Sentiero Italia CAI PIEMONTE 64° Cimalmotto Loc. Munt la Reita – Bivacco Sironi

Cimalmotto Loc. Munt la Reita – Bivacco Sironi Con percorso di media lunghezza e dislivello superiore ai 1000 metri si rientra in territorio italiano dopo una breve digressione in Svizzera. Da Cimalmotto si segue la strada sterrata lungo il fondovalle fino ad attraversare due torrenti (informarsi sulle condizioni dei guadi) prima di imboccare il sentiero che si eleva attraverso boschi e pascoli lungo i versanti che conducono al Passo della Fria a 2499 metri di quota. In seguito si attraversa a mezzacosta il bacino selvaggio che sovrasta il lago di Matogno fino al Passo della Forcoletta e si scende all’isolato Bivacco Sironi che sorge a breve distanza dal lago.

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Sentiero Italia CAI PIEMONTE 63° Bosco Gurin – Cimalmotto Loc. Munt la Reita

Bosco Gurin – Cimalmotto Loc. Munt la Reita Si svolge interamente in territorio svizzero questa tappa breve e di dislivello limitato. Da Bosco/Gurin il sentiero attraversa il torrente e inizia a salire nelle foreste che contraddistinguono la zona. Raggiunta una sella intorno ai 2000 metri di quota inizia la discesa sul versante meridionale fino a Campo di Vallemaggia, un piccolissimo comune ticinese composto da 56 residenti. Da qui si risale fino a Cimalmotto e al punto di appoggio posto poco oltre il paese.

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Sentiero Italia CAI PIEMONTE 62°- B Formazza – Bosco Gurin

Formazza – Bosco Gurin Il Sentiero Italia CAI sconfina per la prima volta entrando nella vicina Svizzera. Nel XIII secolo le popolazioni Walser di Formazza si spostarono al di là dei monti fondando Bosco Gurin. Dalla località Ponte si scende a Fondovalle dove inizia la salita per un ripido sentiero fino alla Guriner Furggu. Da qui si scende a Bosco Gurin passando da Grossalp. 

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Sentiero Italia CAI PIEMONTE 62°- A Rifugio Margaroli all’Alpe Vannino – Formazza

Rifugio Margaroli – Formazza Con una tappa di lunghezza e dislivello contenuti, si esplorano la testata della Val Formazza e i villaggi Walser che formano il comune di Formazza.  Nella prima parte, si sale al Passo di Nefelgiù e si discende verso la diga del Morasco, in una zona caratterizzata dalle grandi dighe costruite negli Anni Trenta e Quaranta del Novecento e dalle strade di servizio. Scesi in fondovalle, si possono ammirare l’imponente Cascata del Toce (se aperta) e le belle case Walser delle frazioni di Formazza–Canza, Ponte, Valdo, San Michele e rifocillarsi gustando i prodotti tipici (formaggi, yogurt, gelato, pane di segale).  

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Sentiero Italia CAI PIEMONTE 61° Alpe Devero – Rifugio Margaroli all’Alpe Vannino

Alpe Devero – Rifugio Margaroli Un’altra tappa di lunghezza intermedia e dislivello significativo che procede parallelamente al confine svizzero verso la punta settentrionale del Piemonte e della Val Formazza. Dall’Alpe Devero si raggiunge la frazione di Crampiolo e si prosegue lungo il lago artificiale di Codelago al fondo del quale inizia la salita vera e propria. Si passa dal bivacco Alpe Forno e si percorrono i pendii più ripidi che conducono alla Scatta Minoia a quota 2599 metri di quota. Una discesa ripida conduce al lago del Vannino di cui si percorre il lato occidentale fino alla diga e al Rifugio Margaroli che sorgono alla testata della Val Vannino e ai piedi della Punta dell’Arbola.

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Sentiero Italia CAI PIEMONTE 60° Alpe Veglia – Alpe Devero

Alpe Veglia – Alpe Devero Una tappa di lunghezza media e medio dislivello unisce i due centri principali del Parco Naturale Veglia Devero. Dal Rifugio Città di Arona si risale il vallone solcato dal Rio Frua fino al Passo di Valtendra a 2431 metri di quota. Si lascia a sinistra la traccia ormai abbandonata per scendere nella Valle Bondolero per poi risalire  alla Scatta d’Orogna a quota 2460. Da qui in discesa per l’Alpe Buscagna si raggiunge la splendida conca dell’Alpe Devero. La località è chiusa al traffico veicolare sin da quando era collegata con il fondovalle da una funivia. Anche dopo la costruzione della strada carrozzabile, si decise di fermare le automobili all’ingresso del paese e riservare l’accesso alla località ai pedoni.

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Sentiero Italia CAI PIEMONTE 59° Varzo – Alpe Veglia

Varzo – Alpe Veglia Con questa tappa di discreta lunghezza e dislivello, esclusivamente in salita, si entra nel Parco Naturale Veglia Devero istituito nel 1995 per proteggere la particolare conformazione geologica di origine glaciale e mineralogica della zona. Da Varzo parte un sentiero che segue l’andamento della valle a mezzacosta al di sopra della strada provinciale. Si raggiunge così la stazione sciistica di San Domenico di Varzo da qui si raggiugne Ponta Campo su strada per poi prendere una mulattiera che seguendo il solvo vallivo si insinua attraverso gole e balze rocciose fino alla piana di Veglia dove sorge l’accogliente Rifugio Città di Arona. A breve distanza arrivando al rifugio si può ammirare la bella cascata della Frua. Questa tappa può essere alleggerita percorrendo da Varzo il tratto del GTA che porta al Rifugio Crosta e da qui al Veglia.

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Sentiero Italia CAI PIEMONTE 58° Rifugio San Bernardo – Varzo

Rifugio San Bernardo – Varzo Dopo la tappa breve del giorno precedente, una piuttosto lunga anche se di dislivello ridotto porta il Sentiero Italia a Varzo, lungo i tracciati stradale e ferroviario che portano in Svizzera attraverso il Sempione. La prima parte del percorso presenta una salita poco ripida fino ai 2252 metri sul livello del mare del Passo di Variola. Segue una lunga discesa di oltre 1500 metri di dislivello passando per il bivacco Stefanetti e raggiungendo le prime propaggini dell’abitato di Varzo da cui si attraversa la statale e la ferrovia prima di arrivare nel centro del paese dove sorgono diverse strutture per il pernottamento.

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Sentiero Italia CAI PIEMONTE 57° Rifugio Alpe Laghetto – Rifugio San Bernardo

Rifugio Alpe Laghetto – Rifugio San Bernardo Una tappa breve per distanza, con dislivello esclusivamente in discesa, di trasferimento attraverso la testata della Val Bognanco. Dal Rifugio Alpe Laghetto una prima discesa porta gli escursionisti all’Alpe Oriaccia dove con andamento pianeggiante e a mezzacosta di contorna il Monte del Dente e si giunge al Rifugio San Bernardo. La Val Bognanco è la più vicina alla Città di Domodossola ed è una nota meta turistica grazie alle sue acque termali. L’acqua minerale della zona fu la prima in Italia a essere imbottigliata con processo esclusivamente meccanizzato nel 1928.

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Sentiero Italia CAI PIEMONTE 56° Rifugio Città di Novara Alpe Cheggio – Rifugio Alpe Laghetto

Rifugio Città di Novara all’Alpe Cheggio – Rifugio Alpe Laghetto Ancora una tappa di media lunghezza e discreto dislivello che conduce in una zona di altipiani alla testata della Val Bognanco. Dall’Alpe Cheggio si raggiunge il bacino artificiale del Lago Alpe dei Cavalli che si costeggia prima di affrontare le pendici del Passo della Preia. La salita si svolge in un ambiente che da alcune zone boscose conduce alle praterie d’alta quota punteggiate di alpeggi. Dal colle una breve discesa conduce all’Alpe Preia e poi in un bacino che si attraversa a mezza costa fino al Rifugio Alpe Laghetto.

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