Grand Hotel Vittoria (Pesaro)

Il Grand Hotel Vittoria originariamente era una Villa edificata nell’ultimo scorcio dell’Ottocento, all’inizio della “Belle Epoque”, di fronte al mare, su quella che era ed è considerata la parte più centrale, esclusiva e suggestiva del lungomare pesarese, che ancora oggi conserva la forza di evocare alla mente e alla sensibilità di chi vi passeggia i colori e l’atmosfera di una città-giardino.

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Riserva Naturale Statale Monte Rotondo – Abruzzo

La Riserva Monte Rotondo occupa un’area di 1.452 ettari (tra i 230 e i 1.731 metri di quota) tra le propaggini meridionali del Gran Sasso e le prime propaggini del Morrone (massiccio della Majella), divise dalla profonda Gola di Popoli scavata dal torrente Pescara.
A causa del notevole dislivello e del diverso orientamento dei versanti, la vegetazione della Riserva si presenta estremamente varia. Alle quote più basse (fino a 90 m circa), e nei versanti esposti a sud, la vegetazione è quella tipica termofila (leccio e roverella). Al di sopra il bosco misto lascia gradualmente il posto ad estese faggete sui versanti settentrionali. In alcune zone (come “La Fossa”) troviamo popolamenti artificiali di abete rosso e bianco, oltre a rimboschimenti di pino d’Aleppo, pino marittimo, cedro, cipresso e cipresso arizonico. Tra i mammiferi che frequentano l’area, troviamo il lupo, l’orso bruno marsicano, il gatto selvatico e la martora.
Ricca l’avifauna: tra gli uccelli nidificanti, l’astore, lo sparviero, l’aquila reale, il falco pellegrino, il torcicollo, la tottavilla, la rondine montana, il calandro, il prispolone, lo spioncello, la passera scopaiola, il sordone, il culbianco, il codirossone, la tordela, il luì verde, il regolo, il picchio muraiolo, l’averla piccola, il ciuffolotto, il zigolo giallo, il zigolo muciatto, la balia dal collare, il gracchio alpino, il gracchio corallino, la coturnice.

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Riserva Naturale Lama bianca Sant’Eufemia a Maiella

Posta a sud-ovest della riserva naturale Valle dell’Orfento I e a ovest della riserva naturale Fara San Martino-Palombaro, con le quali confina, l’area protetta di Lama Bianca occupa una superficie di 1407 ha, pari a 14 km², con un dislivello che spazia da un minimo di 1000 m s.l.m. ai 2793 m s.l.m. del monte Amaro situato a sud-ovest, ricadendo all’interno del territorio del comune di Sant’Eufemia a Maiella e comprendendo a ovest una parte della Valle dell’Orta. La denominazione di Lama Bianca, propria del bosco che ricopre la parte medio-bassa della riserva, fa riferimento alle rupi rocciose d’alta quota e alla loro colorazione, tipica della pietra della Maiella.

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I 4 musei da vedere vicino alla stazione di Milano Centrale

La città di Milano ha davvero poco da invidiare da un punto di vista culturale alle altre città d’arte d’Italia. Per quanto la storia del capoluogo Lombardo sia meno nota di quella fiorentina, veneziana o Romana, al giorno d’oggi Milano è un epicentro culturale senza precedenti, che ha capitalizzato su di sé un’impronta storica e culturale di proporzioni impressionanti.

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Alessandria Comune di BELFORTE MONFERRATO Piemonte

Conserva ancora la topografia medioevale, traendo origine da un primitivo nucleo cristiano aggregatosi nelle adiacenze di un monastero di epoca lontana, fondato da monaci dipendenti dalla diocesi di Bobbio, in provincia di Piacenza. Il monastero si trovava in una località chiamata del Faldellino, tra la statale del Turchino e la sponda sinistra del torrente Stura. La comunità laica si dovette insediare invece sulla sponda destra del torrente, nella sottostante pianura, nell’attuale zona di San Colombano, ove fu eretta una cappella che, nonostante le numerose ristrutturazioni, si riconosce ancora di epoca alto-medioevale. Un primo centro abitato sorse con il nome di Bellum Fortium nel X secolo con lo spostamento della popolazione dal fondovalle, per occupare la zona del Castello. Successivamente, per motivi di sicurezza la popolazione abbandonò il fondovalle e la Chiesa di San Colombano servì solo come cimitero. Parte degli abitanti si stabilì sulla collina, nei pressi di costruzioni di difensive, ove attualmente è presente l’oratorio.

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Alessandria Comune di BASSIGNANA Piemonte

Quando si risale il corso medio del Po e si varca la foce del Tanaro appare un terrazzo naturale che domina la pianura circostante. Su questo modesto rilievo, presso quindi la confluenza dei fiumi, si sviluppò un centro abitato che assunse in seguito il nome di Bassignana. Questa collocazione strategica segnò il destino del borgo, da sempre importante snodo commerciale e militare. Sicuramente il territorio fu abitato da una popolazione mista ligure e gallica e poi nell’ambito della centuriazione, cioè il sistema con cui veniva organizzato in modo regolare il terreno agricolo, coltivato da coloni romani. L’esistenza di una importante villa, residenza di famiglie aristocratiche e di legionari veterani, nel I secolo d.C. è testimoniata dal ritrovamento di diverse iscrizioni, delle quali soltanto una, la stele di Sesto Emilio, figlio di un altro Sesto, appartenente alla legione ottava, è scampata alla dispersione. Inoltre il nome stesso della località, villa Bassiniana poi nella forma contratta Bassiniana, è da ricondurre all’eponimo Bassinus di indubbia impronta romana.

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Alessandria Comune di BALZOLA Piemonte

Sicuramente occupato da popolazioni celtiche in epoca romana era interessato dalla Strada di Antonino Pio che provenendo da Ticinum (Pavia); per Lomello, Cozzo arrivava a Carbantia (quasi sicuramente l’attuale Balzola) per Rigomago (Trino vecchio, Ceste, Quadrata e Augusta Taurinorum). Infatti nel territorio balzolese si sono trovate necropoli, con tombe arredate ed anche armi. Il toponimo Balzola – secondo elementari interpretazioni ottocentesche – potrebbe derivare dalle balze del Po ma è più attendibile la derivazione dal vocabolo barbarico balbatio o baltio equivalente a terra bassa.

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Villa Spinola a Bussolengo (VR)

Villa Spinola è uno dei pochi esempi di residenza signorile d’epoca presente nel territorio di Bussolengo e certamente un modello assai insolito di residenza seicentesca, impreziosita da un profondo portico e da un insolito doppio ordine di arcate (unico esempio nel territorio veronese). La villa sorge ai margini del centro storico, lungo la strada che scende a Pescantina in un contesto paesaggistico di singolare bellezza: ossia al limite della terrazza alluvionale che domina il corso dell’Adige, la pianura di Pescantina e il territorio della Valpolicella.

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Villa Sesso Schiavo a Sandrigo (VI)

Il complesso sorge lungo Via S. Lorenzo, che conduce al centro medioevale di Lupia, ed occupa uno spazio recintato   quadrangolare.   Molteplici    sono   gli elementi che la compongono: un settore cinquecentesco, il corpo settecentesco, il rustico, una barchessa con colonnato dorico, infine la cappella dedicata a S. Lorenzo.

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Villa Albani Torlonia a Roma

Villa Albani Torlonia e tra le più alte espressioni di quel gusto antiquario per cui Roma divenne la meta privilegiata del Grand Tour, il progetto nacque per accogliere la prestigiosa raccolta di antichità del cardinale Alessandro Albani (1692-1779) dal fecondo dialogo con G.B. Piranesi (1720-1778), con  il grande incisore e cartografo G.B. Nolli (1701-1756) per la progettazione del giardino, con  A.Strigini per il sistema di fontane e con ‘il padre’ della storia dell’arte, J.J.Winckelmann (1717-1768), bibliotecario e confidente del cardinale per l’allestimento della collezione.

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