Catiorà, Stachys recta

NOME COMUNE: Catiorà

NOME SCIENTIFICOStachys recta L.

FAMIGLIA: Labiatae

NOMI POPOLARI: Betonica gialla, Siderite, Erba della paura, Erba catiorà, Erba cativorà, Stregonella, Strigonella, Erba della madonna, Erba balbunega, Erba giudaica, Erba da le ore, Erba du consumo, Gras under liebess vrau, Jerbe da l’incontradure.

NOMI STRANIERI:

  • (Eng) Yellow Woundwort
  • (Fra) N.D.
  • (Ger) N.D.
  • (Esp) N.D.

DESCRIZIONE E STORIA

DESCRIZIONE BOTANICA

Portamento: pianta erbacea, con fusto quadrangolare e sottile. Nella sommità si trovano delle sottili spighe caratterizzate da calici ispidi che contengono piccoli frutti neri. Può raggiungere i 40 cm di altezza.

Foglie: ovali, opposte di colore verde, caratterizzate da piccoli peli e venature.

Fiori: la fioritura delle spighe di colore bianco-giallo con fiori aperti come una bocca spalancata, di colore bianco con striature violacee.

ETIMOLOGIA DEL NOME/STORIA E TRADIZIONI:

Il suo nome deriva dal greco “Stakhys”, ovvero “Spiga”, conferitogli proprio per la forma delle sue infiorescenze. Pianta conosciuta fin dall’antichità per la sua azione febbrifuga e vulneraria. In Italia, nella Lessinia veronese, veniva utilizzata dalla popolazione Cimbra per effettuare suffumigi e liberare le vie respiratorie nei malanni invernali. Pianta usata anche in Toscana, dove è conosciuta come “Erba della paura”, con la quale si realizza un decotto utilizzando un pugno di Catiorà (detto “pugno che colpisce”), in 4-5 Lt di acqua con l’aggiunta di un pizzico di sale, foglie d’olivo e un pezzo di pane. Si porta lentamente ad ebollizione per circa 45 min. Si lascia raffreddare fino a temperatura ambiente e successivamente si effettuano dei lavaggi per “purificarsi dalla paura”.

NOTE: In alcune zone d’Italia (Toscana e Emilia) la Catiorà veniva utilizzata preparando un decotto ed utilizzandolo per l’acqua del bagno dei bambini, considerato un ottimo rimedio per esorcizzare la paura. Un’altra tradizione popolare era quella del “Sendà”, tale pratica consisteva nel realizzare il decotto dell’erba raccolta nel giorno di S. Giovanni e versarlo in 2 bacinelle nelle quali si doveva immergere le mani. Se si formava sul fondo una certa torbidezza allora significava che il malocchio e la paura si erano allontanati.

DOVE SI TROVA

HABITAT: erba comune nei prati incolti, diffusa nei monti fino a 2000 metri di altitudine. Predilige il terreno asciutto e calcareo.

TEMPO E MODALITA’ DI RACCOLTA O COLTIVAZIONE: L’Erba Catiorà viene raccolta nei mesi estivi (giugno-luglio). Raccolta in mazzi ed essiccata all’ombra e in un ambiente areato. Successivamente si conserva in sacchetti vasi di vetro o sacchetti di carta. In Lessinia la tradizione vuole che la Catiorà venga raccolta nel periodo “tra le due Madonne” ovvero tra il 15 agosto (Madonna Assunta) e l’8 settembre (Natività della Madonna).

UTILIZZO

PARTE UTILIZZATA: Pianta intera.

COME SI USA IN COSMETICA: Viene utilizzato il decotto (portato a temperatura ambiente) per impacchi sugli occhi, per decongestionare e sfiammare le mucose in caso di congiuntivite, orzaiolo, occhi gonfi e occhiaie.

COME SI USA IN CUCINA: Nessuna nota.

PROPRIETA’ E BENEFICI

COMPONENTI

  • Polifenoli
  • Iridoidi
  • Betaina
  • Olio essenziale
  • Tannini
  • Stachidrina
  • Stachirene

PROPRIETA’ SALUTISTICHE PRINCIPALI

Le principali proprietà benefiche dell’Erba Catiorà sono:

  • Lenitiva/Antinfiammatoria
  • Decongestionante/Espettorante delle vie respiratorie
  • Emolliente delle vie respiratorie

FORME IN CUI SI UTILIZZA

Ecco alcuni utilizzi, quando assumerlo e la posologia.

  • Suffumigi: fare un decotto con 2-3 cucchiai da tavola di erba Catiorà in 1 Lt di acqua a temperatura ambiente, portare ad ebollizione e lasciare in infusione per almeno 10 minuti. Appena la temperatura lo consente respirare il vapore emanato coprendosi la testa con un asciugamano.

RIMEDIO NATURALE PER:

A cosa serve? Utile come rimedio naturale in caso di:

  • Sinusite
  • Naso chiuso
  • Raffreddore
  • Malanni invernali caratterizzati da eccesso di muco e catarro

CONTROINDICAZIONI: Evitare l’utilizzo in caso di allergia o sensibilità alla pianta. Si sconsiglia l’uso per via interna, l’uso migliore è l’inalazione di vapore (suffumigi).

Una pianta officinale è un organismo vegetale usato nelle officine farmaceutiche o erboristiche per la produzione di specialità medicinali.

Sono considerate piante officinali piante medicinali, aromatiche e da profumo inserite negli elenchi specifici e nelle farmacopee dei singoli paesi. Il numero e il tipo di piante officinali varia da paese a paese a seconda delle tradizioni. Il più comune utilizzo di piante officinali è quello di correttori del gusto: molti farmaci o preparati farmaceutici hanno originariamente un gusto sgradevole, che quindi viene “corretto” con l’aggiunta di sostanze di origine vegetale.

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