni inquinanti dalle centrali geotermoelettriche tradizionali, che non prevedono la reimmissione integrale dei gas nel serbatoio, sono dovute alla presenza dei contaminanti nei fluidigeotermici, che in massima parte si ritrovano nei gas incondensabili. Il principale composto monitorato per le aree geotermiche è l’H2S (acido solfidrico o idrogenosolforato). È una sostanza che ad alte concentrazioni è estremamente tossica poichè è irritante e asfissiante.

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7. Qualità dell’Aria

GEOTERMIA – Linee guida
6. Tutela del suolo e delle risorse idriche

In generale sono state già descritte le misure di tutela a protezione delle falde durante la perforazione, che prevedono l’esecuzione di un adeguato isolamento delle formazioni attraversate tramite tubaggio (discesa e installazione dei casing) e relativa cementazione delle tubazioni mediante cementazione eseguita a regola d’arte. In tal modo, si realizza una adeguata barriera idraulica tra il pozzo e le formazioni soprastanti, che possono essere sedi di acquiferi, anche ad uso idropotabile. I monitoraggi del suolo, delle acque di falda e delle acque superficiali (sorgenti e corsi d’acqua) con i relativi elementi distintivi, rappresentano un efficace sistema di controllo di eventuali insorgenze di anomalie, per verificarne i potenziali effetti ambientali e, eventualmente, i possibili legami di causa-effetto da correlare alle limitrofe attività, derivanti dalle diverse fasi dell’attività di ricerca e sfruttamento della risorsa geotermica.

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6. Tutela del suolo e delle risorse idriche

GEOTERMIA – Linee guida
5. Studio di fattibilità

I risultati dei primi pozzi esplorativi di cui al capitolo precedente, e quelli dei diversi studi e prospezioni di dettaglio (geologici, geofisici e geochimici), delle analisi di laboratorio e degli eventuali “slim holes” prima descritti, ottenuti durante la fase esplorativa, concludono le ricerche necessarie per caratterizzare la zona di interesse, per giungere al relativo modello tridimensionale di campo geotermico e quantificarne i parametri: profondità, spessore, estensione e volumetria del serbatoio, temperatura, permeabilità e porosità delle rocce serbatoio, tipo e caratteristiche chimicofisiche dei fluidi in esse contenuti.

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5. Studio di fattibilità

GEOTERMIA – Linee guida
4. Perforazione

Nella prima fase susseguente lo studio di pre-fattibilità, vengono perforati i cosiddetti pozzi esplorativi. Il disegno, la posizione e la profondità dei pozzi da perforare sono stabiliti sulla base dei risultati delle indagini preliminari e della fase di ricerca, riassunti nello studio di pre-fattibilità. Questi pozzi costituiscono la prima occasione di ottenere informazioni dirette sul serbatoio e sulle formazioni geologiche interessate, nel caso non esistano precedenti campagne di indagine.

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4. Perforazione