Cavallucci e pigne PAT Lazio

Prodotto Agroalimentare Tradizionale del LAZIO

O I Cavallucci e Pigne sono una sorta di biscotto di pasta cresciuta guarnita esternamente con confetti colorati a cui viene conferita la tradizionale forma “a cavalluccio” o a “pigna” (ossia un tipo di cestino). Si preparano la settimana successiva alla Pasqua e sono a base di uova, zucchero, farina, lievito naturale, burro o margarina, latte, liquore da pasticceria, limone grattugiato e confetti colorati per la decorazione.

METODO DI PRODUZIONE

L’impasto deriva dall’amalgamazione di tutti gli ingredienti con una impastatrice meccanica che lavora per 10 minuti. L’impasto, che si presenta omogeneo e compatto, viene lasciato lievitare per tutta la notte alla temperatura del forno. La mattina successiva il pasticcere conferisce all’impasto la forma di Cavalluccio e Pigna e lo lascia lievitare per una seconda volta per 2 ore circa, disponendo il prodotto nella zona del laboratorio più calda. Terminata la lievitazione il Cavalluccio e la Pigna vengono spennellati in superficie con l’uovo e decorati con i confetti colorati. La cottura avviene in forno per 20 minuti circa a 170°C.

CENNI STORICI

A Palestrina, il lunedì dopo Pasqua, non era in uso fare la scampagnata tradizionale, anzi, i fedeli erano trattenuti in chiesa per la commemorazione del Santo protettore Agapito. C’era tuttavia, come nei fuochi d’artificio, un’ultima esplosione di festa e di gioia, la domenica dopo la Pasqua: la scampagnata “allo Pisciariello”, toponimo che deriva da una sorgente e da una fontanella, a sud-est del paese. Le donne, in occasione del pranzo preparavano di tutto e di più. Certamente non mancavano i dolci per i figli: “le pupazze o le pigne” con l’uovo al centro, segno di fecondità e del perdurare della vita per le femminucce; i cavalli per i maschietti. Proprio in questa occasione entravano in scena i sensali che erano riusciti ad accasare le zitelle. Il fidanzamento veniva sugellato la domenica dopo con un pranzo del tutto particolare: “lo muzzico reconosciuto”. (fonte Sig. Peppino Tomassi)

Territorio di produzione

Palestrina (ROMA)


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