Il giuramento degli Orazi di Jacques-Louis David

David eseguì il dipinto nel 1784, per poi presentarlo nel 1785 al Salon di Parigi, dove riscosse numerosi plausi tanto da esser definito «il più bel quadro del secolo». Malgrado fosse stato realizzato circa quattro anni prima dello scoppio della Rivoluzione francese, Il giuramento degli Orazi è considerato anche uno dei quadri più iconici e rappresentativi del tempo

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Polittico dell’Agnello di Jan Van Eyck nella Cattedrale di San Bavone a Gand

Il Polittico dell’Agnello Mistico, o Polittico di Gand, è un’opera monumentale di Jan van Eyck (e del misterioso Hubert van Eyck), dipinta tra il 1426 e il 1432 per la cattedrale di San Bavone a Gand, dove si trova tutt’oggi. Si tratta di un polittico apribile composto da dodici pannelli di legno di quercia, otto dei quali sono dipinti anche sul lato posteriore, in maniera da essere visibili quando il polittico è chiuso. La tecnica usata è la pittura a olio e le misure totali sono 375×258 cm da aperto.

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Il buon pastore scultura marmorea del IV secolo d.C.

La Statua di Gesù Cristo Buon Pastore fa parte di un gruppo d’opere acquisite per la liberalità di papa Clemente XIII (1758 – 1769), che le destinò alla collezione d’antichità cristiane contenute nel Museo Sacro o Cristiano della Biblioteca Apostolica Vaticana, fondato nel 1756 per volontà di papa Benedetto XIV (1740 – 1758), suo predecessore. 

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La morte della Vergine del Caravaggio

La Morte della Vergine è l’ultima pala d’altare che il Caravaggio (1571-1610)eseguì a Roma, entro il 1605-6. Si trattava del suo quadro più grande, a quella data. L’opera gli era stata commissionata nel 1601 dal ricco avvocato Laerzio Cherubini per l’altare della sua cappella in Santa Maria della Scala in Trastevere, la chiesa più importante dell’ordine dei Carmelitani Scalzi a Roma.

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Amor Sacro e Profano del Tiziano

Tiziano Vecellio, uno dei più grandi pittori della Rinascita italiana, ha creato opere che continuano a incantare il mondo con la loro bellezza senza tempo e la profondità emotiva. Tra queste, “Amor sacro e profano” emerge come un capolavoro straordinario che riflette la maestria artistica e la sensibilità del maestro veneziano. Un Inno all’Armonia e alla Dualità dell’Amore “Amor sacro e profano” di Tiziano Vecellio rappresenta un inno all’armonia e alla dualità dell’amore. Attraverso la sua brillante combinazione di simbolismo, composizione e tecnica pittorica magistrale, il dipinto continua a essere celebrato come uno dei vertici dell’arte rinascimentale, lasciando un’impronta indelebile nella storia dell’arte.

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Auriga di Delfi

L’Auriga di Delfi Rinvenuta negli scavi del santuario di Apollo a Delfi, faceva parte di una quadriga, commissionata da Polizelo (Polizelo di Dinomene), tiranno di Gela, forse per ricordare una vittoria ottenuta nella corsa con i carri, nel 478 o 474. Venne rinvenuta poiché sepolta da una caduta di massi dalle rupi Fedriadi nei pressi di dove era collocata. L’autore della statua è sconosciuto; l’ipotesi più probabile è che sia opera di Sotade di Tespie o di Pitagora di Reggio.

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La visita di Silvestro Lega Macchiaioli

La visita Silvestro Lega Macchiaioli La scena è intima e tradizionale allo stesso tempo con due donne (presumibilmente due sorelle in quanto indossano lo stesso abito secondo la moda dell’epoca) che vanno a fare visita ad una terza donna, presumibilmente la padrona di casa, abbracciandola e salutandola affettuosamente. A poca distanza si intravede una quarta donna, presumibilmente la madre delle due sorelle, intenta a raggiungere il piccolo gruppo. Il paesaggio circostante è tipicamente invernale con alberi spogli e con diverse tonalità di grigi che alludono ad un cielo coperto e nuvoloso

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Pala di Castelfranco Veneto del Giorgione

La Pala di Castelfranco è un dipinto a olio su tavola di pioppo (200×152 cm) di Giorgione, databile al 1503-1504 circa, e conservato nella sua collocazione originaria in una cappella nel Duomo di Castelfranco Veneto. La straordinarietà dell’opera, che tanta influenza ebbe nell’arte veneta successiva, è data anche dal fatto che si tratta dell’unica pala d’altare realizzata dall’artista.

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